Tragedia aerea di Caselle – lutto e riflessioni sulla Pattuglia Acrobatica Nazionale

Ott 18 2023
Tatiana Basilio
A un mese dal tragico incidente, una riflessione sugli eventi e sull’importanza della PAN.
La Pattuglia Acrobatica Nazionale (Foto da: Aeronautica Militare)
La Pattuglia Acrobatica Nazionale (Foto da: Aeronautica Militare)

È trascorso un mese da quel funesto 16 settembre in cui Torino è stata scossa dal terribile incidente che ha coinvolto un velivolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale, causando la morte di una bimba di appena 5 anni ed il ferimento del suo fratellino. Questa tragedia ha generato il profondo strazio della famiglia e di tutto il mondo legato all’aviazione italiana.

Lutto non solo di circostanza ma, piuttosto, manifestato istintivamente, in maniera scontata. Tante le cose lette su stampa e social, di queste – però – pur senza sorpresa hanno colpito alcuni commenti dettati da superficialità e scarsa conoscenza del mondo dell’aviazione oltreché, forse, anche da motivazioni pretestuose o, magari, cariche di pregiudizio. Per tale ragione si impone un’analisi degli aspetti più meramente attinenti all’incidente che sia il più possibile obiettiva e scevra da certi “condizionamenti” e quindi lontana dalle polemiche strumentali che si sono sollevate fin dall’immediatezza della tragedia.

Va chiarito che le manifestazioni aeree rappresentano, principalmente, un’attività addestrativa che coinvolge una vasta gamma di capacità e competenze della nostra Aeronautica Militare; quest’ultime fondamentali per la pianificazione e la conduzione delle complesse operazioni aeree militari, quali sono quelle istituzionalmente affidate all’arma azzurra. Non si tratta, dunque, di semplice spettacolarizzazione del volo o dimostrazione di abilità, come potrebbe sembrare agli occhi degli spettatori che sempre numerosi affollano gli air shows, ma è frutto di un addestramento cruciale e necessario per il personale coinvolto e per l’organizzazione militare.

Un gran parlare si è fatto sugli oneri legati a tali attività. Dal punto di vista economico, i costi devono essere valutati in relazione al valore aggiunto rappresentato dalla qualità e quantità dell’addestramento acquisito per arrivare a performance di così alto livello, che costituisce parte fondamentale per raggiungere e mantenere la prontezza operativa di personale e mezzi impiegati.

Peraltro, sempre riguardo ai costi, è importante considerare che quelli organizzativi e logistici delle manifestazioni aeree in genere, e della P.A.N. in particolare, vengono il più delle volte sostenuti con il contributo di sponsor privati, enti civili e autorità locali. Sono questi, infatti, che molto spesso richiedono la partecipazione delle Frecce Tricolori quale segno di importanza e prestigio della manifestazione nonché elemento di attrazione degli spettatori.  Ne consegue che il costo di tali attività, nella maggior parte dei casi risulta essere minimale, sia in ragione del contributo degli sponsor sia perché riferibili ad una parte del numero di ore di volo annue di addestramento che, in ogni caso, i piloti sono tenuti a svolgere per garantire il mantenimento delle loro capacità.

I piloti della P.A.N., non solo si dedicano all’acrobazia aerea ma si addestrano per essere sempre pronti all’impiego in situazioni operative, se necessario e quando richiesto. A questo si aggiunga che, al termine della loro esperienza, essendo il loro un impiego rotazionale, rientrano ai reparti operativi contribuendo al trasferimento delle preziose competenze acquisite.

Da ultimo, non ci si può esimere dal sottolineare quale significato abbiano le Frecce Tricolori, un simbolo di prestigio e tradizione con oltre sessant’anni di storia che rappresenta l’eccellenza italiana sotto diversi aspetti che vanno da quelli tecnici e umani a quelli organizzativi; sicuramente un esempio di unità e identità per tutta la nazione. Un elemento doverosamente permeabile alla critica, quando costruttiva, ma sicuramente valore da preservare.

Tutto questo, va ribadito, senza certo minimizzare la tragedia di Caselle, un evento per il quale – tuttavia – si fa fatica a trovare una connessione con l’esistenza delle Frecce Tricolori ma che, più realisticamente, andrebbe legato alla crudele casualità di un destino che tutti, nessuno escluso, avrebbe voluto evitare.

Proprio così, è trascorso un mese e le Frecce Tricolori sono tornate a volare alla manifestazione aerea di Andora, testimoniando la vicinanza di tutta la Forza Armata alla famiglia della piccola Laura, alla quale hanno dedicato la figura del cuore. Ottantamila spettatori che in realtà sembravano uno solo. Anche noi italiani sappiamo essere uniti.

Immagine dell'incidente di Caselle.
Immagine dell’incidente di Caselle.

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