DARPA: dimostrato un nuovo sistema anti-droni per proteggere i convogli militari

Giu 23 2021
a cura della Redazione
Il programma Mobile Force Protection (MFP) dell’agenzia di ricerca del Pentagono si è concluso con un test, svoltosi presso la base aerea di Eglin (Florida), che ha convalidato un’innovativa architettura di difesa multi-livello contro i piccoli UAS a guida autonoma che rappresentano la nuova minaccia asimmetrica per le forze terrestri e marittime in movimento.
Nella ricostruzione grafica, un veicolo appartenente a un convoglio militare lancia un intercettore di droni del tipo sviluppato nell’ambito del programma Mobile Force Protection (MFP) della DARPA. (Fonte: DARPA)

nuovo sistema
Nella ricostruzione grafica, un veicolo appartenente a un convoglio militare lancia un intercettore di droni del tipo sviluppato nell’ambito del programma Mobile Force Protection (MFP) della DARPA. (Fonte: DARPA)

In test condotti recentemente presso la base aeronautica di Eglin, il programma Mobile Force Protection (MFP) della DARPA, l’agenzia di ricerca avanzata del Pentagono, ha dimostrato un’architettura di difesa multi-livello C-UAS (Counter-Unmanned Air System) per neutralizzare le intrusioni non autorizzate dei droni di piccole dimensioni (small UAS – sUAS) nello spazio aereo al di sopra delle installazioni o delle operazioni militari. Lo sviluppo di questa tipologia di sistema d’intercettazione integrato, a basso costo e riutilizzabile, prende origine dalla necessità di proteggere i convogli militari terrestri e marittimi che si muovono attraverso aree potenzialmente popolate, dove è necessario evitare l’impiego di armi difensive esplosive e ridurre al minimo i danni collaterali.

Nelle prove condotte a Eglin, il dimostratore tecnologico ha neutralizzato con successo alcuni droni tattici utilizzando un radar in banda X di nuova concezione che rileva e identifica automaticamente le minacce UAS, dopodiché abbina i bersagli a specifici intercettori attraverso un “motore decisionale” automatizzato e collegato a un sistema di comando e controllo, lanciando e guidando intercettori ad ala fissa o rotante con due tipi di contromisure droni, il tutto mentre la piattaforma di lancio si trova in movimento e senza necessità di intervento da parte di un operatore umano.

“Poiché ci stavamo concentrando sulla protezione delle piattaforme mobili, il programma ha enfatizzato le soluzioni con un ingombro ridotto in termini di dimensioni, peso e consumo energetico”, ha affermato Gregory Avicola, responsabile del programma MFP nell’ufficio tecnologia tattica di DARPA. “Ciò consente anche di avere sistemi più convenienti e che richiedono meno operatori.”

Uno dei concetti anti-drone spara “stelle filanti” che danneggiano le eliche degli UAS

Il requisito alla base del progetto Mobile Force Protection concerne soluzioni non cinetiche per neutralizzare la minaccia UAS, quindi esclude le munizioni che distruggono il bersaglio per impatto diretto, in modo da sviluppare sistemi anti-drone che possano essere impiegati all’interno e intorno alle aree civili. Il concetto principale impiega intercettori riutilizzabili per sparare robuste “stelle filanti” che danneggiano le eliche dell’UAS causandogli la perdita della propulsione. In aggiunta a questa, sono state sviluppate e dimostrate altre tecniche non cinetiche non specificate. L’obiettivo di poter neutralizzare le incursioni effettuate da una pluralità di minacce, anziché da singoli aggressori, ha richiesto lo sviluppo di una soluzione integrata di varie capacità (sensori, effettori, ecc.), con la società Dynetics nel ruolo di principale integratore di sistemi. Tale soluzione è scalabile e modulare, in modo da poter essere implementata in molteplici applicazioni e da non diventare obsoleta con l’evolversi della minaccia.
La DARPA sta ora lavorando con le Forze armate statunitensi per portare la tecnologia sviluppata nell’ambito del progetto MFP in una serie di programmi di acquisizione. 

Il dimostratore tecnologico impiegato nel test recentemente condotto presso la base aerea di Eglin (Florida). (Fonte: DARPA)
Il dimostratore tecnologico impiegato nel test recentemente condotto presso la base aerea di Eglin (Florida). (Fonte: DARPA)
Il programma Mobile Force Protection (MFP)

La rapida evoluzione della tecnologia inerente agli UAS si piccole dimensioni (sUAS) sta alimentando una crescita esponenziale del settore dei droni commerciali, creando nuove minacce asimmetriche per le forze militari. Questi sUAS – che includono velivoli ad ala fissa o rotante e presentano numerosi vantaggi, come la trasportabilità, il basso costo, la disponibilità commerciale e la facilità di aggiornamento – costituiscono una gamma di minacce in rapida evoluzione per i convogli terrestri e marittimi statunitensi.
Per soddisfare il requisito operativo nascente da questa situazione, la DARPA ha lanciato anni fa il programma Mobile Force Protection (MFP), con l’obiettivo di sviluppare un sistema integrato in grado di neutralizzare, in particolare, gli sUAS a guida autonoma (quelli, cioè, che per operare non dipendono da un ricevitore radio o GPS) utilizzati per attaccare convogli in movimento.

Con la sua Request for Information (RFI) rivolta nel 2017 ad aziende pubbliche e private, individui, università e centri di ricerca, l’agenzia del Pentagono cercava componenti tecnologici innovativi in due aree.
In quella del “rilevamento” delle minacce richiedeva una capacità di rilevare numerosi sUAS a una distanza di 1 km o superiore; un ingombro ridotto, compatibile con veicoli tattici terrestri quali l’HMMWV (“Humvee”) e imbarcazioni da 25 piedi, classe Defender, della Guardia Costiera degli Stati Uniti; la capacità di supportare operazioni altamente automatizzate.
Nell’area della “neutralizzazione” delle minacce era richiesta, invece, la capacità di disabilitare o distruggere numerosi sUAS a guida autonoma a una distanza di 1 km o superiore, garantendo al contempo un basso danno collaterale e un basso costo per singolo ingaggio.
Il programma MFP si è successivamente sviluppato in tre fasi, scandite da dimostrazioni all’aperto che hanno coinvolto minacce e scenari sempre più sofisticati.

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