Il MoU che le due società cantieristiche firmeranno il 3 novembre avrà lo scopo di valutare i vantaggi di una collaborazione allargata in campo navale e marittimo, con particolare riferimento a nuovi programmi per le Marine di Italia e Spagna, anche congiunti, e alla partecipazione a quelli europei come l’European Patrol Corvette (EPC), in vista del quale si è svolta a ottobre la prima riunione operativa fra le Marine interessate, l’EDA e il consorzio industriale coordinato da NAVIRIS.
Fincantieri e Navantia hanno raggiunto oggi (2 novembre) un accordo per siglare un Memorandum of Understanding (MoU) finalizzato al rafforzamento della loro relazione e alla valutazione dei vantaggi di una collaborazione allargata in campo navale e marittimo. Le due società, entrambe riferimenti della cantieristica europea, valuteranno le opportunità legate alla Marina italiana e a quella spagnola, inclusi i progetti congiunti e la partecipazione allo sviluppo dei prossimi cacciatorpediniere e di altre piattaforme navali che faranno parte della futura Forza di Difesa Europea. La firma del MoU avverrà mercoledì 3 novembre, presso lo stand Navantia alla fiera FEINDEF (Fiera Internazionale sulla Difesa e Sicurezza) di Madrid, tra il direttore generale della Divisione Navi Militari di Fincantieri, Giuseppe Giordo, e il presidente di Navantia Ricardo Domínguez.
Navantia e Fincantieri stanno già collaborando al programma European Patrol Corvette (EPC, oggi formalmente indicato come Modular and Multirole Patrol Corvette – MMPC), ad oggi la più importante iniziativa navale nell’ambito del progetto europeo Permanent Structured Cooperation (PESCO), insieme con la francese Naval Group.
Il commento dei partner
Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha affermato: “Siamo da tempo convinti che per tenere testa alle sfide globali del futuro abbiamo bisogno di una robusta e durevole cooperazione a livello europeo negli ambiti della difesa e della sicurezza. Solo così il nostro continente potrà giocare un ruolo sempre più importante, e questo accordo va in tale direzione. Siamo quindi molto soddisfatti di dare concretezza a un disegno non più rimandabile e di costruire un percorso di collaborazione basato su programmi importanti delle due Marine.”
Il presidente di Navantia, Ricardo Domínguez, ha sottolineato “la reale opportunità di collaborazione che rappresenta questo MoU, il primo firmato tra le due aziende a questo livello e con uno scopo tanto ambizioso. Miriamo a rafforzare la difesa europea e ad accelerare la posizione dell’industria europea della difesa, e accordi come questo servono ad aprire la strada in questa direzione.”
European Patrol Corvette: cooperazione internazionale nel settore navale militare
A proposito di progetti europei, il 21 ottobre scorso la Marina Militare italiana aveva annunciato lo svolgimento della prima riunione operativa, avvenuta due settimane prima (6 ottobre) fra le Marine di Italia, Francia, Grecia, Spagna e Portogallo (quest’ultimo in qualità di osservatore), il consorzio industriale coordinato da NAVIRIS (di cui fanno parte, oltre a NAVIRIS, anche Fincantieri, Naval Group e Navantia) e l’Agenzia Europea per la Difesa (EDA), nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale nel settore navale militare.
La Marina Militare funge quindi da capofila del progetto della corvetta europea (European Patrol Corvette – EPC), una nave progettata in coordinamento con le succitate Marine UE e che sarà costruita da quattro aziende di tre Paesi diversi, tra le quali Fincantieri.
Il Comandante Andrea Quondamatteo, responsabile del progetto per la Marina Militare, ha affermato: “La riunione ha avuto esito molto positivo e ha rappresentato il primo ingaggio industriale in merito al progetto EPC, da cui sono emersi molti spunti utili. Questa condivisione dei requisiti di alto livello al di fuori dell’ambito governativo è infatti fondamentale per il prosieguo del progetto, anche in considerazione del fatto che il 9 dicembre scadrà il termine ultimo della gara europea bandita dall’European Defence Fund, strumento finanziario della Commissione UE che, insieme ai progetti PESCO, mira a sviluppare la Difesa Europea.”
Il programma EPC è il più importante del settore navale nell’ambito della cooperazione strutturata permanente in ambito difesa (PESCO) dell’Unione Europea. È stato approvato dalla Commissione UE il 12 novembre 2019. Il primo Paese che si è unito all’Italia è stata la Francia, dopodiché hanno aderito al progetto anche Grecia e Spagna. Il Portogallo per il momento rimane un osservatore, ovvero partecipa alle riunioni ma si riserva di aderire al progetto in un secondo momento.
Una piattaforma comune personalizzata secondo le esigenze dei singoli Paesi
Le corvette europee saranno dei pattugliatori economicamente accessibili, sostenibili dal punto di vista ambientale, energeticamente efficienti e molto versatili. Il progetto EPC è una piattaforma comune che può essere personalizzata in base alle esigenze delle varie Marine nazionali. Il dislocamento complessivo non sarà superiore alle 3.000 tonnellate, il che consentirà alla nave di operare anche da porti minori. La lunghezza dell’unità, da munire di motori diesel e/o elettrici, non supererà i 110 metri.
Si sono già delineate due versioni di corvetta. Italia e Grecia hanno concordato sulla tipologia Full Combat Multipurpose, avendo l’esigenza di disporre di un pattugliatore da impiegare nell’ambito del Mediterraneo allargato, con focus specifico sul Mediterraneo centrale e orientale, per compiti prevalentemente di presenza e sorveglianza, dotato di una varietà di sistemi volti a garantire un’adeguata capacità di autodifesa. Spagna e Francia, invece, sono interessate alla Long Range Multipurpose, per soddisfare il requisito di una nave con autonomia estesa che possa svolgere attività nei territori d’oltremare.
Gli step successivi
Dal punto di vista industriale NAVIRIS (la joint venture nata tra il colosso italiano Fincantieri e quello francese Naval Group) ha coordinato la creazione di un consorzio insieme a Fincantieri, Naval Group e Navantia per presentarsi come un’entità unica e concorrere per avere accesso al Fondo europeo per la Difesa (European Defence Fund), con il proposito di vincere la concorrenza nell’ambito della gara, i cui termini di presentazione delle domande scadranno il 9 dicembre.
Gli Stati membri partecipanti mirano a produrre il loro primo prototipo a partire dal 2027.
Grazie al supporto dell’EDA, individuata quale framework istituzionale per la fase di definizione e armonizzazione dei requisiti comuni, è stata trovata la convergenza necessaria per redigere i primi documenti tesi a descrivere il progetto e le sue caratteristiche. È ora in via di definizione il project arrangement che rappresenta un documento di tipo internazionale, con valenza vincolante, che permetterà di stabilire i ruoli e i termini entro i quali si svolgerà la cooperazione tra i Paesi partecipanti. Il Comandante Quondamatteo ha spiegato: “Il passaggio successivo prevede di sviluppare nel dettaglio i requisiti e ricercare il consenso delle nazioni partecipanti per la successiva fase progettuale che segnerà l’avvio della fase di procurement”.