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Draghi a Tripoli: riprende slancio la partnership fra Italia e Libia

Apr 06 2021
a cura della Redazione
Accompagnato dal ministro degli Esteri Di Maio, il presidente del Consiglio ha partecipato ai colloqui con il premier del governo di unità nazionale libico, Abdulhamid Dbeibah, con l’obiettivo di rilanciare la collaborazione strategica fra i due paesi, con particolare attenzione al settore energetico e al rilancio delle commesse interrotte dopo la rivoluzione del 2011.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è ricevuto dal Primo Ministro Abdelhamid Dbeibah. (Fonte: Palazzo Chigi)
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è ricevuto dal Primo Ministro Abdelhamid Dbeibah. (Fonte: Palazzo Chigi)

Il capo del Governo italiano, Mario Draghi, si è recato oggi (6 aprile) a Tripoli per tenere colloqui con il premier del Governo di unità nazionale libico, Abdulhamid Dbeibah, presso la sede del Consiglio dei ministri della Libia. Si tratta della prima visita ufficiale di Draghi all’estero dal suo insediamento, avvenuto il 13 febbraio scorso. Tra i temi discussi: la lotta alle migrazioni illegali, la pacificazione del paese nordafricano, l’energia e le forniture di gas attraverso la condotta Greenstream, la ricostruzione delle infrastrutture libiche, fino al rilancio delle commesse interrotte dopo il 2011.

Il premier italiano ha anche incontrato il presidente del Consiglio presidenziale, Mohammed Menfi, con il quale ha discusso delle modalità per riattivare i lavori della Commissione tecnica economica congiunta italo-libica, del ripristino del Trattato di amicizia italo-libico firmato nel 2008, dell’attivazione della navigazione marittima, della cooperazione nel campo delle infrastrutture e del petrolio, nonché della riapertura dello spazio aereo tra Libia e Italia.

(Fonte: Palazzo Chigi)
(Fonte: Palazzo Chigi)
La dichiarazione congiunta dei due premier e l’importanza del mantenimento del cessate-il-fuoco

Apprezziamo questa visita, specialmente perché si tratta della prima del signor Draghi a Tripoli”, ha affermato Ddeibah durante la dichiarazione congiunta di fine colloquio “In verità, l’Italia è uno dei pochi paesi ad aver mantenuto i rapporti e ad aver mantenuto aperta l’ambasciata a Tripoli durante il periodo particolarmente difficile di conflitto. Ringrazio per questa visita molto importante per la Libia e per l’Italia e per la serietà con la quale avete manifestato interesse verso il paese all’inizio del vostro lavoro, e ringrazio la delegazione che accompagna il signor presidente. Auspichiamo una riunione veloce della Commissione congiunta economica libico italiana”. Il premier libico ha inoltre sottolineato l’importanza di riattivare l’accordo del 2008 fra Roma e Tripoli.

Da parte sua, Draghi ha affermato: “Questa è la mia prima visita all’estero da quando ho avuto l’onore di essere nominato Presidente del Consiglio del Governo italiano. Essa stessa è la dimostrazione dell’importanza di un legame storico tra i due paesi. Ma voglio anche notare che questo è un momento unico per la Libia. Il Governo da lei presieduto è un governo di unità nazionale, riconosciuto e legittimato dal Parlamento, ed è un governo che sta procedendo alla riconciliazione nazionale. In questo senso, il momento è unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia e una vicinanza che non ha mai conosciuto pause.

Il premier italiano ha evidenziato come per mantenere saldo il rapporto di collaborazione tra i due paesi e portarlo avanti con “coraggio e decisione” sia necessario un prerequisito, ovvero che il cessate-il-fuoco sul territorio libico sia mantenuto e strettamente osservato, essendo la sicurezza dei siti di interesse essenziale per poter sviluppare tale collaborazione. Inoltre, la partnership italo-libica si porrebbe come una guida per il futuro, rispettando la piena sovranità della Libia. Ciò vale anche in riferimento al fenomeno migratorio, per il quale l’Italia non fa e non farà mancare il proprio aiuto e la propria assistenza al paese nordafricano, trattandosi di un problema non solo geopolitico, ma anche umanitario.

