L’Esercito degli Stati Uniti sta approntando un Information Warfare Center che potenzierà le sue capacità PSYOPS (Psychological Operations) e avrà il compito di supportare le missioni all’estero dei Berretti Verdi attraverso “campagne di influenza” dirette alla popolazione locale.

Nell’ambito dello Special Operations Command dell’US Army, il 1st Special Forces Command (Airborne)(*) sta costituendo un Information Warfare Center specializzato nella realizzazione di “proiettili informativi” destinati alle popolazioni delle aree interessate dalle operazioni dei Berretti Verdi statunitensi. Il Centro, che avrà sede a Fort Bragg, consoliderà le capacità PSYOPS (Psychological Operations – operazioni psicologiche) del 1st Command e metterà a fattor comune anche altre capacità del settore informativo, come quelle cyber e spaziali. Il progetto è stato recentemente illustrato dal colonnello Ed Croot, capo di Stato Maggiore del 1st Command, durante una presentazione virtuale tenuta per conto dell’AFCEA (Armed Forces Communications and Electronics Association), il forum internazionale per le comunità militari, governative e industriali interessate alle applicazioni militari delle tecnologie elettroniche.
“Munizioni” confezionate su misura e in tempo quasi reale
Croot ha sottolineato come il compito assegnato al personale dell’Information Warfare Center non sia dei più semplici, in quanto nell’ambito delle operazioni volte a influenzare psicologicamente una determinata audience, le “munizioni informative” di cui sopra, a differenza dei normali missili e colpi di artiglieria, devono essere adattate al destinatario specifico, sia esso ostile, amichevole o neutrale. Tali “munizioni” saranno fornite al Joint Military Information Support WebOps Center dello Special Operations Command, il quale diffonde informazioni attraverso i social media. “Quella cyber – ha spiegato Croot – è un’altra piattaforma, come un pezzo di artiglieria, attraverso cui puoi sparare colpi di ‘influenza’”.
In contemporanea con l’approntamento dell’Information Warfare Center, tutti i Comandi Combattenti unificati (con competenze geografiche o funzionali) del Dipartimento della Difesa stanno istituendo proprie specifiche task force che avranno il compito di agire come estensioni avanzate dell’IWC in 70 nazioni. I “sensori” presenti in questi paesi dovranno far sì che le informazioni fluiscano rapidamente da e verso il Centro, in modo che quest’ultimo possa confezionare su misura la campagna di influenza più idonea per il caso in oggetto e, cosa altrettanto vitale, in modo tempestivo.“Vogliamo avere in futuro la capacità di produrre effetti in luoghi remoti da qui, a Fort Bragg, a sostegno delle nostre forze avanzate”, ha dichiarato il generale John Brennan, comandante del 1st Special Forces Command. “Ogni teatro sta costituendo una task force per la guerra dell’informazione. Abbiamo già quelle di CENTCOM [l’US Central Command], INDOPACOM [Indo-Pacific Command] e di AFRICOM [Africa Command Africa], e presto ce ne sarà una anche di SOUTHCOM [South Command]. Questi nodi avanzati sono supportati dall’Information Warfare Center e attraverso i nostri programmi di attività sensibili.”

Le altre sfide: ridurre l’impronta digitale delle SF e aggregare le informazioni
In aggiunta al compito di influenzare il pensiero altrui nella sfera dell’informazione, il 1st Special Forces Command deve svolgere quello di aiutare le forze speciali statunitensi a condurre le loro missioni senza essere rilevate dal nemico. Il che non è facile nel mondo iperconnesso in cui viviamo, dove la cosiddetta “impronta digitale” di ciascuno può essere facilmente mappata. “Quel che sappiamo – ha spiegato il generale Brennan – è che le grandi potenze, Russia e Cina, sono molto brave nel cercare di trovarci nel ‘rumore bianco’. Pertanto, stiamo cercando di applicare il concetto di ‘uomo nudo’: noi inviamo all’estero persone prive di segnatura elettronica, dopodiché esse si procurano dispositivi indigeni locali e si mimetizzano nell’ambiente informatico, continuando a comunicare con il loro comando superiore senza evidenziare una segnatura. Questo è un obiettivo a cui siamo molto interessati, ma al quale non siamo ancora arrivati.”
Un’altra difficoltà è causata dall’avvento della “smart city”: in questo nuovo contesto, ha detto Brennan, i cinesi sono diventati molto abili nell’aggregazione dei dati per individuare le forze speciali statunitensi che operano in Estremo Oriente, e poi fino al loro ritorno a casa. “Quindi, è importante per noi essere in grado di offuscare la nostra segnatura elettronica e tutto ciò che facciamo, e questo è sicuramente un gap di capacità da colmare.”
Tra gli strumenti adottati per sviluppare tale capacità vi è l’addestramento del personale a come ridurre la propria “superficie di attacco digitale”, sia in fase di dispiegamento all’estero sia nelle basi in patria. A questo proposito, il colonnello Croot ha raccontato che alcuni fa, in vista di un’esercitazione, ordinò ai componenti di un’unità di forze speciali di uscire da tutti i social media per un mese intero prima dell’inizio dell’attività. Quando questa incominciò, passò un solo giorno prima che l’impronta digitale dei soldati gli rivelasse in quanti prendevano parte all’esercitazione, da quale base provenivano, dove erano diretti, qual era la loro missione e dove vivevano le loro famiglie.
Detto ciò, secondo il generale Brennan il principale gap capacitativo che il suo Comando si trova impegnato a colmare è quello riguardante l’aggregazione dei dati: “Sebbene ricaviamo informazioni dalle varie piattaforme dei social media per competere con Russia, Cina, Iran, Corea del Nord e gli estremisti violenti, dare un senso a quella quantità di dati è qualcosa che non siamo attrezzati per fare”. Il Comando sta perseguendo la costruzione di un “data lake” (lago di dati) in grado di supportare le PSYOPS, e punta a collaborare con i suoi partner internazionali per migliorare l’aggregazione di tali dati, ma lamenta il fatto che “le regole di classificazione rendono decisamente più difficile svolgere il nostro lavoro e condividere le informazioni giuste con il partner giusto”.
(*) Comando a livello divisionale creato nel 2014 e con sede a Fort Bragg, comprende gruppi di tutte le forze speciali statunitensi, due gruppi per le Operazioni Psicologiche (PSYOPS), una brigata per gli Affari Civili e una per il supporto. Ha il compito di dispiegare rapidamente un quartier generale per la conduzione di prolungate campagne “non convenzionali” in teatri di operazioni all’estero.