Con la Final Review e la Final Conference che hanno avuto luogo presso la sede dell’Agenzia Europea per la Difesa, il consorzio guidato da Leonardo ha completato con successo le proprie attività inerenti al progetto di ricerca sulla sorveglianza marittima finanziato dall’UE.
Durante la Final Review di OCEAN2020, che si è svolta presso la sede dell’European Defence Agency (EDA) nei giorni 25 e 26 di ottobre, alla presenza di rappresentanti della stessa Agenzia e della Commissione Europea, il consorzio OCEAN2020 ha presentato una sintesi delle attività che sono state svolte durante l’arco di vita del progetto, di circa tre anni e mezzo. Queste attività includono l’analisi dei requisiti, l’architettura di sistema, lo sviluppo tecnologico e le simulazioni, l’integrazione di sistema e due esercitazioni navali, nonché il fattore umano e la valutazione delle prospettive future. Per ciascuno di questi ambiti, il consorzio ha illustrato una panoramica delle attività principali e dei più importanti risultati.
Il giorno successivo ha avuto luogo la Final Conference, organizzata dall’EDA insieme con il consorzio OCEAN2020. Questo evento ha avuto il principale obiettivo di presentare l’iniziativa con i principali risultati conseguiti dal progetto più grande del PADR (Preliminary Action for Defence Research), fornendo allo stesso tempo alcuni spunti per il futuro della collaborazione europea.
I risultati ottenuti e le prospettive future
Dopo i saluti di benvenuto, Jean-François Ripoche, Direttore EDA per la Ricerca, Tecnologia e Innovazione, ha presieduto la conferenza, presentando l’agenda ed esprimendo il punto di vista dell’EDA, che è stata orgogliosa di essere stata coinvolta nell’implementazione di un progetto caratterizzato da complessità tecnologica, inclusione, ambiente collaborativo.
Andrea Nativi, Senior Vice President Intelligence, Analysis and EU/NATO Policies di Leonardo, ha fornito una panoramica sulla visione dell’industria per la futura difesa marittima a livello europeo, evidenziando nel suo discorso il concetto di difesa marittima in un contesto operativo multi-dominio e le tecnologie emergenti che possono portare a sviluppare le capacità necessarie per far fronte ai nuovi scenari.
Per il consorzio è intervenuto Antonino Arecchi di Leonardo, OCEAN2020 Project Coordinator, che ha presentato il progetto, con i suoi obiettivi tecnici, operativi e di cooperazione, l’organizzazione delle attività e una serie di metriche a testimonianza dell’imponente lavoro svolto. Arecchi ha inoltre illustrato la prima dimostrazione in mare del progetto – tenutasi il 20 e 21 novembre 2019 sotto il coordinamento della Marina Militare – con il supporto di un video realizzato durante la demo. Ingrid Leijonhufvud, di Saab, ha quindi presentato la seconda dimostrazione in mare, guidata da Saab ed effettuata nella Baia di Hanö, nel Sud della Svezia, il 25 e 26 agosto del 2021, sempre avvalendosi di un video realizzato sul campo. A seguire, Fernando Barbero, di Indra, ha descritto l’EU-MOC (Maritime Operations Centre) con una panoramica dell’approccio architetturale, l’installazione presso l’EDA a Bruxelles e il ruolo svolto durante le due esercitazioni navali, indicando anche i risultati ottenuti e le prospettive future.
Wilmuth Mueller, di IOSB, si è dedicato alla presentazione degli sviluppi tecnologici e alle simulazioni di sistema, con particolare attenzione alle tre System Simulation Trials eseguite durante il progetto e al ruolo svolto nella preparazione delle dimostrazioni in mare.
Yan Pailhas, di CMRE, ha poi illustrato il concetto dell’interoperabilità NATO e la sua applicazione a un’ampia gamma di capacità EU NATO, che vanno dalla pianificazione operativa con sistemi unmanned e manned durante le esercitazioni navali, al comando e controllo del singolo veicolo.
Gli aspetti relativi al Fattore Umano sono stati illustrati da Tomasz Bajer, di CTM, che ha sottolineato in particolare i principali risultati in termini di progettazione dell’interfaccia con l’operatore e dei sistemi di addestramento.
Olivier Reichert, di Safran, ha infine presentato le raccomandazioni per sviluppi futuri, sottolineando le priorità di ricerca e sviluppo emerse in vari ambiti, quali data fusion, autonomia e connessione tra i sistemi unmanned, con uno sguardo ai possibili temi per una prosecuzione del progetto, facendo leva sui risultati ottenuti e sull’imponente database che si è venuto a costruire in questi anni.
Al termine delle presentazioni, Jiří Šedivý, Chief Executive dell’EDA, nel suo discorso si è congratulato con il consorzio per i risultati raggiunti, con tutte le scadenze rispettate e tutti i documenti approvati. Inoltre, ha sottolineato come il successo delle due esercitazioni navali abbia dimostrato la realizzabilità di una nuova catena di comando e che il ritardo di soli pochi mesi dovuto al Covid-19 debba essere considerato anch’esso un importante risultato.
François Arbault, Direttore Defence Industry di DG DEFIS della Commissione Europea, ha concluso la giornata evidenziando come i risultati concreti ottenuti e la straordinaria collaborazione tra i partner possano rappresentare un laboratorio in grado di produrre risultati esemplari. Infine, Arbault ha espresso la sua visione per dare continuità all’iniziativa, in modo che nuovi progetti possano nascere sugli esiti di quelli precedenti.
OCEAN 2020
Il progetto OCEAN 2020 (Open Cooperation for European mAritime awareNess), consorzio guidato da Leonardo e formato da 43 membri, lanciato nel 2018 e cofinanziato dall’UE con 35,48 milioni di euro, ha raggiunto il suo obiettivo principale, ovvero dimostrare una maggiore situational awareness in un ambiente marittimo attraverso l’integrazione di sistema legacy e nuove tecnologie per i sistemi senza equipaggio, payload ed effettori ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition, Reconnaissance), riunendo i tecnici specializzati nel settore marittimo che svolgono compiti operativi di “osservare, orientare, decidere e agire”. Essendo il più grande di tutti i progetti PADR, dal momento che coinvolge non meno di 43 entità di 15 paesi europei, OCEAN2020 ha anche affrontato con successo i problemi dell’integrazione dei sistemi UE e delle singole organizzazioni in un quadro coerente per incrementare la costo-efficacia e l’interoperabilità in vista di missioni congiunte. Nel complesso, OCEAN 2020 ha confermato la capacità dell’UE di guidare l’innovazione a sostegno dell’autonomia strategica dell’Europa nel settore marittimo.