C’è voglia di fare, c’è voglia di futuro, voglia di ripartire e in fretta”, ha concluso Draghi.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, a colloquio con il Primo Ministro Abdelhamid Dbeibah. (Fonte: Palazzo Chigi)
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, a colloquio con il Primo Ministro Abdelhamid Dbeibah. (Fonte: Palazzo Chigi)
L’alleanza energetica

Tra i temi più discussi vi è sicuramente quello legato all’energia. Infatti, secondo le parole del premier libico, il paese nordafricano auspica forti investimenti e la risoluzione di tutti i problemi in sospeso in questo settore affinché si possa portare avanti lo sviluppo nei due paesi: “Prevediamo un aumento della collaborazione con l’Italia nel settore dell’elettricità ed energia, come previsto nell’Accordo di amicizia [firmato nel 2008 – NdR]”, ha dichiarato Dbeibah. “Abbiamo avuto contatti con l’Eni in questo senso, il che è molto importante”.

Il settore energetico rimane fondamentale nei rapporti tra Italia e Libia, dove l’Eni opera fin dal 1959. Risale a pochi giorni fa, precisamente al 21 marzo, l’incontro a Tripoli fra Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, il premier libico Dbeibah e il nuovo ministro del Petrolio e del Gas, Mohamed Oun, per discutere delle attività dell’azienda nel paese nordafricano e delle prospettive di collaborazione nei settori del gas e delle fonti rinnovabili.

Secondo i dati dell’Osservatorio economico del ministero degli Esteri italiano, fino alla rivoluzione del 2011 la Libia rappresentava il quinto fornitore mondiale dell’Italia, mentre il nostro paese si classificava al primo posto fra gli esportatori verso quello nordafricano. Nonostante il forte calo degli ultimi anni, nei primi sei mesi del 2020 l’interscambio Italia-Libia si è attestato su un valore di 1,17 miliardi di euro. Nello specifico, i principali prodotti italiani esportati in Libia sono stati quelli derivanti dalla raffinazione del petrolio, per un valore pari a 186,9 milioni di euro (41,7% sull’export totale in Libia). E lo stesso vale per quelli importati dall’Italia: petrolio greggio, per un valore pari a 332,5 milioni (46% sull’import totale dalla Libia); gas naturale per 320,1 milioni; prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio per un valore di 61,3 milioni.

La delegazione italiana a colloquio con il Primo Ministro Dbeibah. (Fonte: Palazzo Chigi)
La delegazione italiana a colloquio con il Primo Ministro Dbeibah. (Fonte: Palazzo Chigi)
Anche l’ENAV in Libia

Allo scopo di raggiungere l’obiettivo del rafforzamento degli scambi economici e commerciali fra i due paesi, il premier italiano ha auspicato una riapertura dello spazio aereo libico e delle dogane, oltre alla riattivazione del rilascio dei visti per i libici, in particolare per studenti, uomini d’affari e malati.

A questo proposito, parallelamente alla visita di Draghi, una delegazione di ENAV, guidata dall’amministratore delegato Paolo Simioni, ha incontrato a Tripoli il ministro dei Trasporti libico, Muhammad Salem Al-Shahoubi, e il presidente della Libyan Civil Aviation Authority, Mustafa Benammar, per pianificare gli interventi necessari al rilancio dell’aviazione civile del paese nordafricano e favorire il ripristino dei collegamenti diretti con l’Italia e l’Europa

Come precisato nel comunicato stampa pubblicato da ENAV, l’incontro è stato organizzato grazie al sostegno del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Ambasciata d’Italia a Tripoli e dell’ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi. “La Libia per ENAV rappresenta un paese strategico”, ha commentato Simioni. “Quasi tutti i collegamenti tra l’Europa e l’Africa equatoriale passano sulla Libia e sull’Italia. Se lo spazio aereo libico rimane chiuso al traffico aereo internazionale, le compagnie sono costrette di conseguenza a non attraversare nemmeno l’Italia. Supportarle significa, quindi, non soltanto contribuire alla crescita delle attività commerciali di ENAV, ma anche garantire un flusso aereo che rilanci i collegamenti con l’Europa, e con l’Italia in particolare, e partecipare direttamente al percorso di stabilizzazione del paese, rispondendo anche alle legittime aspettative di mobilità del popolo libico.

ENAV collabora ininterrottamente con le autorità libiche dal 2011, anche grazie al memorandum di intesa siglato nel 2016 e avente per oggetto le attività di formazione del personale operativo, l’ammodernamento delle infrastrutture per la navigazione aerea e i servizi di consulenza aeronautica.

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