4 Novembre, la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è un monito contro l’orrore delle guerre

Nov 04 2022
Tatiana Basilio
Le celebrazioni di oggi in ricordo delle 600mila vittime della I Guerra Mondiale che diedero la vita per la libertà di tutti.
(Fonte: Ministero della Difesa)
(Fonte: Ministero della Difesa)

Per il nostro Paese questa è una ricorrenza importante, una giornata che ci fa ricordare il sacrificio degli italiani in guerra e, in particolare, quanto sangue è stato versato durante la I Guerra Mondiale, vite di giovani ragazzi strappati alle loro terre per combattere per la Patria.

I numeri da ricordare sono importanti: furono mobilitati oltre 4 milioni di soldati, 250.000 giovanissimi appena diciottenni; la maggior parte di loro non aveva nemmeno contezza delle motivazioni per le quali stavano combattendo e per le quali, e purtroppo, in 600.000 morirono.

Il 4 novembre 1918 terminava così un conflitto fatto di uomini in trincea, in mezzo al fango, all’acqua, alla neve, al sangue, un conflitto che ha modificato radicalmente la politica e la società, e il cui atto finale era la sigla dell’armistizio firmato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico.

Combattenti e reduci, con il sostegno delle comunità locali iniziarono ad avviare il culto della memoria ed il ricordo dei commilitoni caduti in guerra, erigendo ovunque lapidi commemorative.

Il 4 novembre diventò il “Giorno della Commemorazione”, una giornata di riconoscimento per i propri figli caduti per la Patria, finché nel 1919 le autorità di Governo decisero che questa sarebbe stata la data in cui celebrare “l’anniversario della vittoria”, a ricordo dei caduti durante il conflitto. Si tratta dell’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana.

La salma del Milite Ignoto venne trasportata da Aquileia a Roma e venne tumulata in quello che, da allora, diventò l’Altare della Patria, il luogo simbolo dove ogni anno le più alte cariche dello Stato si recano per rendere omaggio ai caduti di tutte le guerre.

Per tutti noi, cittadini comuni e in uniforme, questa ricorrenza deve essere il monito dell’orrore della guerra, di tutte le guerre, poiché nessuna vita persa in guerra può mai trovare giustificazione. Soffermandosi all’Altare della Patria e ammirando la fiamma che vi arde giorno e notte, 365 giorni all’anno, ognuno di noi dovrebbe portare il proprio pensiero a tutti questi ragazzi che, con dedizione, ogni giorno hanno servito e servono il Paese con onore e sacrificio.

Il sangue versato in guerra non lo è mai per giusta causa ma coloro che si sono immolati per tenere fede ad un giuramento prestato, devono essere ricordati con onore, profondo rispetto e riconoscenza.

Auguriamo a tutti i cittadini italiani in uniforme, donne e uomini, un buon 4 novembre e a tutte le vittime dei conflitti che possano essere ricordate come vite perse per un sacrificio compiuto per la libertà di tutti.

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