In questo primo articolo di una trilogia su mezzi ed armi ex Patto di Varsavia presenti negli organici della Nato andremo ad osservare i veicoli corazzati e blindati, in particolare i carri armati T 72. Anche in questa occasione sono protagoniste Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Ungheria.
Partendo dalla Repubblica Ceca, il Governo di Praga ha avuto il via libera da Berlino per fornire 56 esemplari di veicoli blindati Pbv-501 (BMP-1 ex DDR) a Kiev. Si tratta di veicoli che nel 1994 vennero acquistati dalla Svezia (334 + 12 macchine nel 1996) e rinominati Pansarbandvagn 501. Questi veicoli nel 1996 vennero ricondizionati e aggiornati con il supporto di tecnici cechi per ottenere gli standard svedesi e andando a prendere servizio con i reggimenti di fanteria Värmland, Småland, Halland ed il reggimento corazzato Skaraborg fino al 2006. Parte di questi mezzi, praticamente inutilizzati con una media di 120 km percorsi, vennero forniti alla Repubblica Ceca dove ora si trovano in deposito dopo aver servito con le locali forze armate.
Il mezzo però di maggior interesse è senza dubbio il carro armato T 72M (T 72A) presente in varie declinazioni negli eserciti delle nazioni Nato dell’ex Patto di Varsavia. Il T 72M/M1 all’epoca della Guerra Fredda era la versione da esportazione del carro che veniva prodotta in Polonia e Cecoslovacchia per i vari paesi satelliti e alleati dell’URSS. Questo mezzo è armato sempre di cannone 2A46 da 125mm con sistema di caricamento automatico e mitragliatrice coassiale PKT da 7.62mm a cui si aggiunge, a disposizione del capocarro, una mitragliatrice pesante NSVT da 12.7mm fornita di visore binoculare TKN-3. L’apparato radio inizialmente era costituito da un modello R123 poi successivamente sostituito dal R173 cosi come per la postazione del cannoniere il sistema di visione notturna TPN-1-49-23 è stato sostituito con il TPN-3-49 cui si aggiungeva un sistema di proiezione Luna L-2AG e visore individuale PNV-57 per il capocarro. Infine il T 72M1 era dotato di telemetro laser TPD-K1, stabilizzatore del cannone su due assi 2E28M e come sistema di protezione dalle radiazioni al proprio interno veniva coperto da uno strato di resina di piombo.
La prima nazione da prendere in considerazione come fornitrice di sistemi d’arma è senza dubbio la Polonia dotata di 382 T 72M1, in corso di aggiornamento allo standard T 72M1R, 232 PT 91 Twardy cui si affiancano 249 Leopard 2 e a breve i primi 28 nuovi M1A2SEPv3 Abrams su un ordine di 250. L’arrivo dei nuovi carri statunitensi compenserà in parte la cessione di T 72M1R che nei prossimi giorni partiranno per l’Ucraina e attualmente prestano servizio presso: 2 battaglioni della 34° brigata di cavalleria corazzata di Zagan (116 carri), 1° battaglione della 20° brigata meccanizzata Bartoszyce (58 carri), 1° battaglione 21 brigata fucilieri Podhale (58 carri), 1° battaglione 19° brigata meccanizzata di Lublino (58 carri).
Il PT 91 Twardy è lo sviluppo locale del T 72M1 sviluppato dal Osrodek Badawczo-Rozwojowy Urządzeń Mechanicznych (OBRUM) e prodotto dalla Bumar Labedy che a differenza dell’originale presenta migliorie al sistema di controllo di tiro con la sostituzione del vecchio 2E28M con un sistema sviluppato in Slovacchia, nuovo motore PZL-Wola S-12U da 850 cavalli (portato a 1000), corazzatura ERA Erawa 1 e 2, sistema di controllo di fuoco Drawa ed un nuovo caricatore automatico. Il Twardy attualmente è in forza a: 2 battaglioni della 9° brigata di cavalleria corazzata (116 carri), 1° battaglione della 15° brigata meccanizzata di Gizycko e 1° battaglione della 2° brigata meccanizzata di Zlocieniec.
Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno in servizio il T 72M in numeri ridotti ed ognuna di esse ha provveduto ad aggiornare localmente i proprio carri in base alle proprie esigenze dove tra questi spicca senza dubbio il T 72M4CZ delle forze armate di Praga. La Slovacchia, infatti, ha apportato migliorie ai sistemi principali dei propri T 72M1 installando il motore del PT 91 polacco, sostituendo il sistema di controllo di fuoco con lo sloveno EFCS3-72A ed i sistemi ottici installando il sistema di visione notturna per il conducente PNK-72 ed il puntatore SGS-72A. La Bulgaria nei suoi T 72M2 ha migliorato la corazzatura, i sistemi ottici ed i sistemi di comunicazione, mentre come detto sopra l’aggiornamento più radicale ha coinvolto, per motivi di costo, solo 35 esemplari cechi (T 72M4CZ) nei quali è stato installato un nuovo motore Perkins CV12-1000 da 1000 cavalli, cambio automatico Allison XTG-411-6A, corazze reattive ERA Dyna-72 e soprattutto il sistema di combattimento TURMS-T di Galileo Avionica (Leonardo) presente sugli Ariete e Centauro 1 dell’Esercito Italiano. A differenza delle altre due nazioni però la Bulgaria ha oltre 200 di questi carri armati in deposito che potrebbero essere riattivati e consegnati, mentre la Repubblica Ceca invierà parte dei suoi T 72M1 (20 attivi e 66 in deposito) assieme ai Pbv-501, cannoni semoventi ShKH DANA vz.77 e MLRS RM 70.
La maggior incognita resta l’Ungheria, che come per i Mig 29, ha una buona riserva anche di T 72M1 (130 macchine) oltre ai 34 esemplari in servizio, i quali sono in fase di sostituzione con i moderni Leopard 2A7 ma, il problema è politico in quanto il neo rieletto primo ministro Orban fin dai primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina ha mantenuto una propria direzione politica nei confronti di Mosca rispetto a quella degli alleati Nato ed è sicuramente il meno propenso a fornire armi a Kiev.
Oltre alla Repubblica Ceca in questi giorni altre nazioni stanno inviando mezzi in Ucraina a partire dall’Australia con 20 MRAP Bushmaster, seguita dalla Slovacchia con l’invio dell’unica batteria contraerea S 300PMU dotata di missili 5V55R (radar FLAP LID B e postazione C2 su MAZ 7910, 12 TEL MAZ 7910, radar 36D6 su rimorchio, radar CLAM SHELL 3D, veicoli logistici TZM su MAZ 7910), distrutta da un attacco russo prima di prendere servizio. A queste nazioni si unisce il Regno Unito, dopo aver inviato in precedenza armi portatili (NLAW, Javelin, Starstreak) e mezzi Saxon, invierà 120 veicoli blindati tra Mastiff Protected Patrol Vehicle (Cougar 6×6 MRAP), Wolfhound Heavy Tactical Support Vehicle (Cougar 6×6), Husky (MXT-MVA) e FV 103 Spartan oltre a missili antinave di tipo non specificato. Resta invece un incognita l’eventuale invio di sistemi di artiglieria semovente AS-90 oggetto di recenti speculazioni.