Intervista al Gen. S.A. Luca Goretti Capo di Stato Maggiore Aeronautica Militare a lato delle celebrazioni per il quarantennale del Tornado

Nov 08 2022
Stefano Peverati
Nel corso dell’evento Tornado40, Laran News ha avuto l’opportunità di intervistare il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Gen. S.A. Luca Goretti che, da pilota veterano del velivolo Tornado, ci ha illustrato il cambiamento che il velivolo ha segnato per l’Aeronautica Militare degli anni 80 e quello tuttora in corso con il nuovo F 35 Lightning II.
Foto istituzionale Gen. S.A. Goretti. (Fonte: Ministero della Fifesa)

Luca Goretti

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Foto istituzionale Gen. S.A. Goretti. (Fonte: Ministero della Fifesa)
Il Tornado col suo arrivo 40 anni fa ha cambiato radicalmente l’Aeronautica Militare modernizzandola implementando capacità operative proiettabili nei nuovi scenari internazionali. A posteriori quale giudizio dà a questa esperienza, cosa si sente di dire a tutto il personale qui riunito che ha vissuto questa esperienza?

40 anni d’impiego è un traguardo prestigioso, il Tornado non solo ha tracciato un solco fondamentale per la crescita operativa di tutta la Forza Armata ma è stato il precursore di un cambiamento epocale dell’organizzazione tecnica e logistica aeronautica. È stato l’embrione di una “trasformazione epocale” e dei successi odierni. La peculiarità del Tornado, a partire da quell’indimenticabile 27 agosto 1982, è stata quella di consentire all’Aeronautica Militare di uscire dai confini nazionali permettendo quel salto di qualità che ha contribuito a renderci orgogliosamente una Forza Armata leader apprezzata in tutta Europa.

Il traguardo raggiunto è solo il preludio di un futuro brillante che coinvolgerà anche la base di Ghedi con l’arrivo del velivolo F35. Ciò consentirà all’Aeronautica Militare di esprimere ancora di più la propria peculiarità mettendo ancora di più in luce tutta la professionalità che quotidianamente mette al servizio del Paese.  Il velivolo F35 contribuirà a garantire le capacità della Forza Armata, la prontezza operativa e l’utilità al paese in sicurezza, con efficacia ed efficienza, soddisfacendo, allo stesso tempo, le legittime aspettative del personale.

CSM e C.te 6 Stormo durante le celebrazioni. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)

Luca Goretti

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CSM e C.te 6 Stormo durante le celebrazioni. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)
A suo parere quali cambiamenti porteranno i nuovi assetti, in particolare l’F35 A e B, che sostituiranno a breve i Tornado?

Con il programma F-35 si è entrati in una nuova generazione. Bassissima osservabilità radar e segnatura termica (low observability), integrazione completa dei sistemi di scoperta e comunicazione (sensor fusion), capacità di scambio di informazioni (net-centricità), tutte caratteristiche tecnologiche che ci consentono di dare un contributo di prim’ordine alla sicurezza ed alla difesa del Paese. Una filosofia logistica profondamente innovativa basata su una rete di sostegno automatizzata e diffusa a livello globale.

La capacità del velivolo di svolgere molteplici ruoli ne permette un impiego più “agile” e flessibile tanto da essere impiegato nella stessa missione anche con compiti diversi – superiorità aerea, ricognizione strategica, raccolta dati e uso chirurgico di armi di precisione – al punto di non chiamarlo più aereo “multiruolo” ma “omniruolo”.

La 5ª generazione ci consente di svolgere tutte le attività operative negli scenari più complessi di oggi – le operazioni multidominio – ed ottenere la cosiddetta “Information Superiority”. L’enorme mole di informazioni ottenuta con i nuovi sistemi viene infatti processata in tempi rapidissimi e fusa in una “picture” chiara che consenta di decidere e dirigere l’applicazione del potere aerospaziale in maniera tempestiva e precisa (Decision Superiority).

F 35A Lightning II 6-01. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)

Luca Goretti

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F 35A Lightning II 6-01. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)
La possibilità di avere nell’ organigramma anche la versione a decollo verticale del Lightning II come influenzerà le capacità operative dell’arma azzurra?

