Il contratto siglato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal consorzio guidato dalla joint venture tra Thales e Leonardo prevede l’avvio dello studio di fattibilità per la missione iperspettrale di Osservazione della Terra. Il nuovo satellite raggiungerà il suo precursore già in orbita dal 2019 e rappresenterà l’eccellenza della strumentazione elettro-ottica iperspettrale.
Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%), in qualità di mandataria del Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) con Leonardo, Telespazio, joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%, e-GEOS e SITAEL, ha siglato oggi (21 febbraio) un contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per la realizzazione di uno studio di fattibilità relativo alla missione iperspettrale di osservazione della Terra PRISMA Seconda Generazione (PSG), successiva alla missione nazionale PRISMA (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa), lanciata il 21 marzo 2019 dalla base di Kourou nella Guyana Francese. Il contratto, della durata di 9 mesi, è stato firmato dal direttore generale dell’ASI, Fabrizio Tosone, e dal Director Italy Institutional Sales di Thales Alenia Space, Giuseppe Matarazzo e prevede lo studio di un progetto a elevato contenuto innovativo in grado di consentire lo sviluppo di nuove applicazioni di rilievo in ambito nazionale e internazionale, migliorando ad esempio il monitoraggio delle risorse naturali e dell’atmosfera, e rendendo disponibili i dati necessari per una più efficace gestione del territorio e del rischio ambientale.
La missione PRISMA
La missione PRISMA dell’ASI è dotata dello strumento iperspettrale operativo più potente al mondo, in grado di lavorare in numerose bande disposte dal visibile al vicino infrarosso (VNIR, Visible and Near InfraRed) e fino all’infrarosso ad onde corte (SWIR, Short Wave InfraRed).
A differenza dei sensori ottici passivi satellitari attualmente operativi, che registrano la radiazione solare riflessa dal nostro pianeta in un numero limitato di bande spettrali (tipicamente al massimo una decina) la strumentazione a bordo del satellite è in grado di acquisirne 240 (239 bande spettrali più il canale pancromatico). La tecnologia iperspettrale permette di vedere più dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono.
La missione PRISMASG sarà dotata di una strumentazione elettro-ottica “iperspettrale” ancora più avanzata, tra cui il passaggio della risoluzione spettrale a 10 metri, e nuove modalità di acquisizione e potrà consentire di indirizzare le dinamiche applicative delle tecnologie sviluppate in missioni analoghe già dispiegate.
Roberto Formaro, direttore dei Programmi dell’ASI, ha dichiarato: “La missione PRISMA di Seconda Generazione garantirà a livello nazionale la continuità della fornitura di immagini iperspettrali alla comunità scientifica ed applicativa”.
PRISMA e PRISMA2G rappresentano un’eccellenza a livello globale, che evidenzia la filiera nazionale, la capacità cioè dell’Italia di fornire un sistema spaziale chiavi in mano, dalla progettazione alla realizzazione, dal lancio alla gestione dei dati a terra.
L’obiettivo del contratto
Sulla base del grande interesse emergente nel settore iperspettrale, questo studio di fattibilità si pone quindi l’obiettivo di capitalizzare e consolidare il livello di eccellenza tecnologica raggiunto con la missione dimostrativa PRISMA, aumentandone le prestazioni e supportando le nuove esigenze applicative che l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha posto alla base della futura missione CHIME (Copernicus Hyperspectral Imaging Mission for the Environment) all’interno del programma Copernicus.
La sfida principale per la tecnologia iperspettrale è quella di catturare immagini caratterizzate da qualità e risoluzioni spaziali alte e con frequenti tempi di rivisitazione e alto rapporto segnale-rumore. PRISMA SG rappresenterà in questo senso un ulteriore significativo passo avanti rispetto a PRISMA e CHIME, consentendo una migliore risoluzione spaziale grazie all’agilità della piattaforma e dello strumento.
L’esperienza di Thales Alenia Space nella tecnologia iperspettrale
Thales Alenia Space Italia sarà responsabile del design del sistema end-to-end e del nuovo satellite, basandosi sulla comprovata esperienza nella realizzazione di satelliti di osservazione della Terra come in Copernicus, e COSMO-SkyMed Prima e Seconda Generazione. Thales Alenia Space Italia, inoltre, nel 2020 è stata selezionata dall’ESA per progettare e costruire i due satelliti di monitoraggio ambientale CHIME, al cui payload contribuisce Leonardo.
Dopo aver realizzato lo strumento iperespettrale di PRISMA in orbita, Leonardo sarà responsabile anche del nuovo payload iperspettrale di PRISMA Second Generation, che offrirà prestazioni ancora più elevate per un numero crescente di applicazioni in risposta alle esigenze di istituzioni, comunità scientifica e industriale.
Il contributo di Telespazio, e-GEOS e SITAEL
Telespazio sarà responsabile delle attività per la definizione del segmento di terra del programma PRISMA 2G, in particolare dei requisiti e dell’architettura di sistema.
Per quanto riguarda e-GEOS, società di Telespazio (80%) e ASI (20%), sarà responsabile dell’analisi degli scenari di mercato in cui PRISMA 2G si troverà ad operare e supporterà Leonardo nella definizione dei requisiti degli utenti.
SITAEL, azienda spaziale parte del Gruppo Angel, capitalizzando gli investimenti nazionali sulla propulsione elettrica, parteciperà ai trade-off di satellite e di piattaforma e studierà le configurazioni per rendere PRISMA SG un satellite “all-electric”, assicurandogli così la manovrabilità e la flessibilità operativa che solo questo tipo di satelliti garantiscono. Inoltre, grazie alla sua esperienza nell’ elettronica di controllo, come nel caso della missione ESA Copernicus CHIME, SITAEL studierà la sofisticata unità di controllo del payload iperspettrale, puntando alla scalabilità di una tecnologia all’avanguardia e consolidata, in grado di velocizzare i tempi di sviluppo nonché i costi di realizzazione.