L’US Army dispiega in Kuwait il sistema anti-drone M-LIDS

Feb 10 2022
a cura di Angelo Pinti
L’intensificarsi della minaccia costituita dai velivoli senza pilota caricati con esplosivo, in particolare nella regione del Golfo, ha indotto il Pentagono a schierare sul campo una nuova soluzione Counter-UAS basata su sistemi forniti da Leonardo DRS, Moog e Raytheon, a supporto della missione internazionale anti-ISIS.
Lancio di un missile Coyote da veicolo M-ATV equipaggiato con sistema anti-drone M-LIDS, nel corso di un’esercitazione condotta dall’Esercito statunitensi nell’estate 2021. (Fonte: US Army)
Lancio di un missile Coyote da veicolo M-ATV equipaggiato con sistema anti-drone M-LIDS, nel corso di un’esercitazione condotta dall’Esercito statunitensi nell’estate 2021. (Fonte: US Army)

Nei giorni scorsi, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha rilasciato immagini che documentano un’esercitazione condotta il 25 gennaio a Camp Buehring, in Kuwait, da soldati del 1° Battaglione Stryker, 4a Divisione fanteria dell’US Army, con il sistema anti-droni M-LIDS (Mobile Low, Slow, Small Unmanned Aerial Vehicle Integrated Defense System) montato su veicoli protetti M-ATV 4×4. Tale soluzione C-UAS (Counter-UAS) è dispiegata a supporto della Combined Joint Task Force della missione Operation Inherent Resolve, denominazione statunitense della missione internazionale anti-ISIS che si svolge in Iraq, Siria e Libia.

Gli attacchi per mezzo di UAS (Unmnned Aerial Systems) sono una minaccia crescente nella regione mediorientale e del Golfo, anche perché tali sistemi sono molto economici, facili da schierare, difficili da rilevare (per dimensioni, materiale di costruzione e altitudine di volo) e potenzialmente molto efficaci, rappresentando perciò una risorsa bellica molto utilizzata dai gruppi terroristici e dagli Stati con scarse disponibilità finanziarie. Anche in questo primo scorcio di 2022, i droni sono stati utilizzati per colpire l’aeroporto di Baghdad, così come obiettivi negli Emirati Arabi Uniti (per ben quattro volte fra gennaio e i primi di febbraio), nel quadro dell’escalation del conflitto in Yemen, da dove i ribelli sciiti Huthi, finanziati e supportati militarmente dall’Iran, hanno lanciato negli ultimi anni numerosi attacchi con droni esplosivi verso il territorio saudita.
Per far fronte alla crescente minaccia degli UAS, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti prevede di spendere, nell’anno fiscale 2022 (dal 1° ottobre 2021 al 30 settembre 2022), almeno 636 milioni di dollari in ricerca e sviluppo per sistemi C-UAS e almeno 75 milioni di dollari in gare d’appalto nel medesimo ambito, con un aumento complessivo pari a 134 milioni di dollari rispetto all’anno fiscale 2021.

Kuwait, 25 gennaio 2022: l’approntamento del sistema M-LIDS, costituito da due veicoli – uno (in secondo piano nella foto) utilizzato per rilevare, tracciare e identificare le minacce UAS, l’altro (in primo piano) per metterli fuori combattimento –, da parte di militari del 1° Battaglione Stryker, 4a Divisione fanteria dell’US Army. (Fonte: US Army)
Kuwait, 25 gennaio 2022: l’approntamento del sistema M-LIDS, costituito da due veicoli – uno (in secondo piano nella foto) utilizzato per rilevare, tracciare e identificare le minacce UAS, l’altro (in primo piano) per metterli fuori combattimento –, da parte di militari del 1° Battaglione Stryker, 4a Divisione fanteria dell’US Army. (Fonte: US Army)
Caratteristiche tecniche dell’M-LIDS

Il sistema M-LIDS nasce per neutralizzare UAS di varie tipologie, dai più piccoli a quelli rientranti nel “Gruppo 3” che sono in grado di trasportare grandi payload esplosivi o sofisticati payload per l’osservazione. Questi velivoli pesano in genere più di 25 kg e meno di 600 kg, e operano al di sotto dei 5.500 m di quota, a velocità inferiori ai 460 km/h.
Il sistema M-LIDS si compone di due veicoli protetti M-ATV 4×4, la cui configurazione può variare secondo le necessità. In generale, il primo veicolo viene utilizzato per rilevare, tracciare e identificare le minacce UAS utilizzando una combinazione di sensori, oltre a disporre di capacità di guerra elettronica; il secondo è quello “killer” e impiega una varietà di soluzioni per mettere fuori combattimento i droni: elettroniche, per il jamming dei segnali di controllo degli UAS nemici; e cinetiche, fra i quali un cannone da 30 mm e un lanciatore di missili Coyote (piccoli droni killer), per abbatterli. In questo veicolo è integrato anche un radar di puntamento Ku-720 (versione del KuRFS con dimensioni e peso ridotti) montato su mast, che è fornito da Raytheon, come anche il Coyote. La torretta a controllo remoto RIwP (Reconfigurable Integrated-Weapons Platform) è sviluppata da Moog e Leonardo DRS Land Systems. Di quest’ultima è il sensore EO/IR (Electro-Optical/Infra-Red). La torretta può montare anche sette tipi diversi di mitragliatrice coassiale.
In considerazione del fatto che i gruppi terroristici possono anche costruire i propri droni in modo “artigianale”, partendo da elementi facilmente recuperabili e affidandosi a kit e tutorial disponibili su Internet, la minaccia UAS si presenta variegata, imponendo ai sistemi Counter-UAS una certa flessibilità che viene ottenuta attraverso un’architettura aperta e scalabile. Ciò vale anche per l’M-LIDS, nel quale sarà possibile integrare in futuro nuove tecnologie per mantenere il sistema al passo con l’evolversi della minaccia.

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