L’azienda di Bill Gates equipaggerà l’Esercito statunitense con oltre 120.000 dispositivi basati sul suo sistema HoloLens. La commessa segue all’accordo del 2018 per la fase di prototipazione che suscitò le proteste di numerosi dipendenti del colosso informatico statunitense, contrari alla fornitura di tecnologia militare al Pentagono.
L’US Army ha annunciato il 31 marzo l’assegnazione a Microsoft di un contratto per la fornitura di visori HoloLens a realtà aumentata. La commessa, del valore di 21,88 miliardi di dollari in 10 anni (ovvero un periodo base di 5 anni con opzione per ulteriori 5), prevede la fornitura di 120.000 dispositivi e segna il passaggio dalla fase di prototipazione a quella della produzione in serie. Al risultato si è arrivati nel giro di due anni grazie alla stretta collaborazione avviata dall’azienda di Bill Gates con l’Esercito statunitense attraverso il concetto di “Soldier Centered Design” per consentire la prototipazione rapida del prodotto, chiamato Integrated Visual Augmentation System (IVAS).
L’headset, basato su HoloLens e potenziato dai servizi cloud Microsoft Azure, offre una piattaforma che garantirà ai soldati una maggiore sicurezza e li renderà più efficaci nello svolgimento dei loro compiti. Secondo quanto riferito dal tecnico Microsoft Alex Kipman sul blog dell’azienda, il programma offrirebbe “una maggiore consapevolezza della situazione, facilitando la condivisione delle informazioni e il processo decisionale in una varietà di scenari”.
Il prototipo IVAS e le sue funzionalità
L’IVAS aggrega più tecnologie in un’architettura che consente al soldato di combattere, provare e addestrarsi (sistema “fight-rehearse-train”) utilizzando un’unica piattaforma. La suite di funzionalità sfrutta i sensori notturni, termici e ad alta risoluzione esistenti, integrati in un head-up display unificato per consentire la “situational awareness”, la capacità di ingaggio dei bersagli (grazie al loro riconoscimento “assistito”) e il processo decisionale informato che sono necessari per superare gli avversari attuali e futuri sul campo di battaglia. Il sistema sfrutta anche la realtà aumentata e l’apprendimento automatico per abilitare un ambiente addestrativo di “realtà mista”, simile alla vita reale, in modo che la Close Combat Force (CCF) possa condurre prove prima di ingaggiare gli avversari sul campo di battaglia.
Scott Evans, gestore del programma IVAS di Microsoft, ha affermato: “Nel caso dello sviluppo dell’IVAS, dovevamo iniziare con una profonda comprensione delle esigenze di fondo del soldato. Abbiamo dovuto anche sviluppare una metodologia per assicurarci di comprendere tali esigenze, in modo da poter valutare i prototipi in funzione di esse”.
Per quanto riguarda la realtà aumentata, essa differisce dalla realtà virtuale in quanto aggiunge grafica al campo visivo dell’utente invece di sostituirlo con un ambiente completamente nuovo. In questo senso HoloLens, che costa 3.500 dollari, consente agli utenti di vedere gli ologrammi sovrapposti ai loro ambienti reali e interagire utilizzando i gesti delle mani e la voce.
I maggiori fruitori di questa tecnologia innovativa sono studi di architettura, ospedali, università, case automobilistiche, nonché la NASA.
La polemica presa di posizione di 94 dipendenti Microsoft
L’accordo annunciato il 31 marzo rende Microsoft uno dei più importanti fornitori di tecnologia per l’Esercito degli Stati Uniti. Quest’ultimo nel 2018 aveva già assegnato a Microsoft un contratto da 480 milioni di dollari per la fase di prototipazione dell’IVAS, con la possibilità che questa sfociasse nell’acquisto di 100.000 dispositivi. All’epoca, un portavoce di Microsoft aveva commentato: “La tecnologia della realtà aumentata fornirà alle truppe maggiori e migliori informazioni per prendere decisioni. Questo lavoro estende a una nuova area il nostro rapporto fiduciario di lunga data con il Dipartimento della Difesa.”
Nel 2019 invece, Microsoft si era assicurata un contratto (JEDI contract cloud) del valore di 10 miliardi di dollari per fornire servizi “cloud” al Pentagono, battendo la concorrenza di Amazon che, tuttavia, aveva contestato l’accordo.
La cooperazione tra il colosso di Bill Gates e i militari ha trovato però numerosi detrattori. Nel 2018, subito dopo l’annuncio del primo contratto per l’IVAS, almeno 94 dipendenti di Microsoft presentarono una petizione affinché l’azienda annullasse l’accordo e interrompesse lo sviluppo di “tutte le tecnologie per le armi”, affermando inoltre, in una lettera aperta, di “non aver firmato [il contratto di lavoro con Microsoft] per sviluppare sistemi d’arma” e di “chiedere di avere voce in capitolo su come viene utilizzato il loro lavoro”.
Il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha difeso il progetto di realtà aumentata per l’US Army, dichiarando alla CNN: “Abbiamo preso la decisione di principio di non negare la nostra tecnologia alle istituzioni che abbiamo eletto democraticamente per proteggere le libertà di cui godiamo”. L’Esercito, nel frattempo, ha sottolineato che la tecnologia della realtà aumentata aiuterà i soldati a ingaggiare i nemici con precisione, prevenendo in questo modo l’uccisione accidentale di civili.