Risultati del Bando EDF 2022: Italia protagonista

Giu 29 2023
Paolo Buda

Il 26 giugno, la Commissione Europea ha reso noti i risultati del bando 2022 del Fondo Europeo per la Difesa (EDF). Un investimento UE di 832 milioni di euro destinati a sostenere 41 progetti comuni di ricerca e sviluppo in tutta l’Unione.

Fonte: Commissione Europea
Fonte: Commissione Europea

Miglioramento delle Capacità Difensive dell’UE

I progetti selezionati contribuiranno a potenziare ulteriormente le capacità difensive dell’UE nei cinque domini: marittimo, terrestre, aereo, spaziale e cibernetico. L’EDF viene realizzato tramite programmi annuali strutturati in 17 categorie lungo il periodo del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027.

Lancio della Sfida Tecnologica nell’Ambito del Programma EUDIS

Per la prima volta, l’EDF lancerà una sfida tecnologica da 25 milioni di euro nell’ambito del Programma Europeo per l’Innovazione Difensiva (EUDIS). In questa challange, i teams si contenderanno la possibilità di proporre la migliore soluzione per rilevare minacce nascoste attraverso sistemi autonomi. Obiettivo è rendere più sicure le operazioni, del personale militare e civile in aree di conflitto.

Risultati del Bando EDF 2022 e Contributo Italiano

I risultati del bando 2022 confermano il contributo fondamentale dell’EDF. Per una maggiore autonomia strategica dell’UE e per la creazione di una base tecnologica e industriale europea per la difesa più competitiva e integrata. I consorzi selezionati riuniscono 550 entità provenienti da tutta l’UE e dalla Norvegia. Importante il coinvolgimento delle PMI, che rappresentano il 39% di tutte le entità partecipanti. L’Italia è rappresentata in 30 consorzi e coordina due di questi con Rina Consulting e Leonardo spa.

Fonte: Commissione Europea
Fonte: Commissione Europea

Progetti Italiani Finanziati dall’EDF

RINA guiderà un consorzio composto da 12 entità, tra aziende e università, incluse tre italiane, tra cui il CNR appartenenti a cinque nazioni diverse. Il progetto TICHE mira ad sviluppare una piattaforma innovativa per identificare IED e mine terrestri nascoste in contesti complessi. Il progetto avrà una durata di 48 mesi e ha ottenuto un finanziamento di quasi 5 milioni di euro.

LEONARDO coordina il consorzio TIRESYAS, composto da altri 24 beneficiari provenienti da 11 Paesi. Tra questi figurano altre 6 realtà italiane: Elettronica, Rheinmetall Italia, MBDA Italia, Sentech, Echoes e il consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (CNIT).

Osservazioni Sul Bando EDF 2022

La presenza italiana nei bandi EDF 2021 è significativa: su 41 progetti finanziati, l’Italia è coinvolta in 30 di essi. Leonardo si afferma come leader indiscussa, partecipando come beneficiario ad altri 17 progetti. Seguono Elettronica spa con 8 progetti, Telespazio con 5 e, in seguito, MBDA Italia, Fincantieri ed altri. Sei università italiane (Genova, Modena e Reggio Emilia, Campus Biomedico di Roma, Pavia, Roma Torvergata e Siena) sono coinvolte nei progetti di ricerca finanziati dall’UE.

EDF come Principale Strumento dell’UE per la Cooperazione nel Settore Difensivo

L’EDF, con un budget di 7,953 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, è lo strumento principale dell’UE per sostenere la cooperazione R&S nel settore della difesa in Europa. Senza sostituire gli sforzi degli Stati membri, promuove la cooperazione tra imprese di tutte le dimensioni e attori della ricerca in tutta l’UE.

Un’Analisi Critica dei Risultati e l’Apertura della Call 2023

È da sottolineare che solo il 30% dei progetti presentati ha ottenuto l’approvazione per il finanziamento. Questo dimostra che la complessità delle procedure o la qualità insufficiente di alcuni progetti presentati rappresentano un punto critico che dovrebbe essere meglio chiarito dalla Commissione Europea. Questa considerazione diventa ancora più rilevante considerando che la “Call” per la presentazione di progetti per il 2023 è già aperta da qualche giorno.

Polarizzazione nel Settore Industriale e Accademico

Un altro dato che dovrebbe far riflettere il mondo industriale ed accademico nazionale è il fatto che sono ancora molto poche, in proporzione, le PMI e le università che si propongono in queste sfide. Questo evidenzia una grande polarizzazione tra le attività di ricerca e sviluppo.

Le attività sono strategicamente portate avanti dai big players nazionali che monopolizzano quasi l’intero settore. Molte PMI sono spesso legate a contratti di sviluppo e produzione stipulati proprio da parte di queste grandi aziende.

La vera sfida per il nostro Paese è quella di avviare un percorso virtuoso. Un percorso in cui anche il tessuto economico delle piccole imprese riesca a trovare un ruolo da protagonista in Europa.

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