Intelligenza Artificiale e innovazione armonica: il Master dell’Università Mediterranea

Feb 14 2022
a cura della Redazione
Il percorso di studi offerto dall’ateneo di Reggio Calabria si propone di formare figure professionali in grado di progettare e realizzare politiche di sviluppo locale, coniugando differenti competenze nel campo economico-statistico e aziendale, della programmazione e pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, nonché della valorizzazione del patrimonio storico-culturale e paesaggistico-ambientale.
(Fonte: Parlamento Europeo)

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(Fonte: Parlamento Europeo)

È ormai noto a tutti che l’Intelligenza Artificiale (I.A) stia assumendo nel mondo contemporaneo un’importanza sempre più crescente e molto probabilmente rivestirà nel prossimo futuro un ruolo sempre più incisivo nella vita di tutti noi. Si tratta, infatti, di un formidabile strumento in grado di rendere possibili o accelerare in modo esponenziale una quantità di funzioni in numerosi settori dell’agire umano, con ricadute che possono essere economiche, politiche e sociali, nonché – cambiando prospettiva – di segno sia positivo, sia negativo. È pertanto naturale e necessario, che allo studio dell’A.I. e delle sue potenzialità, vengano dedicate attività di ricerca e studio, anche e soprattutto a livello accademico. È il caso infatti, per fare un esempio, del Master Universitario di II livello in “Innovazione armonica, industria 4.0 e sviluppo locale”, istituito per l’anno accademico 2021-2022, presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, dal Dipartimento Patrimonio, Architettura, Urbanistica (PAU) diretto dal Professor Domenico Marino, docente di Politica economica, da qualche anno impegnato anche negli studi sull’A.I.

Opportunità e potenziali rischi legati all’utilizzo dell’I.A.

L’importanza dello studio di queste tematiche, chiosa il Professor Marino, nel primo incontro con i corsisti del Master, si evidenzia da più angolazioni, ad esempio se si osserva il mercato del lavoro, diventato ormai sempre più complesso, ma la formazione specialistica in questo caso ci può aiutare. A questo aggiungiamo che stiamo attraversando una fase storica nella quale il cambio paradigmatico determinato da più elementi interconnessi tra loro, tra i quali la globalizzazione, l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione (implementata in particolare a seguito della pandemia da Covid-19, che ha trasposto gran parte delle nostre attività quotidiane e dei servizi che usufruiamo, nel mondo digitale), spingono verso tali tecnologie e di conseguenza verso il loro utilizzo e la loro comprensione. Tutto ciò trova nell’Intelligenza Artificiale una delle sue espressioni più importanti, oserei dire la sintesi. Nei prossimi 10 anni (sempre secondo il docente di Reggio Calabria) il suo utilizzo sarà sempre più diffuso e necessario: non potremo calcolare la massa di dati in nostro possesso, né utilizzare al meglio gli strumenti per la nostra sicurezza senza l’ausilio dell’I.A., la quale riduce i tempi di analisi e calcolo di una massa di dati che, da parte sua, cresce continuamente a causa dell’utilizzo sempre più intenso delle moderne tecnologie. Ecco perché tali studi diventano importanti e necessari.

Si pensi, ad esempio, alla necessità di contrastare la disinformazione che magari arriva da un competitor estero (pubblico o privato che sia) durante una campagna elettorale, all’utilizzo dell’I.A. in ambito medico predittivo, nell’ambito della difesa e sicurezza, oppure per rintracciare i positivi durante una pandemia come quella attuale, nonché sviluppare un’industria innovativa ed efficiente, o rendere la Pubblica Amministrazione più rapida nell’espletamento delle sue funzioni: non c’è settore dove l’I.A. non possa dare il suo contributo positivo. Ovviamente, vi sono anche aspetti problematici. Si pensi alla necessità di un utilizzo eticamente corretto dell’Intelligenza Artificiale, ad esempio nell’ambito della difesa, oppure nella sanità, dove i dati vanno custoditi con grande cura essendo sensibili per definizione. Ma anche per evitare un’eccessiva limitazione delle libertà individuali e collettive: non si può certo essere controllati senza regole e garanzie. L’Intelligenza Artificiale costituisce dunque uno strumento importante, ma che va utilizzato con grande cautela.

(Fonte: Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria)
(Fonte: Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria)
Un Master con un forte carattere di multidisciplinarietà

L’Intelligenza Artificiale e l’innovazione armonica saranno i temi principali e trasversali del percorso formativo offerto dal Master istituito dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che si propone di formare figure professionali con competenze finalizzate alla progettazione e realizzazione di politiche nel campo dell’Intelligenza Artificiale e dell’innovazione armonica finalizzata ad attivare percorsi di sviluppo locale. In particolare, l’utilizzo dell’I.A. in relazione alla sempre più consistente domanda di competenze adeguate che riguardano le politiche di sviluppo locale, l’avvio di circoli virtuosi a livello territoriale e l’innovazione armonica. Il Master presenta un forte carattere di multidisciplinarietà, in quanto coniuga differenti competenze nel campo economico-statistico e aziendale, della programmazione e pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, nonché della valorizzazione del patrimonio storico-culturale e paesaggistico-ambientale.

Il Master è rivolto a laureati magistrali che abbiano conseguito il titolo, in Italia o all’estero, nei corsi di laurea secondo il nuovo o il vecchio ordinamento. La prima lezione si è tenuta lo scorso 22 gennaio, su piattaforma per videoconferenze Microsoft Teams. Per richiedere informazioni è possibile inviare una mail a: masterpau@unirc.it o pau@unirc.it, oppure vistare la pagina web dedicata.

Articolo di Pietro Stilo

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