European Hydrogen Backbone: una “dorsale” per la decarbonizzazione

Giu 18 2021
a cura della Redazione
Un nuovo studio pubblicato dall’iniziativa EHB ha stimato per l’Unione Europea e il Regno Unito una domanda di idrogeno pari a 2.300 TWh entro il 2050, equivalente al 20-25% della futura domanda di energia di entrambe le regioni. Per soddisfare tale esigenza si prospetta la costruzione di una rete di pipeline lunga 40.000 km, in grado di collegare 21 paesi e con costi di realizzazione relativamente bassi.
(Fonte: European Hydrogen Backbone Report)
(Fonte: European Hydrogen Backbone Report)

L’iniziativa European Hydrogen Backbone (EHB) ha presentato, lo scorso 15 giugno, un’analisi sulla futura domanda, offerta e trasporto di idrogeno in tutta l’Europa. Questo studio integra le mappe recentemente pubblicate dalla stessa EHB, che mostrano la futura rete di pipeline lunga circa 40.000 km (nel 2040), che collegherà 19 Stati membri dell’UE oltre al Regno Unito e alla Svizzera.

Si stima che i costi di investimento totali della rete europea dell’idrogeno prevista per il 2040 oscilleranno da 27 a 64 miliardi di euro, utilizzando circa il 75% dei gasdotti riconvertiti, collegati da un 25% di nuovi tratti di gasdotto. La cifra, che lo studio definisce “relativamente bassa”, coprirebbe l’intero costo del capitale per la costruzione e l’ammodernamento della rete di pipeline.

La domanda di idrogeno renderà l’Europa un continente “zero-emission”

L’Unione Europea e il Regno Unito potrebbero registrare una domanda di idrogeno di circa 2.300 TWh (di cui 2.000 TWh nell’UE) entro il 2050. Ciò equivale a circa il 45% del consumo di gas naturale nelle due aree solo nel 2019. L’idrogeno è fondamentale per la decarbonizzazione dell’industria, in particolare quella chimica (ammoniaca e prodotti chimici ad alto valore), siderurgica, e per la produzione di combustibili. Si prevede inoltre che l’idrogeno svolgerà un ruolo importante nella fornitura di elettricità distribuibile, come combustibile per i trasporti pesanti e, in alcuni paesi, nel riscaldamento degli edifici.

La domanda totale di idrogeno prevista potrebbe essere potenzialmente soddisfatta dall’idrogeno verde prodotto nell’UE e nel Regno Unito utilizzando le fonti rinnovabili. Tuttavia, la produzione di tali quantità di idrogeno verde a livello nazionale è soggetta all’approvazione pubblica di un’espansione accelerata delle della potenza massima installata (ovvero erogabile) dalle rinnovabili, dei finanziamenti, della regolamentazione e della definizione degli standard di qualità. Si prevede che l’economia dei costi di produzione dell’idrogeno verde migliorerà, consentendone un rapido aumento. Oltre all’idrogeno verde, in Europa possono essere prodotte grandi quantità di idrogeno blu relativamente economico per ridurre rapidamente le emissioni e accelerare il ritmo della transizione. Lo studio mostra, inoltre, che le importazioni di idrogeno tramite gasdotti possono fornire un interessante complemento alla fornitura nazionale.

(Fonte: European Hydrogen Backbone Report)
(Fonte: European Hydrogen Backbone Report)
L’Hydrogen Backbone è economicamente vantaggiosa ed essenziale nella creazione di un mercato transfrontaliero

L’infrastruttura del gas già esistente, riadattata, gioca un ruolo cruciale nel connettere l’offerta di idrogeno e l’ubicazione della domanda. Le reti di metanodotti sono l’opzione più conveniente per il trasporto su lunga distanza, con costi pari a 0,11-0,21 €/kg per 1.000 km, superando il trasporto via nave per tutte le distanze all’interno dell’Europa e delle regioni limitrofe. Inoltre, lo studio mostra che per il trasporto di grandi volumi di energia quando il prodotto finale desiderato è l’idrogeno, anche senza includere i costi di flessibilità come lo stoccaggio dell’energia, le condutture sono più convenienti delle linee elettriche che forniscono la stessa quantità di energia.

Il nostro nuovo studio mostra che l’idrogeno sarà cruciale in molteplici settori della domanda energetica. E il Backbone consentirà di collegare l’offerta con la domanda all’interno dell’Europa, oltre a consentire importazioni competitive in termini di costi.” Così ha dichiarato Daniel Muthmann, coordinatore dell’iniziativa EHB e responsabile dello sviluppo aziendale, della strategia, della politica e della comunicazione presso OGE.

Le aziende coinvolte

L’iniziativa EHB coinvolge un gruppo, sempre in crescita, di 23 aziende europee di infrastrutture del gas che lavorano insieme per pianificare un’infrastruttura paneuropea dedicata al trasporto dell’idrogeno. Le aziende partecipanti sono Creos, DESFA, Elering, Enagás, Energinet, Eustream, FGSZ, Fluxys, Gas Connect Austria, Gasgrid Finland, Gasunie, GAZ-SYSTEM, Gas Networks Ireland, GRTgaz, National Grid, NET4GAS, OGE, ONTRAS, Plinovodi, TAG, Teréga, Snam, Swedegas.

Essendo un’iniziativa aperta, promuove l’adesione di altre società di tutta Europa e delle aree geografiche adiacenti, nonché delle associazioni GIE ed ENTSOG, per sviluppare ulteriormente il piano ed espanderlo in un’impresa paneuropea.

(Fonte: Account Twitter di Gas for Climate)
(Fonte: Account Twitter di Gas for Climate)

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