La politica di difesa di Berlusconi: dall’Iraq alla Libia e oltre

Giu 12 2023
Paolo Buda

L’ascesa di Silvio Berlusconi sulla scena politica italiana ha avuto un forte impatto sulla politica di difesa del Paese. Durante i suoi tre mandati da Presidente del Consiglio dei Ministri (1994-1995, 2001-2006, 2008-2011) ha preso importanti decisioni per riformare le operazioni militari italiane.

Nel 2003, Berlusconi ha sostenuto l’intervento militare degli Stati Uniti in Iraq, contrariamente alla tradizionale linea di non intervento dell’Italia. Il suo sostegno portò all’invio di truppe italiane nell’Operazione Antica Babilonia, un’azione che segnò un importante cambiamento nelle posizioni statunitensi e britanniche.

Allo stesso tempo, Berlusconi ha lavorato per rafforzare le relazioni con la NATO, sottolineando l’impegno dell’Italia a mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Durante il suo mandato, l’Italia ha aumentato la sua partecipazione alle operazioni di mantenimento della pace della NATO e ha promosso la sua posizione di membro di spicco dell’alleanza.

© Roberto Monaldo / LaPresse 25-04-2009 Onna (L'Aquila) Politica Celebrazione dell' anniversario della Liberazione Celebration of Liberation Day  Nella foto Silvio Berlusconi
© Roberto Monaldo / LaPresse 25-04-2009 Onna (L’Aquila) Politica Celebrazione dell’ anniversario della Liberazione Celebration of Liberation Day Nella foto Silvio Berlusconi

Nonostante il coinvolgimento dell’Italia nei conflitti esteri, Berlusconi non ignorò la necessità di un approccio equilibrato alle spese militari. Ha cercato di tagliare le spese per la difesa per aiutare l’Italia a uscire dalla crisi economica, ha ritirato le truppe dall’Iraq nel 2006 e ha annunciato ulteriori tagli nel 2011.

Durante il suo ultimo mandato, Berlusconi ha affrontato la crisi libica del 2011. Sebbene inizialmente riluttante a intervenire direttamente, in seguito ha sostenuto l’azione della NATO consentendo l’uso delle basi aeree italiane e inviando truppe per contribuire a far rispettare una zona di esclusione aerea sulla Libia.

Berlusconi ha anche sostenuto l’innovazione militare, come dimostra la partecipazione dell’Italia al programma F-35 Joint Strike Fighter. Questa decisione ha riaffermato l’impegno dell’Italia a mantenere una forza di difesa moderna e competitiva.

La politica di difesa di Berlusconi è un elemento importante della sua eredità politica e sottolinea il suo desiderio di posizionare l’Italia come un attore importante nell’arena della sicurezza internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *