In questo secondo articolo della trilogia andremo a concentrarci sui mezzi aerei ad ala fissa e rotante e contraerei presenti negli organici di alcune nazioni della Nato.
Dopo aver trattato nel precedente articolo i mezzi corazzati, in questo andremo a trattare la difesa aerea partendo con il primo velivolo da prendere in considerazione che è senza dubbio il Mig 29 Fulcrum, il quale a partire dal 1988, nelle versioni Mig 29A (9.12A) e UB (9.51), entrò in servizio nelle forze aeree delle nazioni del Patto di Varsavia. La prima nazione della NATO ad avere il Fulcrum in linea fu la Germania a seguito della riunificazione nazionale e della conseguente acquisizione del materiale appartenente alla DDR che vide 24 Mig 29G (20 A e 4 UB) prestare servizio presso lo Jagdgeschwader 73 Steinhoff di Laage dal 1991 al 2003, anno in cui i 22 velivoli rimanenti vennero ceduti alla Polonia.
La Polonia è stata ed è tutt’ora, in attesa dell’arrivo degli F 35A e forse non solo, una grande utilizzatrice del Mig 29 arrivando nella seconda metà del primo decennio degli anni duemila ad averne in servizio 44 esemplari, di questi aerei i primi 12 esemplari (9 A e 3 UB) vennero forniti dall’URSS nel 1989 cui fecero seguito nel 1996 altri 10 aerei (9 A e 1 UB) provenienti dalla Repubblica Ceca e scambiati con 11 elicotteri PZL W 3 Sokol ed infine come sopra detto gli esemplari tedeschi. Questi aerei sono operativi presso la 1° Eskadra Lotnictwa Taktycznego di Minsk Mazowiecki e la 41° Eskadra Lotnictwa Taktycznego di Malbork costituita con l’arrivo degli esemplari ceduti da Berlino. Questi aerei hanno subito due importanti upgrade il primo svolto tra il 2001 ed il 2005 ha cionvolto l’intera flotta con l’installazione di nuovi sistemi quali: lo IFF di concezione nazionale SC-10D2 Suprasl, il TACAN Rockwell Collins AN/ARN-153 e ricevitore VOR/ILS ANV-241 MMR, ricevitore GPS civile Trimble 2101AP, RWR Thomson-CSF SB-14, radio VHF/UHF RS 6113-2 con pannello di controllo R-862. Il secondo, invece, è avvenuto tra il 2011 ed il 2014 coinvolgendo solo 16 esemplari in forza alla 1° ELT, ai quali presso gli impianti WZL-2, con il supporto dell’unità Lahav di Israel Aerospace Industries, è stata ricondizionata la cellula in modo da poter volare fino a 4000 ore (o fino al 2028) oltre all’integrazione di nuovi sistemi di bordo come ad esempio: display digitale multifunzione 5×7 pollici MFCD, computer di missione MDP, Up-Front Control Panel (UFCP), Enhanced GPS Inertial Navigation System (EGI) con Selective Availability Anti-spoofing Module (SAAMS) della Honeywell, MIL-STD-1553B data bus e radio VHF/UHF AN/ARC-210 della Rockwell Collins. I Mig 29 sono in corso di sostituzione con gli F 35A Lightning II, con arrivo del primo esemplare previsto per il 2026.
Oltre a queste nazioni anche la Romania ebbe in servizio il Mig 29 (17 A, 1 S e 5 UB) e cercò di sviluppare attraverso l’azienda nazionale Aerostar, in collaborazione con DASA (Airbus) e Elbit, il Mig 29 Sniper che avrebbe integrato numerosi sistemi, sensori e armi occidentali ma a causa delle difficoltà economiche del paese il progetto venne abbandonato nel 2003 con la conseguente radiazione dei Fulcrum a cui venne preferito per ragioni di costo il programma di upgrade LanceR che riguardava i Mig 21 Fishbed. L’Ungheria ha avuto in servizio 28 Mig 29 dal 1993 al 2010 e da allora sono parcheggiati all’aperto sotto l’effetto degli agenti atmosferici presso la base di Kecskemet in attesa di una vendita, al momento, mai concretizzata. Per concludere la parte dedicata ai Mig 29 non resta che parlare di Bulgaria e Slovacchia che entrambe hanno deciso di sostituirli con gli F 16V con la consegna dei primi esemplari entro la fine dell’anno corrente la seconda e dal 2024 la prima. La Bulgaria ha in forza 11 Mig 29 (9 A e 2 UB) presso la 2/3 Iztrebitelna Avia Eskadrila di Graf Ignatievo ed è ciò che resta dei 16 esemplari modificati per raggiungere gli standard NATO, cosa ben diversa sono invece i Mig 29AS/UBS della Slovacchia, 13 di questi aerei vennero aggiornati tra il 2005 ed il 2008 con l’installazione di sistemi di navigazione e comunicazione Rockwell Collins come negli esemplari polacchi oltre ad un IFF della Bae Systems e nuovo Glass cockpit con schermi lcd multi funzione. I rimanenti 11 aerei (9 AS e 2 UBS) prestano servizio presso la 1° Stihacia Letka di Sliac di questi, sembrerebbe che ormai solo 6 siano effettivamente operativi.
Due assetti molto importanti che hanno prestato servizio o lo prestano tutt’ora in quasi tutte le forze armate dei paesi NATO entrati post 2004 sono gli elicotteri Mil 8 Hip e Mil 24 Hind. Questi elicotteri sono via via in fase di dismissione e sostituzione con equivalenti occidentali a partire dall’Ungheria dove restano in servizio 7 Mil 8 Hip e 8 Mil 24 Hind (2 V e 6 P) questi ultimi operanti presso il battaglione elicotteri d’attacco Phoenix presso la base aerea di Szolnok. Il Mil 24V (Hind E) è stata la versione più diffusa di questa macchina iconica della Guerra Fredda che a differenza delle precedenti versioni poteva essere armata con il missile anticarro 9M114 Shturm, il Mil 24P(Hind F) invece ha come modifica più evidente rispetto alla versione precedente l’arma fissa che da una mitragliatrice Yakushev-Borozov YakB-12.7 in torretta passa ad un cannone Gryazev-Shipunov GSh-30-2 fisso installato sul lato destro della fusoliera. Anche la Bulgaria mantiene in servizio ancora un piccolo numeri di questi due elicotteri (5 Mil 17 Hip e 6 Mil 24V) ed operano assieme agli Airbus AS 532AL Cougar nella 24° Base Aerea di Krumovo. Nel 2014 l’aeronautica militare bulgara decise di avviare a revisione i sei attuali Mil 24V, optando per la vendita dei Mil 24D, mantenendone sei in riserva, il programma è stato svolto dall’azienda locale TEREM che con i suoi lavori ha permesso una estensione della vita operativa di almeno 1000 ore permettendo loro di volare fino alla metà di questo decennio, dal punto di vista della tecnologia gli elicotteri sono rimasti pressoché invariati con l’unica aggiunta di un ricevitore GPS Trimble. La Repubblica Ceca ha recentemente ordinato 4 AH 1Z e 8 UH 1Y ma ha attualmente in servizio complessivamente 19 Hip in forza agli Squadron 221° e 222° della base aerea di Namest nad Oslavou e 243° di Praga-Kbely e 15 Mil 24V Hind sempre nel 221° Squadron. La Polonia ha in servizio presso la propria forza aerea 11 Mil 17 Hip che operano presso il 7° Special Operation Squadron nella base aerea di Powidz e 27 Hip nell’aviazione dell’esercito assieme a 30 Mil 24W(V). I Mil 24W sono in forza alla 1° Army Aviation Brigade nel 1° Squadron della 49° Base Aerea di Pruszcz Gdanski e nel 1° Squadron della 56° Base Aerea di Inowroclaw mentre gli Hip sono in forza alla 25° Air Cavalry Brigade nel 1° (Mil 8T) e 2° (Mil 17-1V) Squadron del 1° Aviation Group di Leznica Wielka, oltre a 2 Mil 17AE operanti presso l’Air Medical Evacuation Unit di Nowy Glinnik. Gli Hip sono presenti anche nelle forze armate di Slovacchia, Croazia, Lettonia e Lituania.
