Da Senetas e Thales la prima soluzione di crittografia di rete resistente agli attacchi quantistici

Mag 06 2021
a cura della Redazione
La network security platform appena lanciata dalle due aziende sarà in grado di proteggere i dati sensibili dalle minacce del “quantum computing” e consentirà alle organizzazioni di ogni tipo, pubbliche e private, di impostare una strategia di sicurezza cibernetica di lungo termine, resistente alle insidie della nuova tecnologia.
Computer quantistico di IBM. (Fonte: IBM)
Computer quantistico di IBM. (Fonte: IBM)

Thales e Senetas hanno collaborato per lanciare la prima soluzione al mondo di crittografia di rete in grado di proteggere i dati dei clienti (trasmessi a velocità fino a 100 Gb al secondo) da futuri attacchi quantistici. Considerato una delle minacce più significative alla sicurezza informatica, il “quantum computing” si basa su calcolatori che sfruttano le leggi della fisica e della meccanica quantistica per raggiungere prestazioni di gran lunga superiori ai dispositivi attuali, ed è destinato a rendere obsoleti molti dei metodi di sicurezza impiegati attualmente, come la crittografia.

Si prevede che un computer quantistico operante al di fuori di un ambiente di laboratorio sarà una realtà entro i prossimi 5-10 anni. In quest’ottica, si stanno sviluppando standard minimi di sicurezza per proteggere i dati in un mondo informatico che sarà presto “quantistico”. Il National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti sta attualmente selezionando i finalisti tra gli algoritmi di crittografia quantistica in fase di sviluppo. In previsione di ciò, la collaborazione tra Thales e Senetas supporta gli attuali finalisti (compreso l’algoritmo Falcon di Thales), consentendo una facile transizione alla formula vincente che dovrebbe essere scelta dal NIST nel 2022. La soluzione supporta anche i più recenti standard, indicati dall’European Telecommunication Standards Institute, riguardo a come vengono create, protette e distribuite le chiavi quantistiche: una capacità di sicurezza importante e in via di sviluppo che ha applicazioni nelle reti 5G.

Consentendo ai clienti di combinare la crittografia convenzionale con quella resistente al “quantum” (il quanto, la particella elementare da cui prende il nome la nuova tecnologia) in un’unica piattaforma di sicurezza di rete, la soluzione fornisce anche una protezione dei dati a lungo termine in un mondo quantistico. Gli hacker che raccolgono dati crittografati oggi, falliranno in futuro quando tenteranno di violare i dati altrui per mezzo della mera potenza di calcolo del “supercomputing” (più computer che operano in parallelo). L’adozione dei nuovi standard proteggerà infatti tutti i dati critici e renderà quest’ultimi inutilizzabile in mancanza della chiave corretta.

L’aumento dei computer quantistici implica nuovi problemi di sicurezza cibernetica.
L’aumento dei computer quantistici implica nuovi problemi di sicurezza cibernetica.
Il commento dei partner

Andrew Wilson, CEO di Senetas, ha dichiarato: “A mano a mano che il calcolo quantistico diventa una realtà, le organizzazioni di tutto il mondo dovrebbero sviluppare una strategia di sicurezza quantistica e iniziare il prima possibile a pianificare l’implementazione della crittografia resistente al quantum. Questa è la prima piattaforma di crittografia di rete ad alta velocità sul mercato che fornisce crittografia quantum-resistente con la tecnologia di crittografia odierna. I nostri clienti governativi, della difesa e aziendali possono effettuare una transizione sicura verso un mondo sicuro per quanto riguarda la sicurezza dei dati, sapendo che i dati sono protetti a lungo termine.

Da parte sua, il vice presidente Encryption Solutions di Thales, Todd Moore, ha commentato: “È fondamentale che le aziende comprendano che tutti gli standard di crittografia odierni non sono adatti a un mondo quantistico. Gli hacker sanno che il quantum sta arrivando e stanno lavorando attivamente per rubare i dati ora in modo che possano accedervi in ​​futuro, e le grandi organizzazioni e multinazionali sono maggiormente a rischio a causa della compliance e delle autorizzazioni relative alla privacy. Le aziende non possono permettersi di aspettare, è giunto il momento di rivedere la loro strategia relativa alla quantum security”.

Qubit, contrazione di “quantum bit”, è il termine coniato da Benjamin Schumacher per indicare il bit quantistico, ovvero l'unità di informazione quantistica.

Senetas

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Qubit, contrazione di “quantum bit”, è il termine coniato da Benjamin Schumacher per indicare il bit quantistico, ovvero l’unità di informazione quantistica.
Il progetto pilota europeo OpenQkd, con l’Italia in prima linea

L’Unione Europea si è attivata nel campo della crittografia quantistica attraverso il progetto pilota OpenQkd (Open European Quantum key distribution testbed), che la Commissione europea ha finanziato con 15 milioni di euro e avrà durata fino al 1° settembre 2022. Tale progetto è finalizzato alla creazione di un’infrastruttura che funga da banco di prova per le comunicazioni quantistiche nei paesi europei. Questo “testbed” effettuerà anche la Quantum key distribution (Qkd), ovvero una distribuzione di chiavi crittografiche basate su segnali ottici (anziché radio) e quindi inviolabili, anche da altri computer quantistici. Lo scopo finale è alzare notevolmente il livello di sicurezza dello scambio di informazioni nei settori critici, dalle telecomunicazioni alla fornitura elettrica, fino alla sanità e ad altri servizi pubblici di primaria importanza.

Il progetto europeo è coordinato dall’Austrian Institute of Technology e coinvolge un team interdisciplinare in cui sono rappresentati 13 paesi europei, inclusa l’Italia che vi partecipa con il gruppo di ricerca QuantumFuture del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Padova, all’avanguardia internazionale con i suoi studi sulle comunicazioni quantistiche satellitari svolti in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la generazione e il controllo di fenomeni quantistici quali l’entanglement, lo sviluppo di nuovi dispositivi di fotonica integrata per applicazioni di crittografia quantistica e l’ideazione di nuovi schemi per produrre gli stati quantistici sfruttati nella realizzazione di sistemi di “Quantum key distribution”.

Sempre in quest’ambito, l’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO), basato a Sesto Fiorentino (FI), e il Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non Lineare (LENS), con sede a Firenze, hanno effettuato nel dicembre 2019 il primo test italiano di un sistema di comunicazione quantistica utilizzante una fibra ottica come canale di trasmissione, passo iniziale verso la realizzazione della Italian Quantum Backbone (IQB), la futura rete italiana di comunicazione quantistica in grado di garantire la sicurezza dei dati contro gli attacchi cibernetici.

È il momento di spingere sull’acceleratore”, ha commentato Massimo Artini, fondatore di Laran ed esperto di sicurezza cibernetica, “proprio adesso che vedono la luce anche i fondi EDF (European Defence Fund) che comprendono risorse importanti (circa 90 milioni di euro) per le tecnologie dirompenti. Le istituzioni nazionali e i campioni industriali nell’ambito della tecnologia avanzata devono muoversi attivamente per sfruttare al meglio queste risorse finanziarie. Le comunicazioni protette dalla crittografica quantistica”, ha ricordato l’On. Artini, “saranno la chiave di volta della prossima capacità di sicurezza cibernetica delle nazioni avanzate.”

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