Cina: in orbita la prima sezione della nuova stazione spaziale

Apr 29 2021
a cura della Redazione
Il lancio rappresenta “l’impresa spaziale più audace della Cina” e segna l’inizio della fase di costruzione della struttura, denominata Tiangong, che dovrebbe essere completata entro il 2022. Il modulo centrale sarà collegato a due laboratori spaziali, ospiterà gli astronauti e sarà utilizzato per condurre esperimenti scientifici.
Il razzo da trasporto Long March 5B che ha portato nell’orbita terrestre bassa il modulo centrale (Tianhe) della stazione spaziale cinese Tiangong. (Fonte: China National Space Administration – CNSA)

L’elemento centrale della Stazione spaziale cinese Tiangong è stato lanciato nell’orbita terrestre bassa (circa 400 km dalla Terra) alle 23:23 EDT del 28 aprile (5:23 del 29 aprile ora italiana) presso il Wenchang Space Launch Center nella provincia insulare di Hainan, a bordo del razzo da trasporto Long March 5B. Secondo quanto affermato nel comunicato stampa rilasciato dall’Agenzia spaziale cinese (China National Space Administration – CNSA), si tratterebbe “dell’impresa spaziale più audace della Cina”. Il presidente Xi Jinping ha rivolto un messaggio di congratulazioni a tutti i membri della missione, sottolineando come il successo del lancio del modulo rappresenti l’inizio della fase di costruzione della stazione spaziale.

Il modulo Tianhe

Tale stazione multimodulo, chiamata Tiangong (“Palazzo Celeste”), sarà composta principalmente da tre elementi, ovvero un modulo centrale collegato a due laboratori spaziali, con un peso totale di quasi 70 tonnellate, e sarà circa quattro volte più piccola dell’attuale Stazione spaziale internazionale (ISS).
La capsula centrale appena lanciata, denominata Tianhe (“Armonia del Cielo”), è lunga 16,6 metri e ha un diametro di 4,2. Sarà in seguito affiancata da due elementi leggermente più piccoli, formando una stazione spaziale a forma di “T” che la Cina intende completare entro la fine del 2022 e che dovrebbe funzionare per circa 15 anni.
Il modulo sarà fondamentale per le future operazioni della stazione perché ospiterà gli astronauti, i quali controlleranno l’intera struttura dall’interno di esso. Sarà inoltre utilizzato per ospitare esperimenti scientifici. La versione cinese dell’ISS dovrebbe ospitare equipaggi di tre persone e conterrà, oltre agli alloggi, il centro di controllo, l’alimentazione, la propulsione e i sistemi di supporto vitale. Dopo il lancio della capsula, entro pochi mesi verranno lanciati astronauti delle missioni Shenzhou 12 e 13, oltre a due navi da carico per preparare il modulo per l’attracco di altre parti della stazione.

Il modulo Tianhe sarà collegato a due elementi più piccoli, entrambi laboratori spaziali, con i quali formerà una stazione spaziale a forma di “T”. (Fonte: CNSA)
Il modulo Tianhe sarà collegato a due elementi più piccoli, entrambi laboratori spaziali, con i quali formerà una stazione spaziale a forma di “T”. (Fonte: CNSA)
Una base per esperimenti scientifici e cooperazione internazionale

Hao Chun, direttore della China Manned Space Agency, ha dichiarato che quest’ultima si adopererà affinché la stazione spaziale venga utilizzata al meglio per far progredire la scienza, la tecnologia e le applicazioni spaziali. Ha poi aggiunto che gli scienziati potranno utilizzare l’ambiente della struttura, ad esempio, per produrre medicinali speciali e creare nuovi materiali, generando così benefici scientifici, tecnologici ed economici. I responsabili della stazione cinese hanno già selezionato un centinaio di esperimenti da condurre sul velivolo, e alcuni di loro potrebbero iniziare a raccogliere dati già dal prossimo anno, secondo quanto riportato da “Scientific American”.
Non tutte queste indagini saranno eseguite da scienziati cinesi. Nove esperimenti internazionali, nessuno dei quali con sede negli Stati Uniti, sono già stati selezionati per essere portati sulla stazione grazie a un programma gestito congiuntamente dall’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico (UNOOSA) e dalla CNSA, e ulteriori programmi di questo tipo sono attesi in futuro. Hao ha infine ribadito che la Cina rimane aperta alla cooperazione con nazioni straniere nel progetto della stazione spaziale. “Ad oggi, 17 nazioni straniere hanno confermato la loro partecipazione a nove esperimenti scientifici sulla nostra stazione e il lavoro correlato sta procedendo bene”, ha affermato il funzionario. “Successivamente, continueremo a lavorare con l’UNOOSA per sollecitare proposte per future collaborazioni scientifiche”.

Da Tiangong 1 a Tianhe: le fasi del programma spaziale cinese

La costruzione della stazione spaziale segna l’inizio della terza fase del programma spaziale cinese con equipaggio, approvato dal governo di Pechino nel 1992. Le prime due fasi del programma si erano concluse con successo con sei voli spaziali con equipaggio e due missioni del laboratorio spaziale sperimentale.
La Cina ha iniziato a gettare le basi per questo lancio circa un decennio fa. Infatti, nel settembre del 2011 ha lanciato un prototipo di laboratorio spaziale chiamato “Tiangong 1”, con l’obiettivo di testare le tecnologie necessarie per assemblare e mantenere una grande stazione spaziale in orbita terrestre. La navicella spaziale Shenzhou 8 senza equipaggio ha attraccato autonomamente al Tiangong 1 nel novembre dello stesso anno. Quindi, nel giugno del 2012, Shenzhou 9 ha trasportato tre astronauti al laboratorio spaziale, dove sono rimasti per due settimane. Nel 2013, altri tre membri dell’equipaggio hanno visitato Tiangong 1 per due settimane durante la missione Shenzhou 10.
Nel settembre del 2016 è avvenuto il lancio del secondo laboratorio spaziale, Tiangong 2. Il mese successivo, Shenzhou 11 vi ha portato tre astronauti, che sono rimasti a bordo per un intero mese.
Nell’aprile del 2017, la navicella da carico senza equipaggio Tianzhou 1 ha attraccato a Tiangong 2 e ha rifornito di carburante il laboratorio spaziale. Tiangong 1 è precipitato sulla Terra in modo incontrollato nell’aprile 2018, bruciando nell’Oceano Pacifico meridionale. La Cina ha invece mantenuto il controllo su Tiangong 2 fino alla fine, guidando il velivolo, come programmato, nel suo rientro nell’atmosfera e nella sua successiva distruzione sicura avvenuta nel luglio del 2019, sempre nel Pacifico meridionale.

Elaborazione grafica della stazione spaziale Tiangong dopo che sarà completata, secondo i programmi entro il 2022. (Fonte: CNSA)

Cina stazione spaziale 

Cina stazione spaziale
Elaborazione grafica della stazione spaziale Tiangong dopo che sarà completata, secondo i programmi entro il 2022. (Fonte: CNSA)
La Russia intende uscire dal progetto ISS entro il 2025

La notizia del lancio della capsula cinese giunge una settimana dopo l’annuncio da parte di Dmitry Rogozin, a capo di Roscosmos (Agenzia spaziale russa), dell’intenzione di sospendere entro il 2025 la partecipazione di Mosca al progetto ISS, con l’obiettivo di realizzare una stazione spaziale interamente russa entro il 2030. “La Russia prevede di creare una propria stazione spaziale nazionale. La ISS è gravemente obsoleta e il governo propone di intavolare trattative in anticipo con i partner stranieri” ha affermato il vicepremier russo Yuri Borisov durante un’intervista.
Il direttore di volo del segmento russo della ISS, Vladimir Soloviev, aveva svelato il progetto della nuova stazione orbitale russa nell’ottobre del 2020. Un progetto che prevede la presenza di almeno cinque moduli (la cui progressiva sostituzione garantirebbe una durata illimitata alla stazione): uno di base; uno di produzione specifica; uno con funzione di magazzino, uno con quella di piattaforma per l’assemblaggio, il varo, la ricezione e la manutenzione di veicoli spaziali; e un modulo commerciale per ospitare quattro turisti dotato di due grandi oblò e accesso Wi-Fi. La crescente collaborazione tra la CNSA e Roscosmos – che il 9 marzo scorso hanno firmato un memorandum d’intesa per cooperare alla costruzione dell’International Lunar Research Station (ILRS) – rappresenta un grande vantaggio per la Cina, dal momento che l’Agenzia spaziale russa ha ultimamente “inasprito” i rapporti con la NASA. Infatti, benché negli ultimi dieci anni l’agenzia statunitense abbia utilizzato le navicelle russe Soyuz per raggiungere la ISS, ma l’affermarsi delle capacità di lancio della compagnia statunitense SpaceX ha segnato il progressivo abbandono della vecchia partnership.

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