Massiccio dispiegamento di forze per soccorrere la popolazione colpita
“Anche questo è la Difesa, sempre al servizio della popolazione. In momenti di emergenza come questi, è fondamentale agire con rapidità e in maniera coordinata per proteggere le vite umane e ridurre al minimo i danni”.
Sono state queste le parole di Guido Crosetto, Ministro della Difesa, sottolineando l’importanza del lavoro svolto dalle Forze Armate, in occasione dell’aiuto alle popolazioni colpite dall’ondata di maltempo che ha devastato le regioni dell’Emilia-Romagna e delle Marche.
Infatti, il Ministro ha disposto il massimo supporto alla Protezione Civile con mezzi e personale delle Forze Armate.
Ad esempio, la mattina del 19 settembre, un elicottero HH139 dell’Aeronautica Militare è partito da Cervia per il recupero di due persone e il successivo trasporto presso l’ospedale di Lugo (RA).
Ma non è finita qui, un elicottero UH90 dell’Esercito e un HH139 dell’Aeronautica Militare, su richiesta del Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) della Protezione Civile sono decollati per evacuare persone in pericolo dai paesi colpiti dal maltempo.
Nel frattempo, sono in corso dei sopralluoghi nelle aree interessate da parte della unità del Genio dell’Esercito, pronte a intervenire su indicazione della Protezione Civile, per il ripristino della viabilità con mezzi speciali in dotazione.
Anche la Marina Militare è stata messa a disposizione della Protezione Civile con natanti, mezzi di trasporto, unità specializzate del Genio e unità subacquee per garantire il massimo sostegno agli interventi sul territorio.
Il Comandante del COVI Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, che dirige le attività, aggiorna costantemente il Ministro.
Una presenza costante
Un intervento delle forze armate che non è mancato neppure l’anno scorso, quando, a maggio, un alluvione ha messo in ginocchio l’Emilia Romagna.
Infatti, sul territorio interessato erano intervenute, operando incessantemente, oltre 10mila unità del Servizio nazionale di Protezione civile, tra cui:
● 1.141 Vigili del Fuoco, 455 militari di Esercito e Marina;
● 926 carabinieri;
● 70 guardie costiere;
● 592 poliziotti dello Stato;
● 159 membri della Guardia di Finanza;
● 442 unità di Croce rossa;
● 851 volontari nazionali (per assistenza alla popolazione, scouting e soccorso);
● 764 volontari regionali;
Quasi 12mila interventi con 350 mezzi di cui:
6 elicotteri da parte dei Vigili del Fuoco;
26 elicotteri sono stati forniti dalle Forze Armate, insieme a 109 mezzi, 45 gommoni, 22 escavatori e 7 motopompe .
Capitaneria di Porto, invece, aveva contribuito con 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e 12 subacquei;
il 118 con 4 elicotteri e i carabinieri con 2.
Era stato rafforzato altresì il presidio del territorio con squadre antisciacallaggio composte da carabinieri e guardia di finanza. A loro si sono affiancati tecnici e funzionari di Comuni, Provincie e Prefetture, di enti territoriali e della struttura regionale di protezione civile, coordinando così oltre 1.300 mezzi e 29 elicotteri, messi in campo nella stessa giornata.
Per l’emergenza erano intervenuti oltre 14.300 volontari di Protezione civile:
circa la metà (7.650) dei Coordinamenti emiliano-romagnoli. 5.130 volontari sono stati garantiti dalle 13 Colonne mobili regionali intervenute: Toscana, Lombardia, Marche, Veneto, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Valle d’Aosta, Abruzzo, Trento e Bolzano.
Gli altri 1.520 avevano fatto riferimento alle organizzazioni nazionali. 118 volontari di altri Stati europei.
Stato di emergenza tra polemiche e sciacallaggio
Mentre gli esperti cercano di analizzare e soprattutto far fronte all’imprevedibilità’ del cambiamento climatico in politica è iniziata la caccia al colpevole.
