L’Italia si conferma in prima linea nell’approntamento di sistemi di difesa planetaria grazie al nuovo Near-Earth Object Coordination Center (NEOCC), che si occuperà di rilevare le orbite dei corpi celesti e valutare la minaccia rappresentata da quelli che si avvicinano alla Terra, se necessario proponendo misure idonee a mitigare i danni provocati da eventuali impatti.
Asteroidi sotto controllo dalla Terra e dallo spazio. I programmi di difesa planetaria sono prioritari per le agenzie spaziali di tutto il mondo e vedono l’Italia protagonista con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), come si evince anche dalla partecipazione del nostro Paese al primo esperimento di deflessione orbitale degli asteroidi obiettivo delle missioni DART, LICIACube ed HERA. Un nuovo passo è stato compiuto oggi (11 ottobre), con l’inaugurazione, nella sede dell’ESA/ESRIN di Frascati, del nuovo centro dell’ESA Near-Earth Object Coordination Center (NEOCC), che si occuperà di monitorare le orbite di asteroidi e comete nel Sistema Solare e valutare la minaccia rappresentata da eventuali rocce spaziali che si avvicinano alla Terra.
Monitoraggio dallo spazio tramite LICIACube, realizzato da Argotec
Osservazioni e monitoraggio non solo da terra ma anche dallo spazio. C’è grande attesa per il lancio del cubesat italiano LICIACube, un cubesat 6U, realizzato interamente negli stabilimenti di Argotec a Torino, con il finanziamento e la collaborazione dell’ASI, che partirà a bordo della sonda DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA, il cui lancio è previsto alla fine di novembre. Si tratta della prima missione di difesa planetaria da futuri potenziali minacce di asteroidi, nella quale l’Italia vanta un ruolo di primo piano.
LICIACube verrà rilasciato dieci giorni prima dell’impatto della sonda DART con il satellite naturale dell’asteroide Didymos, Dimorphos, e il suo compito sarà quello di fornire immagini per la determinazione della dinamica della “plume” che si svilupperà a seguito dell’impatto, la quale rivelerà le informazioni essenziali per la determinazione del parametro di impatto, indice della modifica orbitale di Dimorphos.
La missione LICIACube sarà tra le più impegnative mai effettuate da un cubesat nelle difficili condizioni dello spazio profondo, a causa anche della velocità elevata con cui il satellite sorvolerà, grazie a un sistema a guida autonoma, la scena dell’impatto di DART con l’asteroide, a circa 21.000 km/h. Al momento non esiste un pericolo imminente di un possibile impatto, ma la collisione di un asteroide con la Terra è un rischio non trascurabile. Questa missione rappresenta il primo passo verso un nuovo metodo tecnologico di difesa planetaria ed è significativo e molto importante che a giocare un ruolo decisivo sarà anche l’Italia.
La prima missione nello spazio profondo sviluppata e gestita autonomamente da un team italiano
Il team LICIACube di supporto alle operazioni di missione è un team tutto italiano e comprende ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), del Politecnico di Milano, delle Università di Bologna e Università Parthenope di Napoli, dell’IFAC-CNR di Firenze. LICIACube sarà la prima missione nello spazio profondo sviluppata e gestita autonomamente da un team italiano che, oltre a testimoniare in-situ l’impatto della sonda DART, fornirà informazioni preziose per valutare la deflessione orbitale, attraverso l’immagini delle due camere a bordo del cubesat e grazie a un lavoro intenso sulle traiettorie e la predizione orbitale, che condurranno a un opportuno fly-by (sorvolo ravvicinato) con Dimorphos. A seguito delle immagini, si valuteranno i potenziali risvolti scientifici.
Gli strumenti di osservazione e monitoraggio di ASI
L’ASI, oltre a finanziare e coordinare la missione, ha anche un ruolo attivo nella gestione dei dati: la Space Science Data Center (SSDC-ASI) gestirà lo Science Operations Center (SOC), che avrà il compito di trasformare le immagini acquisite in volo nello standard FITS, calibrarle, archiviarle e metterle poi a disposizione degli utenti anche attraverso i suoi tool scientifici.
Grazie a missioni come LICIACube e a centri di monitoraggio terrestri, come il NEOCC, sarà possibile individuare gli oggetti rischiosi, comprendendone la traiettoria e lavorando a soluzioni che garantiscano la nostra sicurezza. Il nuovo centro NEOCC, nello specifico, rappresenterà il punto di accesso a un’intera rete di dati europei per determinare l’orbita e il rischio di impatto di questi antichi corpi celesti, proponendo, ove necessario, misure atte a mitigare eventuali danni.