Tra le capacità operative del JSF quella “air expeditionary” (letteralmente la capacità di “proiettare le proprie Forze attraverso l’atmosfera”) espressa attraverso l’F-35B, la versione Short Take-Off and Vertical Landing (STOVL), che si lega in maniera logica e naturale alle caratteristiche distintive del Potere Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (quota, velocità, raggio d’azione, ubiquità e persistenza) e rientra nel concetto più ampio di Capacità Nazionale di Proiezione Rapida dall’Aerospazio (declinazione italiana del pilastro dottrinale denominato Air Mobility).

Dal 2020 l’Aeronautica Militare opera infatti anche la versione “B” per l’impiego in molteplici situazioni dove sono presenti piste e aviosuperfici non idonee alle operazioni di velivoli a decollo standard (in gergo dette bare/austere), con la conseguente necessità di schierare questi ultimi in Basi di rischieramento avanzate spesso lontane dal teatro di operazioni vero e proprio. Questo implica un incremento di costi e soprattutto rischi operativi dovuti alle distanze da coprire durante le missioni. Avere quindi a disposizione velivoli a decollo corto e atterraggio verticale offre flessibilità e migliore capacità di impiego al mezzo aereo, consentendo il posizionamento dei velivoli in prossimità delle aree d’operazione riducendo i tempi di intervento a supporto delle forze. Basti pensare che nel mondo le piste “corte” sono in numero 20 volte maggiore a quella delle piste convenzionali.

Tornado IDS 156 Gruppo 36 Stormo. (Foto: Aeronautica Militare)
Tornado IDS 156 Gruppo 36 Stormo. (Foto: Aeronautica Militare)
Il Lightning II sta divenendo l’aereo più diffuso nelle forze aeree dei principali partner della NATO. Quale ruolo potrebbe giocare l’Aeronautica Militare in questo scenario futuro?

La risorsa chiave per affermare la nostra leadership è la nostra spiccata connotazione tecnologica che ci contraddistingue e la professionalità che ogni giorno mostriamo grazie a tutti gli uomini e le donne in azzurro. La nostra capacità di operare insieme è il vero vantaggio competitivo per mantenere e consolidare l’Aeronautica militare leader in Europa.

Dal 2018 il velivolo F35 è stato pienamente integrato, insieme ai caccia Eurofighter, nel sistema di Difesa Aerea Nazionale, contribuendo alla difesa dei cieli italiani con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione. Da gennaio 2022 assicura inoltra anche il servizio NATO QRA (Quick Reaction Alert) a difesa dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica grazie alla forte esperienza acquisita in campo internazionale. Infatti i velivoli F-35 italiani hanno maturato una notevole esperienza internazionale partecipando alle missioni di Air Policing della NATO in Islanda (2019, 2020 e nel 2022) ed in Estonia (2021).

In Islanda nel 2019, l’AM ha impiegato per la prima volta il caccia di quinta generazione in una missione di Air Policing, concedendo all’Italia il privilegio di essere il primo paese dell’Alleanza ad impiegare in un’operazione NATO il velivolo F-35A.

In Estonia nel 2021 invece, è stato impiegato per la prima volta un aereo di quinta generazione – F35A del 32° Stormo – a difesa dello spazio aereo dei baltici (NATO Baltic Air Policing).

Anche nei contesti esercitativi ci viene riconosciuto il ruolo di leader. Nel 2021 per la prima volta in Europa si sono addestrati insieme presso il 32° Stormo di Amendola assetti F-35, personale di volo e tecnico manutentivo specializzato di quattro diverse nazioni: Italia, Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna. Quest’anno stiamo pianificando una simile attività a cui parteciperà anche la Royal Netherlands Air Force ed una serie di “osservatori” provenienti da diverse Nazioni. Queste tipologie di esercitazione sono opportunità addestrative molto preziose per la Forza Armata che ci garantiscono un ritorno professionale ed umano di elevatissimo livello. Il confronto con i paesi partecipanti promuove lo scambio di esperienza e consente la concreta integrazione di professionalità e dei sistemi d’arma per cooperare compiutamente in scenari complessi sempre più frequenti oggigiorno.

Pattuglia Tornado. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)
Pattuglia Tornado. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)
Alla luce di queste importanti condivisioni ed esperienze in ambito NATO grazie alla FACO di Cameri è prevedibile un suo ruolo da “leader” anche nel campo manutentivo?