Per concludere questo secondo articolo sui sistemi d’arma ex Patto di Varsavia andiamo ad osservare i sistemi antiaerei missilistici (SAM) a partire dal più diffuso il 2K12 M2 Kub, la cui batteria è composta da 4 TEL MTZ GM-578 (2P25) con 3 missili 3M9M ciascuno con un raggio di 24 km ed un sistema radar 1S91 (Straight Flush) a banda G/H con un raggio di 75 km, oltre a 4 camion logistici, in genere Zil 131, con 3 missili di ricarica l’uno. La Repubblica Ceca ha in servizio con l’esercito 4 batterie che sono in via di sostituzione con il più moderno sistema israeliano Rafael SPYDER in arrivo dal 2023. La Slovacchia mantiene in servizio 5 batterie di questo sistema presso il 2° Gruppo missilistico della Brigata Antiaerea Missilistica Tobruk dell’aeronautica militare presso Nitra cosi come la Bulgaria che oltre a 20 2K12 (5 batterie) ha in forza ai battaglioni antiaerei della 2° Brigata Meccanizzata a Pleven e della 61°Brigata Meccanizzata di Kazanlak dell’esercito anche sistemi 32 missili S 125 Neva, 10 S 200 Vega, 24 9K33 Osa, 9K35 Strela-10, oltre a 10 lanciatori (2 batterie) di S 300P a protezione della capitale Sofia.
L’Ungheria ha avviato un radicale processo di dismissione dei sistemi d’arma di epoca sovietica ed ha in forza 12 2K12M2 (oltre a 32 in riserva) modernizzati con il supporto della Polonia ed in servizio con il 1° Battaglione del 12° Reggimento Antiaereo Arrabona dell’aeronautica militare presente nella città di Gyor, questo reparto a partire dal 2023 avrà in servizio il nuovo sistema di difesa aerea Kongsberg NASAMS con missile AMRAAM-ER. La Romania è diventata la 14°nazione ad immettere in servizio il sistema statunitense Patriot PAC 3 MSE con 7 batterie (3 esercito e 4 aeronautica) ma mantiene in servizio per il momento 32 2K12 (8 batterie) e 16 9K33M3 Osa AKM oltre ai vetusti S 75 Volhov. Gli S 75 sono in forza al 53° Reggimento Tropaeum Traiani di Medgidia della 2 Divisione Getica, mentre i 2K12 ed i 9K33M3 sono rispettivamente in forza con il 1° e 2° Battaglione del 50° Reggimento Andrei Muresianu di Floresti della 4° Divisione Gemina. In conclusione la Polonia mantiene nel proprio esercito 30 2K12M e 64 9K33BM3 (16 batterie) aggiornati dalla Wojskowe Zaklady Uzbrojenia nel 1999 e nel 2005, la WZU, inoltre, nel 2002 ha aggiornato i missili S 200WE in forza all’aeronautica militare che assieme agli S 125 Neva-SC equipaggiano: il 32° Squadron missilistico Wieliszewski di Olszewnica Stara; il 33° Squadron missilistico di Gdynia-Grabówek; il 34° Squadron missilistico Slesia di Bytom; il 35° Squadron missilistico Skwierzyński di Skwierzyna; il 36° Squadron Missilistico di Mrzeżyno; il 37°Squadron Sochaczewski di Sochaczew-Bielice tutti appartenenti alla 3° Brigata missilistica di difesa aerea di Sochaczew per un totale di 6 lanciatori il Vega e 51 lanciatori il Neva. Il sistema S 125, oltre alla tradizionale piattaforma di lancio statica, utilizza anche dei TEL basati sugli chassis del carro armato T 55 o del camion MAZ 543. Questi sistemi verranno via via sostituiti con l’arrivo quest’anno delle prime 2 batterie (8 lanciatori, 32 missili) destinate a diventare almeno 8.