Allo scopo di promuovere la transizione energetica nel continente africano, l’Ente di ricerca italiano e la fondazione nata nel 2012 hanno firmato un protocollo che prevede l’avvio di uno studio per indagare gli ostacoli che impediscono l’utilizzo delle “rinnovabili” nel bacino del Mediterraneo, nonché il contributo che queste potrebbero fornire alla soluzione dei problemi alimentari, economici e politici della regione.
Favorire nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo lo sviluppo dell’agrivoltaico e dell’energia green, evitando conflitti legati al consumo del suolo e alla scarsità di acqua e di risorse alimentari. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato da ENEA e RES4Africa, la fondazione che promuove la diffusione delle energie rinnovabili nel continente africano.
Per dare risposta al problema del consumo di suolo a fini energetici, che rischia di ridurre la disponibilità di risorse alimentari, ENEA metterà in campo la task force “Agrivoltaico sostenibile @ENEA”, istituita lo scorso marzo per favorire proprio il raccordo fra i principali soggetti coinvolti nelle fasi di progettazione, realizzazione e autorizzazione degli impianti agrivoltaici, sotto i profili sia culturale e paesaggistico, sia tecnico ed economico.
Un impegno verso la transizione energetica
Roberto Vigotti, Segretario Generale di RES4Africa Foundation, ha dichiarato: “Nell’ultimo decennio abbiamo rilevato come la progressiva diffusione delle fonti rinnovabili nei territori nordafricani abbia incrementato il conflitto sull’uso del suolo. In questo contesto, l’agrivoltaico ha dimostrato tutta la sua potenzialità nel migliorare l’integrazione tra energia e uso della terra. L’applicazione di questo sistema crea una sinergia vincente tra acqua, energia e cibo, configurandosi quindi come uno strumento fondamentale per una Fondazione come RES4Africa che dal 2012 porta avanti il suo lavoro di supporto alla transizione energetica africana.”
Per conto di ENEA, il direttore del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili Giorgio Graditi ha commentato: “Con questo accordo intendiamo proseguire il nostro impegno per favorire la transizione energetica in Africa, mettendo in campo le migliori strategie, come appunto l’agrivoltaico. L’installazione di impianti fotovoltaici, considerata la loro maturità tecnologica, il basso costo e la semplicità dei sistemi, è strategica rispetto al raggiungimento degli obiettivi energetici dell’area. Ma per integrare le energie rinnovabili nel sistema elettrico locale sarà necessario attuare politiche e iniziative dimostrative che possano rendere più facile per il settore privato svolgere il ruolo di acceleratore della transizione energetica”.
ENEA, già socio onorario dal 2016 di RES4Med, il network fondato per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili nell’area del Mediterraneo e nei Paesi del Nord Africa, e che ha allargato con RES4Africa il proprio raggio d’azione anche al Centro-Sud del continente africano, svolge da diversi anni un importante ruolo istituzionale di raccordo interministeriale nazionale in ambito di cooperazione e sviluppo.
Agrivoltaico: un potenziale ancora inutilizzato
L’idea comune alle parti che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa è quella di avviare uno studio preliminare che indagherà le ragioni per cui i sistemi agrivoltaici non vengono impiegati nei paesi del Mediterraneo. Sebbene questa tecnologia possa affrontare contemporaneamente i conflitti per l’utilizzo del suolo, la scarsità di acqua, l’insicurezza alimentare e la sicurezza energetica, mancano le conoscenze sugli ostacoli alla sua attuazione nei paesi del bacino mediterraneo. Pertanto, l’indagine farà luce sul potenziale di questi sistemi per disinnescare i conflitti legati all’utilizzo del suolo e affrontare le questioni relative alla scarsità dell’acqua, allo sviluppo delle energie rinnovabili e all’impatto dei cambiamenti climatici nella regione; indicherà, inoltre, le aree/regioni dove questo approccio può essere applicato con maggior efficacia, considerando le specificità del terreno, la radiazione solare, le colture e la gestione dell’acqua; e infine esplorerà il quadro giuridico e normativo locale per studiare le barriere normative che esso pone all’applicazione dei suddetti sistemi.
Un ponte tra Europa e Africa
RES4Africa (Renewable Energy Solutions for Africa) è una Fondazione nata nel 2012 che lavora a sostegno della transizione energetica dell’Africa al fine di raggiungere l’SDG7 (Sustainable Development Goal 7), che mira a garantire a tutta la popolazione l’accesso a un’energia economica, affidabile, sostenibile e moderna. La fondazione opera come un ponte tra Europa e Africa: radunando una rete di membri provenienti da tutto il settore dell’energia pulita di entrambi i continenti e partnership internazionali di alto livello, garantisce un dialogo costante tra le parti interessate a mobilitare investimenti nelle tecnologie dell’energia pulita.