Il centro NEOCC di Frascati
Nel 2019, l’European Space Agency ha adottato un rinnovato programma “Sicurezza spaziale”, e i Planetary Defenders dell’ESA non stanno solo costruendo nuovi occhi telescopici all’avanguardia sul cielo, ma stanno anche lavorando con la comunità internazionale per ideare e pilotare missioni che aiutino a testare per la prima volta la deflessione dell’asteroide. Il nuovo NEOCC fungerà anche da hub principale per i dati di osservazione quotidiana dai futuri telescopi Flyeye dell’ESA, il primo dei quali è ora in fase di assemblaggio e integrazione in una fabbrica a Milano.
Il commento di ESA e ASI su NEOCC
Il Direttore Generale dell’ESA, Josef Aschbacher, ha commentato: “Il nostro nuovo Near-Earth Object Coordination Centre (NEOCC) e le sue attività sono un importante strumento di cooperazione internazionale, che riflette il carattere globale dei pericoli che tutti noi potremmo dover affrontare a causa degli asteroidi. L’Ufficio per la Difesa Planetaria dell’ESA è in stretto contatto con tutte le principali organizzazioni che monitorano il rischio di asteroidi, dal Planetary Defense Coordination Office della NASA e il loro Centro per gli studi NEO, ai comitati delle Nazioni Unite che aiutano a coordinare lo sforzo globale. L’Ufficio per la Difesa Planetaria sta anche eseguendo la gestione tecnica delle attività recentemente avviate sulla sicurezza spaziale in collaborazione con l’Unione Europea. Le nostre attività sono parte di uno sforzo comunitario mondiale, e il NEOCC dimostra che l’Europa e l’ESA in particolare possono portare qualcosa di sostanziale e indispensabile al tavolo.”
Detlef Koschny, capo dell’Ufficio ESA per la Difesa Planetaria, ha spiegato: “Il NEOCC è un elemento centrale dell’ESA per la difesa planetaria. È un po’ come una sorta di “cappello parlante” europeo che classifica gli asteroidi. Un’attività chiave dell’ufficio è, per esempio, la compilazione della lista degli asteroidi pericolosi. Il NEOCC identifica tutti gli asteroidi con probabilità di impatto sulla Terra superiore a zero, quindi raccoglie tutte le osservazioni disponibili, aggiungendone altre se necessario, finché non viene determinata precisamente l’orbita di ogni oggetto.”
Luca Conversi, responsabile del NEOCC, ha aggiunto che “le osservazioni e i dati sugli asteroidi provengono da tutto il mondo, e ogni giorno il team del Centro di Coordinamento utilizza questi dati per determinare l’orbita e il rischio di impatto di questi antichi corpi celesti. Come quasi sempre accade, più capiamo la traiettoria di un oggetto, più abbiamo certezza che non colpirà la Terra. Ma ci stiamo preparando anche a situazioni in cui ciò non dovesse essere il caso”.
Il Centro è infatti il punto di accesso a un’intera rete di dati e informazioni europee. Inoltre fornisce informazioni vitali sulle orbite degli asteroidi, sul monitoraggio degli impatti, sulle analisi dei rischi e altro ancora. Il NEOCC non solo contribuisce e coordina le osservazioni di asteroidi e comete nel sistema solare, valutando e controllando la minaccia rappresentata da eventuali rocce spaziali che si avvicinano alla Terra, ma propone anche, se necessario, misure atte a mitigare eventuali danni, per esempio interagendo con le agenzie preposte a fronteggiare le emergenze in caso di impatto imminente.
Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha affermato: “Grazie all’inaugurazione del Near-Earth Object Coordination Centre in ESRIN, è stato centrato un importante obbiettivo. La Difesa planetaria è prioritaria per l’Italia, come si evince anche dalla partecipazione al primo esperimento di deflessione degli asteroidi attraverso le missioni DART, LICIACube e Hera. Il nostro Paese sostiene fin dall’inizio i programmi ESA dedicati alla sicurezza spaziale, come un’opportunità volta a offrire a livello mondiale valore alle competenze della comunità scientifica italiana il cui lavoro è incentrato sul pericolo degli asteroidi. Nel corso degli anni, l’ESA è progredita nelle principali aree di monitoraggio dell’impatto, nel tracciamento degli asteroidi e nell’osservazione delle scoperte, grazie allo straordinario lavoro di un team di esperti altamente qualificati. Merita di essere menzionato l’ambiente logistico all’avanguardia inaugurato oggi all’ESRIN. Un chiaro segno che siamo sulla strada giusta verso la protezione del nostro pianeta e dei suoi cittadini.”