Nuovi programmi d’arma al vaglio delle commissioni difesa, inizia la stagione delle autorizzazioni agli investimenti richiesti dalle Forze Armate.
Con la pubblicazione del Documento Programmatico Pluriennale della Difesa 2023-2025 formalmente inviato alle camere del Parlamento l’11 ottobre 2023, il Ministero della Difesa può procedere alla richiesta di parere per i programmi d’arma che attendono di essere finanziati. In effetti, dopo che durante la XVIII legislatura, il Parlamento ha espresso sempre pareri favorevoli su innumerevoli programmi presentati dal Ministro Guerini, l’attuale compagine governativa, si era limitata a presentare alcuni provvedimenti relativi alla programmazione 2022 (Aeroporti azzurri, Mezzi tattici EI, Caserme Verdi, U212NFS, . Ciò proprio per la mancata approvazione del DPP ed il conseguente slittamento a dopo la legge di Bilancio dell’avvio delle richieste di parere.
Sono cosi stati assegnati, lo scorso 12 dicembre, alla IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati e alla 3ª Affari esteri e difesa del Senato i primi due programmi d’arma già formalmente pronti dal 2023.
Si tratta del programma di approvvigionamento di sistemi d’arma High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS) e relativi razzi guidati a favore delle unità di artiglieria terrestre dell’Esercito italiano, per una spesa prevista pari a 960 mln di euro entro il 2033 e del programma di acquisizione di due sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto con capacità ISR e cinetiche per una spesa prevista di 76 mln di euro entro il 2030.
HIMARS, lanciarazzi made in USA
L’Esercito Italiano ha la necessità di ampliare il parco di sistemi d’arma di artiglieria terrestre per il supporto generale di Grandi Unità da Combattimento, attualmente composto da un reggimento mono gruppo su sistemi lanciarazzi cingolati MLRS, acquisendo un secondo gruppo di lanciatori ruotati HIMARS (21 esemplari) con capacità di ingaggio simili a quelle del MLRS, ma caratterizzato da maggiore mobilità tattica e strategica. Il pacchetto comprende, oltre l’acquisizione dei sistemi e del relativo munizionamento anche il supporto logistico integrato da corsi di formazione per operatori e manutentori.
HIMARS è un lanciarazzi multiplo leggero, aviotrasportabile anche su velivolo C-130, dotato di un pod di 6 razzi e in grado di impiegare l’intera gamma di munizionamento della famiglia Multiple Launch Rocket System (MLRS). L’impresa consentirà di contribuire in maniera significativa al Joint Fire Support, permettendo all’Esercito di svolgere anche un ruolo supporting verso le altre componenti, in linea
con l’evoluzione del concetto di operazioni alla base della manovra cross-domain.
La società Lockheed Martin (USA), produttrice e Design Autority del sistema HIMARS intende realizzare in Italia un Centro logistico dedicato, con il coinvolgimento di partner industriali italiani nei settori della meccanica, micromeccanica, elettronica, optoelettronica informatica e sistemistica, con relativo indotto, nelle attività di integrazione, assemblaggio e supporto logistico dei sistemi d’arma. Alle industrie nazionali individuate saranno trasferite le capacità necessarie ad effettuare parte della produzione, nonché le lavorazioni sul sistema a scopi manutentivi. Non sono certi ancora i tempi in cui questo avverrà.
Le Commissioni parlamentari chiamate a esprimere il parere entro il 21 gennaio dovranno autorizzare la spesa per la prima parte del programma pari a 137 milioni. Tali fondi saranno prelevati da capitoli di spesa del Ministero della Difesa.
Aeromobili a pilotaggio remoto… armabili made in Italy
Il programma nasce dall’esigenza di colmare il gap tra la dismissione nei mezzi Predator A (in dismissione dal 1 gennaio 2023) e l’entrata in servizio dei nuovi sistemi MQ-9A Block 5, che non si prevede siano disponibili prima della fine del 2025. La progettualità si inserisce in un contesto di implementazione capacitiva del comparto aereo, vista anche la diffusa instabilità e complessità che da tempo connota gli scenari di riferimento, e che richiedono la necessità di strumenti aerei ad assicurare un’adeguata capacità di Intelligence, Surveillance, Target Acquisition, Reconnaissance (ISTAR). Occorre pertanto perseguire il processo già avviato di acquisizione della capacità di ingaggio da parte dei velivoli a pilotaggio remoto in forza all’Aeronautica Militare, oltre a quella informativa (ISR), da tempo consolidata. Tale capacità può rilevarsi determinante per la difesa tempestiva delle truppe a terra con ingaggi di precisione e, di conseguenza, con minimo danno collaterale.
Dalla necessità di rispondere a questo nuovo concetto operativo, insieme alla disponibilità di nuove tecnologie e funzionalità, è stata concepita l’ultima piattaforma della famiglia Falco prodotta da Leonardo spa: l’Astore. La dotazione di un carico bellico di precisione (fino a 70 kg, distribuiti sui due piloni sub alari), unita alla mantenuta capacità di intelligence e sorveglianza (16 ore di endurance e oltre 200 km di raggio operativo), rende l’Astore una piattaforma flessibile e completa, in grado di svolgere missioni complesse, pur mantenendo un costo d’uso coerente ed efficiente per l’utilizzatore.
Il programma risulta essere totalmente finanziato, a valere sugli stanziamenti derivanti da capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
Il parere delle commissioni parlamentari
Come già scritto, entro il prossimo 21 gennaio le commissioni parlamentari di Camera e Senato sono tenute a esprimere un parere sui programmi in esame. Il parere, qualora non sia pienamente favorevole, dovrà essere preso in considerazione dal Governo che ripresenterà nuovo decreto contenente le necessarie controdeduzioni.