Claudio Descalzi ha incontrato a Tripoli il nuovo premier libico, Abdulhamid Dbeibah, e il nuovo ministro del Petrolio e del Gas, Mohamed Oun, per discutere delle attività dell’azienda nel paese nordafricano e delle prospettive di collaborazione nei settori del gas e delle rinnovabili. La contemporanea visita a Tripoli del ministro degli Esteri italiano ha mostrato la volontà di Roma di rilanciare la cooperazione economica bilaterale.
Abdulhamid Dbeibah, neo Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale della Libia, e Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di ENI, si sono incontrati ieri (21 marzo) a Tripoli per discutere delle attività della società di San Donato Milanese nel paese nordafricano e delle aree di comune interesse e collaborazione negli ambiti delle energie rinnovabili, dell’economia circolare, dei progetti sociali, dell’accesso a salute ed energia e dell’educazione e formazione professionale. All’incontro ha inoltre partecipato Mohamed Oun, nuovo ministro libico del Petrolio e del Gas.
L’impegno di ENI in Libia
Descalzi ha confermato a Dbeibah il pieno impegno della società per quanto riguarda le attività operative e i progetti nel paese, con particolare focus sullo sviluppo del gas, strategico nell’ottica del suo impegno a favore dellatransizione energetica e per la Libia, che sarà vitale per sostenere la crescita prevista della domanda di elettricità nel paese e ridurre l’utilizzo di fonti a maggiore impatto carbonico. ENI è il primo produttore di gas in Libia e il principale fornitore al mercato locale, con una quota di circa l’80%. La società continuerà a svolgere un ruolo di primo piano nella produzione di gas grazie ai nuovi progetti di sviluppo offshore, come le Strutture A&E, Bouri Gas Utilization e Sabratha Compression.
L’AD di ENI ed il primo ministro hanno discusso delle opportunità da sviluppare nel Paese per quanto riguarda il settore delle rinnovabili, che permetterebbero di rispondere all’aumento di richiesta di energia elettrica senza aumentare il consumo locale di idrocarburi e le emissioni di CO2.
Dbeibah ha espresso il suo apprezzamento per la partnership storica e strategica con ENI, ringraziandola per il suo ruolo attivo di attore primario nel settore energetico, e nel nuovo contesto di maggiore stabilità ha incoraggiato a promuovere nuovi investimenti e a continuare l’impegno in ambito sociale attraverso il supporto costante alla popolazione nei settori sanitario ed educativo, oltre che nel settore della generazione elettrica e nella lotta alla pandemia da Covid-19.
ENI ha continuato a operare e investire in Libia, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, anche grazie al supporto della società di Stato NOC (National Oil Corporation), partner storico nel paese. La società è pronta a continuare a sviluppare le ingenti riserve libiche già scoperte e a valorizzare anche l’importante potenziale esplorativo ancora presente. Ricordiamo che ENI è presente in Libia dal 1959 ed è in joint venture proprio con la NOC, principale produttore internazionale di idrocarburi nel paese.
La visita di Di Maio
In parallelo alla visita di Descalzi, a Tripoli è arrivata anche una delegazione del ministero degli Affari Esteri italiano capitanata dal ministro Luigi Di Maio, il primo tra i ministri dell’UE a essere ricevuto in Libia dopo la formazione del nuovo governo che traghetterà il paese alle elezioni del prossimo 24 dicembre. Di Maio, oltra a incontrare il premier Dbeibah, ha avuto un colloquio anche con il presidente del Consiglio Presidenziale, Mohamed Yunis al-Menfi, e il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Najla Al-Mangoush. Lo scopo della sua visita è stato quello di ristabilire una continuità nell’azione politica italiana verso la Libia.
In relazione al suo “blitz”, il ministro ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook: “Oggi sono stato in Libia per incontrare i rappresentanti del nuovo Governo di Unità Nazionale. Italia e Libia sono accomunate da importanti interessi geo-strategici. Oltre al tema dei flussi migratori, ho ribadito che per noi è fondamentale rilanciare la cooperazione economica tra i nostri Paesi. Inoltre ho confermato l’impegno dell’Italia a sostenere il processo di pace e sicurezza in Libia”. Di Maio ha poi sottolineato:
“Un anno fa sarebbe stato impossibile immaginare un Governo di unità nazionale in Libia con cui pianificare investimenti e il rilancio del Paese. Oggi sta accadendo e l’Italia, avendo sostenuto il percorso Onu, può essere protagonista.”
Il giuramento del nuovo governo di transizione libico
Il 10 marzo, a Sirte, con 121 voti favorevoli su 132 il nuovo Parlamento unitario della Libia ha confermato il governo di transizione nato il 5 febbraio nell’ambito del Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) svoltosi sotto l’egida delle Nazioni Unite. Per ottenere l’approvazione finale dell’organo legislativo è stato necessario cambiare alcuni nominativi della squadra dei ministri proposta dal premier Dbeibah. L’esecutivo, che è imperniato sulle figure di Dbeibah e Mohammad Younes al-Menfi, è formato da 2 vicepremier, 27 ministri e 6 segretari di Stato.
Il nuovo governo ha quindi prestato giuramento il 15 marzo a Bengasi e ha dato ufficialmente il via al processo di stabilizzazione. Il suo mandato è temporaneo e limitato nello scopo: traghettare il paese verso le elezioni del 24 dicembre 2021, le prime a livello nazionale dal 2014, alle quali i membri dell’attuale esecutivo non potranno candidarsi.