Università di Urbino e Associazione Arma Aeronautica insieme nel progetto formativo sulla “Gestione del post incidente aereo”

Mar 24 2022
Tatiana Basilio
Il Master del prestigioso ateneo marchigiano è un unicum nel panorama formativo italiano ed internazionale in materia di gestione degli incidenti aerei. Fra i docenti della componente tecnica anche alcuni membri del Comitato scientifico di Laran.
Università di Urbino “Carlo Bo” e il Dipartimento per le Attività Aeronautiche dell’Associazione Arma Aeronautica.

Università di Urbino

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Università di Urbino “Carlo Bo” e il Dipartimento per le Attività Aeronautiche dell’Associazione Arma Aeronautica.

Il prossimo mese di maggio inizierà il Master universitario di 2° livello dal titolo “Sistema di Gestione del Post Incidente Aereo”, un percorso formativo nato sulla base delle esperienze maturate in occasione di alcuni gravi incidenti aerei verificatisi nel nostro paese, frutto della collaborazione tra l’Università di Urbino “Carlo Bo” e il Dipartimento per le Attività Aeronautiche dell’Associazione Arma Aeronautica.

Il Master ha lo scopo di formare personale di livello dirigenziale, sia civile che militare, destinato a intervenire in caso di gestione del disastro aereo, quest’ultima caratterizzata da un complesso di procedure, attività e operazioni articolate su molteplici discipline. Lanciato e subito fermato dal complicato periodo dell’emergenza pandemica, il Master è ora riproposto grazie anche al sostegno, principalmente tecnico, dell’Associazione Arma Aeronautica che fornirà insegnanti scelti fra i propri soci – soprattutto ex militari di alto profilo – dotati di solida competenza professionale.

L’iniziativa rappresenta un’assoluta novità; si tratta, infatti, dell’unico progetto di alta formazione di questo tipo in Italia e in ambito internazionale, destinato a vedere il crescente coinvolgimento di diverse istituzioni e realtà nazionali, pubbliche e private. La struttura e gli argomenti del Master sono articolati in “aree tematiche” (ognuna corrispondente ad un corso di perfezionamento) che spaziano dall’area giuridica a quella gestionale, passando per gli aspetti psicologici, la tutela ambientale, la sicurezza sul lavoro, la condotta delle operazioni, la comunicazione istituzionale; il tutto corredato da attività formative, esercitazioni e simulazioni, da svolgere sia in presenza che in e-learning.

Il sistema di gestione del post incidente aereo

La mancanza di precisi riferimenti normativi ed organizzativi in cui ci si è imbattuti nella gestione di alcuni gravi incidenti di volo verificatisi in luoghi lontani da aeroporti, ha portato alla costituzione (informale) di un gruppo interdisciplinare animato da diverse realtà del mondo accademico e istituzionali (Aeronautica Militare, Magistratura, Polizia di Stato, Agenzie per la Protezione dell’Ambiente, Vigili del Fuoco e altri), formato da elementi altamente qualificati fra quelli a suo tempo chiamati ad intervenire in tali circostanze. La necessità di non disperdere il considerevole volume di esperienze accumulato e le conoscenze sviluppate, ha fatto in modo che tale gruppo, ora componente tecnica del corpo insegnante del Master, elaborasse una serie di concetti estremamente efficaci nella loro applicazione in caso di disastri aerei. Da qui lo sviluppo di un concetto di intervento inteso come “sistema di gestione” della specifica emergenza.

Al verificarsi di un incidente aereo lontano da un aeroporto o comunque fuori dal raggio di intervento dei mezzi di soccorso aeroportuali (la precisazione è d’obbligo, in quanto per gli incidenti all’interno o nei pressi di un aeroporto esiste, per norma, un preciso e dettagliato piano di emergenza) sono molteplici le istituzioni pubbliche e le amministrazioni dello Stato coinvolte nelle operazioni di primo intervento, recupero e tutela della popolazione e del territorio. In caso, dunque, di incidenti aerei distanti dalle zone aeroportuali la responsabilità di intervento e di controllo dell’area interessata, indipendentemente dalla natura militare o civile dell’evento, è propria dell’autorità pubblica locale. In linea generale, i primi soccorsi ad arrivare sul luogo dell’incorso sono i mezzi dei servizi di emergenza pubblica, sempre pronti ad essere attivati per gestire una qualsiasi situazione di necessità. Più specificatamente, però, nel caso di un incidente aereo sono tre le macroaree cui far riferire l’intervento nell’immediatezza dell’incorso, ognuna delle quali esprime un insieme di capacità, tecnologie, mezzi e professionalità: 1) ricerca e soccorso dei sopravvissuti e attività di salvaguardia della vita umana; 2) attivazione dell’investigazione tecnica finalizzata a stabilire le cause dell’incidente; 3) gestione di un complesso di attività multidisciplinari e interistituzionali estremamente variabile in conseguenza degli effetti prodotti dall’evento.

Proprio in relazione a quest’ultimo aspetto, è facile immaginare quali dinamiche si sviluppino nell’immediatezza dell’intervento, peraltro in tempi estremamente rapidi caratterizzati spesso da azioni diverse ma contemporanee. Fondamentale è la funzione che assume il coordinamento di ciascun soggetto chiamato a intervenire, ognuno dei quali opera con la piena responsabilità tecnica del proprio intervento ma è anche tenuto a mettere in atto ogni altra azione, anche se non espressamente propria, diretta alla migliore riuscita delle operazioni.