Il premier Giorgia Meloni ha convocato a stretto giro il Consiglio dei ministri, dove l’unico punto all’ordine del giorno è stato l’approvazione della richiesta dello stato di emergenza avanzata dalla Regione per l’alluvione che ha colpito la Romagna.
Tra reciproche accuse e polemiche mosse all’opposizione, sabato, 21 settembre, ha avuto luogo la convocazione del Consiglio dei ministri in cui il Governo ha svolto l’istruttoria in forma accelerata per la dichiarazione dello stato d’emergenza e la disponibilità di stanziare 20 milioni per le prime necessità. “Ulteriori stanziamenti – ha detto Meloni – saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza”.
Precisamente si parla di 20 milioni per l’Emilia Romagna e 4 per le Marche,mentre la presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, è stata nominata commissario delegato per l’alluvione.
Entro 30 giorni Priolo deve predisporre un piano di interventi urgenti, da sottoporre all’approvazione del Capo del Dipartimento della Protezione civile.
Soccorso e assistenza alla popolazione
● Rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità.
● Ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche.
● Attività di gestione dei rifiuti, macerie e materiale alluvionale.
Sono queste le direttrici che la Priolo dovrà seguire nella predisposizione del piano di interventi.
“Ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, o sia stata sgomberata” sarà erogato un contributo economico:
● 400 euro ai nuclei familiari composti da una sola unità.
● 500 euro a quelli di due unità.
● 700 euro quelli di tre unità.
● 800 euro a quelli di quattro unità, fino a un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità.
“E’ possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%. L’ordinanza prevede inoltre la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui”, questo secondo la spiegazione della Protezione civile. Un’ordinanza simile è prevista anche per le Marche.
Aiuti dall’Ue
Il Consiglio dell’Ue ha concordato di mobilitare il Fondo di solidarietà dell’Unione europea per fornire assistenza a Italia, Slovenia, Austria, Grecia e Francia, in relazione a sei calamità naturali verificatesi nel 2023. L’assistenza proverrà dal bilancio 2024.
Verrà messo a disposizione un totale di 1.028,54 milioni di euro, incluso l’importo di 231,78 milioni di euro come anticipi, di cui rispettivamente:
446,64 milioni di euro per fornire assistenza all’Italia a seguito delle inondazioni causate da piogge estremamente intense in Emilia-Romagna a maggio 2023 (378,83 milioni di euro) e in Toscana a ottobre e novembre 2023 (67,81 milioni di euro).
Una popolazione in ginocchio
Supporti nazionali e non che sembrano aprire uno squarcio di luce in uno scenario che vede un’intera popolazione in ginocchio con 2500 evacuati e 1300 sfollati.
Il tutto accompagnato dalla conta dei danni nelle campagne dell’Emilia-Romagna che vedono in ginocchio il settore ortofrutticolo nella Fruit Valley italiana: l’80% delle aziende nel Ravennate danneggiate sono le stesse devastate dall’alluvione del 2023.
Il raccolto è ormai andato perso, dal momento che, secondo il monitoraggio della Coldiretti, l’acqua ha inondato i terreni coltivati a ortaggi e gli alberi di mele, pere, kiwi, susine con impianti danneggiati nella zona del Faentino, nel Bagnacavallese e a Cotignola, l’acqua è arrivata alla frutta, avendola ricoprendola di fanghiglia.
A questi si aggiungono le case sventrate, le strade inondate di fango e le automobili distrutte a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna.
Una situazione disastrata che si sta consumando in un clima di polemiche e attacchi politici in cui si gioca allo scarica barile: il Pd accusa gli esponenti di centrodestra di sciacallaggio; Matteo Renzi chiede spiegazioni al governo del miliardo e 200 milioni che Ursula von der Leyen annunciò insieme a Giorgia Meloni.
Proprio per questo fanno particolarmente rumore e risultano particolarmente corrette le parole di Luca Zaia, Presidente del Veneto:“Siamo al fianco dei nostri fratelli emiliano-romagnoli. Non è proprio il caso di fare polemiche. A cose chiuse si possono fare molte considerazioni”.