Nel settore manutentivo rappresentiamo un’eccellenza. Per il velivolo F-35 abbiamo infatti iniziato delle collaborazioni, a livello internazionale, per fare attività di “cross servicing”. Alla stregua di quanto accaduto in scenari addestrativi dove il personale USA ha operato su assetti F-35 italiani, anche personale manutentore italiano ha operato su velivoli F-35 statunitensi ed allo stesso modo ha posto in essere sinergie manutentive che hanno consentito un importante scambio di esperienze fra manutentori italiani, israeliani ed inglesi. Questo tipo di collaborazioni permetteranno in futuro di ridurre l’impatto logistico in occasione di rischieramenti, semplificando ed ottimizzando le operazioni di manutenzione tra le nazioni coinvolte nel programma F-35.

Inoltre il 1° Reparto Manutenzione Velivoli di Cameri, polo ingegneristico-manutentivo dell’AM per aeroplani jet, rappresenta un’eccellenza italiana che, al passo con la continua evoluzione delle tecnologie dei velivoli e dei sistemi info-logistici di supporto, oggi è deputato alla gestione tecnico-logistica anche del F-35 grazie ad una Direzione Tecnica dedicata. Ad inizio anno, per portare un esempio, è stato sostituito uno dei moduli motore di un F-35 in ispezione manutentiva presso il polo industriale, la FACO/MRO&U (Final Assembly and Check-Out/Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrade) di Cameri. L’attività manutentiva, eseguita per la prima volta presso la Direzione Lavori Propulsori del 1° RMV ha di fatto segnato il conseguimento di un obiettivo straordinario per l’Italia che, nell’ambito del Programma JSF, diventa il primo Paese ad offrire questa capacità di sostituzione di un modulo motore presso un polo manutentivo industriale che potenzialmente potrà essere anche a vantaggio di altri Partner europei.

Lei proviene dalla linea Tornado, una “Lince” con oltre 2000 ore di volo all’attivo. Come descriverebbe la sua esperienza con questa macchina?

Ricordo chiaramente che il Tornado ebbe il delicato ed importantissimo compito di “traghettare” i Reparti dell’AM interessati verso una nuova avventura, una “trasformazione epocale”. Basti pensare alla nascita della figura del “Navigatore”, alla consapevolezza che “si volava operativamente in due” e ci si doveva fidare l’uno dell’altro.

L’inizio fu difficile ma con il tempo il velivolo e soprattutto gli equipaggi sono cresciuti, sono divenuti la colonna portante della nostra Arma Azzurra ottenendo grandi successi.

Ho tantissimi e bellissimi ricordi della mia vita operativa da Lince al 156° Gruppo. Gli impegni prima alla Squadriglia Volo, l’incarico da Comandante di Gruppo e le prime missioni internazionali prima nel Golfo Persico e poi Balcani nelle operazioni NATO in Ex Jugoslavia. Tutti ricordi vividi nella mia mente che non possono che farmi descrivere il Tornado come una macchina fantastica, affidabile che ancora oggi offre il suo pieno contributo operativo al Paese.

Sono certo che anche quando verrà il momento di salutare il Tornado per spiccare il volo con il JSF noi ci ritroveremo lì, con il naso all’insù e diremo tutti insieme «bello il JSF… ma il Tornado è sempre il Tornado». W le Linci, i Diavoli, le Pantere e i Paperi che hanno reso grande l’Aeronautica Militare.

I Diavoli Rossi 6 Stormo. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)
I Diavoli Rossi 6 Stormo. (Foto: Stefano Peverati per Laran News)

One Reply to “Intervista al Gen. S.A. Luca Goretti Capo di Stato Maggiore Aeronautica Militare a lato delle celebrazioni per il quarantennale del Tornado”

  1. Il Tornado è arrivato al momento giusto per dare concreta operatività all’A.M che dal 1985 ha incominciato ad esser chiamata fuori dal territorio nazionale per impieghi dissuasivi, bellici, mantenimento della pace. Ciò con una componente aerea, fatta di uomini e mezzi ed organizzazione, credibile ed efficace.
    Il Tornado un enorme balzo di qualità.

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