Ancorché tutti i soggetti interessati conoscano perfettamente responsabilità e procedure della propria azione e siano in possesso della preparazione che il loro ambito richiede, appaiono evidenti due elementi di difficoltà che, in caso di incidente aereo, più degli altri possono incidere sull’efficacia dell’azione: l’insufficiente conoscenza degli effetti prodotti da un simile incorso, per fortuna determinata da una scarsissima casistica nonché la sua imprevedibilità in ordine di tempo e, soprattutto, di luogo.

Il piano di gestione del “post incidente aereo”

Come detto, a differenza degli aeroporti, tutti dotati di piani di emergenza perfettamente attagliati alla propria condizione e collocazione, qualora l‘incidente aereo si verifichi lontano da essi non è possibile fare riferimento a una manualistica predisposta a tale scopo. Fanno eccezione i piani di emergenza di Protezione Civile che, predisposti a livello locale, sono elaborati tenendo conto della realtà dei singoli territori ma, normalmente, non prevedono il verificarsi di un incidente aereo, soprattutto di grave entità. Sarebbe auspicabile prevedere dei piani di intervento anche per tali casi, quantomeno a livello provinciale, realizzati pensando alla gestione della complessa fase “post incidente” come una vera e propria “operazione”, condotta da più soggetti/istituzioni coordinati dall’autorità di governo locale (la Prefettura, se a livello provinciale), scalabile in funzione della gravità della situazione e dello scenario geografico.

Si fa riferimento a un documento che preveda la redazione di apposite procedure, nel quale siano definite le predisposizioni per un intervento in massimo grado immediato ed efficace. Possibilmente basato su esperienze e competenze maturate a seguito di interventi reali ed esercitativi e che abbia come scopo principale quello di armonizzare le capacità di intervento specializzato che le varie strutture operative e di emergenza sono in grado di esprimere.

L’esperienza ha suggerito che, parimenti alla gestione emergenziale, andrebbe considerata anche l’esecuzione di attività di intervento diretto, sia di natura tecnica che amministrativa, le quali interessano il luogo dell’incidente stesso per un prolungato periodo di tempo.

Nel complesso, sarebbe quindi necessario poter disporre di un documento cui fare riferimento per tutte le attività e le incombenze che si palesano in caso di disastro aviatorio. Fra le principali possono essere ricomprese quelle da svolgere in materia di: tutela ambientale, prevenzione infortuni, polizia giudiziaria, psicologia forense e dell’emergenza, recupero e gestione dei materiali incidentati, danni e contenzioso, pubblica informazione.

Addestramento e formazione

Vista la complessità delle attività da svolgere, soprattutto quando la gravità dell’evento è decisamente rilevante, procedure e predisposizioni finalizzate ad assicurare un intervento immediato e adeguato alla situazione cui far fronte presuppongono la realizzazione di un’opportuna pianificazione ed esecuzione di specifiche attività esercitative, da condurre con la partecipazione dei soggetti deputati all’intervento e finalizzate al continuo miglioramento del sistema “di reazione”. Un esempio particolarmente significativo è rappresentato dalla scelta che l’Aeronautica Militare ha effettuato nel 2018, poi ripetuta nel 2019, di integrare gli obiettivi addestrativi tipici della “gestione post incidente aereo” (esercitazione “Eleos”) con quelli di una delle esercitazioni normalmente programmate dalla Forza Armata avente per oggetto la simulazione di un incidente aereo. Quest’orientamento ha portato a scegliere l’esercitazione internazionale di ricerca e soccorso denominata “Grifone”, una delle più complesse e articolate attività addestrative svolte annualmente dall’A.M. che, normalmente, prevede un dispiegamento interforze e internazionale di assetti di volo, soprattutto ad ala rotante, con la partecipazione di centinaia di elementi operanti sul terreno provenienti da Forze Armate, forze di Polizia, Vigili del Fuoco, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, Croce Rossa e numerosi altri enti/istituzioni.

Nelle due apprezzatissime occasioni esercitative, affiancare Grifone ed Eleos ha rappresentato un momento di autentica crescita nella ricerca e nella valutazione del coordinamento delle operazioni effettuate sulla scena di un incidente aereo da attori militari e civili. Un interessante esperimento dal quale è stato possibile trarre preziosi insegnamenti e sperimentare procedure elaborate sulla scorta degli approfondimenti effettuati attraverso l’analisi di incidenti reali.

Una tale esperienza ha anche permesso di consolidare la preparazione e l’affiatamento di diverse figure professionali fra quelle che avevano già partecipato, a vario titolo e in tempi diversi, alla gestione di disastri aerei rilevanti. Un team altamente specializzato e, di fatto, di pronto impiego in caso di necessità o consulenza, chiamato ora dall’Università di Urbino “Carlo Bo” a costituire la componente specializzata del Master; non solo un ambizioso progetto formativo ma anche il consolidamento di un bagaglio di esperienze e professionalità a disposizione della comunità.

Per maggiori informazioni qui.

INFO DAY il 28/03/2022 ore 17:00.

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