EastMed Gas Forum: l’entrata in vigore dello Statuto e l’adesione della Francia

Mar 11 2021
a cura di Benedetta Pellegrino
A margine del 4° incontro ministeriale tra i paesi del Forum sul gas del Mediterraneo orientale è stato delineato il programma per il 2021, ribadendo la volontà di diventare “piattaforma per un dialogo politico strutturato sul gas naturale”. Parigi è stata ammessa ufficialmente come membro a pieno titolo, mentre Washington in veste di osservatore.
(Foto: account Twitter ​Ministero del Petrolio egiziano)

EastMed Gas Forum
(Foto: account Twitter ​Ministero del Petrolio egiziano)

Il 9 marzo scorso si è tenuta al Cairo, in videoconferenza, la IV riunione ministeriale dell’East Mediterranean Gas Forum (EMGF). All’incontro hanno partecipato i ministri dell’Energia dei membri fondatori del Forum, ovvero Cipro, Egitto, Grecia, Israele, Italia, Giordania e Autorità Nazionale Palestinese. A margine dell’incontro, i membri fondatori hanno annunciato l’entrata in vigore dello Statuto dell’EMGF il 1° marzo 2021 e hanno approvato la richiesta della Francia di aderire al forum come “Stato membro”. Gli Stati Uniti, invece, sono stati ufficialmente ammessi come “Paese osservatore”.

Secondo quanto riportato nella nota stampa rilasciata dal ministro del Petrolio egiziano, Tarek El-Molla, le ultime novità rappresentano uno sviluppo significativo dal lancio del Forum avvenuto nel gennaio 2019, che mostra l’intensa cooperazione tra i membri fondatori e gli enormi sforzi compiuti dai loro team di professionisti per raggiungere obiettivi comuni. Con l’entrata in vigore dello Statuto, i partecipanti hanno celebrato la prima riunione ministeriale dell’EMGF quale organizzazione intergovernativa regionale a tutti gli effetti, con sede al Cairo. Inoltre, hanno deciso di convocare la prossima riunione ministeriale al Cairo durante l’ultimo trimestre del 2021.

Intervenendo all’incontro, Tarek el Molla ha affermato: “Il Forum rappresenta un motore della crescita economica nella regione. Gli ultimi due anni hanno visto sforzi incredibili per portare avanti il lavoro nel Forum nonostante la pandemia di coronavirus, culminati con la firma di uno Statuto che ha trasformato il Forum in un’organizzazione intergovernativa mondiale”. Il ministro egiziano ha poi affermato l’importanza della partecipazione del settore privato all’industria del gas naturale, in linea con gli obiettivi del forum, dichiarando di voler “lavorare a beneficio di tutti i Paesi membri, in modo da creare un mercato sostenibile per il gas naturale e allo stesso tempo una crescita economica sostenibile”.

I rappresentanti dei paesi membri in videoconferenza durante la IV riunione ministeriale dell’East Mediterranean Gas Forum, fra i quali il viceministro dello Sviluppo Economico italiano, Alessandra Todde (Foto: account Twitter Ministero del Petrolio egiziano).

EastMed Gas Forum
I rappresentanti dei paesi membri in videoconferenza durante la IV riunione ministeriale dell’East Mediterranean Gas Forum, fra i quali il viceministro dello Sviluppo Economico italiano, Alessandra Todde (Foto: account Twitter Ministero del Petrolio egiziano).
Gli obiettivi dell’EMGF

Durante l’incontro virtuale i ministri hanno ribadito gli obiettivi del Forum, che sarà una “piattaforma per un dialogo politico strutturato sul gas naturale”, incentrato su temi quali, ad esempio, la possibilità di sviluppare un mercato regionale del gas sostenibile, sbloccando il pieno potenziale delle risorse di gas nella regione del Mediterraneo orientale nel pieno rispetto dei diritti dei suoi membri sulle loro risorse naturali, in conformità con il diritto internazionale.

I ministri hanno inoltre discusso il programma da seguire per il 2021, che prevede “l’assetto organizzativo, le attività di cooperazione nel settore del gas, inclusi studi, iniziative e workshop”. Il primo mandato di Presidenza, secondo lo Statuto, inizierà a gennaio 2022, quando il primo membro fondatore in ordine alfabetico, ovvero Cipro, ne assumerà il ruolo. L’incontro è stato anche l’occasione per nominare Osama Mobarez, sottosegretario all’Ufficio tecnico per l’Egitto, come segretario generale ad interim dell’EMGF.

Le attività future del Forum

Durante la discussione è stata evidenziata la necessità di una strategia a lungo termine per l’EMGF e si è dibattuto di due nuove iniziative riguardanti “Decarbonizzazione del gas” e “GNL come carburante per navi”, in linea con le tendenze ambientali globali. A questo proposito, i membri del Forum formeranno gruppi di lavoro di esperti sia per lo sviluppo della strategia, sia per lavorare a ciascuna delle iniziative. Infine, i ministri dell’Energia hanno preso atto dei progressi compiuti nella preparazione di uno studio su “Gas Supply and Demand in the East Mediterranean” (Domanda e offerta di gas nel Mediterraneo orientale), sostenuto dall’Unione Europea, che costituisce una delle attività svolte dall’EMGF Gas Industry Advisory Committee (GIAC).

Il ministro del Petrolio egiziano, Tarek El-Molla (Foto: account Facebook Ministero del Petrolio egiziano).

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Il ministro del Petrolio egiziano, Tarek El-Molla (Foto: account Facebook Ministero del Petrolio egiziano).
Francia nuovo stato membro. Il veto all’adesione degli EAU

Il Forum, discutendo le richieste ufficiali avanzate dai paesi che desiderano aderire all’EMGF, ha accolto con favore la richiesta della Francia di aderire quale nuovo Paese membro e quella degli Stati Uniti in veste di Paese osservatore.

Il 5 marzo scorso, il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, durante la conferenza stampa a margine della sua visita ministeriale a Roma, aveva ringraziato l’omologo italiano Luigi Di Maio per l’impegno assunto nel sostenere l’adesione della Francia.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa governativa turca Anadolu, citando una fonte anonima, la Palestina avrebbe posto il veto alla richiesta di adesione degli Emirati Arabi Uniti (EAU), che era stata avanzata nel settembre 2020 da Israele, tramite il suo ministro dell’Energia, Yuval Steinitz.

Grecia, Israele e Cipro firmano un MoU per realizzare “l’EuroAsia Interconnector”

Per completare il quadro, occorre aggiungere che Natasa Pilides, ministro dell’Energia cipriota, e il suo omologo israeliano, Steinitz, hanno annunciato il 9 marzo di aver raggiunto un accordo per avviare negoziati sull’uso commerciale delle riserve di gas contese a cavallo del loro confine marittimo nel Mediterraneo orientale, il cui quadro di riferimento “sarà definito in una lettera congiunta che è in preparazione”.

Il Mediterraneo è al centro dell’agenda politica dei paesi che si affacciano su di esso, non solo dal punto di vista delle risorse naturali, ma anche per quanto riguarda l’energia in generale. Infatti, l’8 marzo, presso il Palazzo Presidenziale di Nicosia, Pilides, Steinitz e il loro omologo greco, Kostas Skrekas, hanno firmato uno storico memorandum d’intesa per cooperare al progetto di interesse europeo “EuroAsia Interconnector”. Tale progetto, del costo stimato di 760 milioni di euro, prevede la realizzazione di un cavo sottomarino di 1.500 chilometri (310 km tra Israele e Cipro, altri 900 km da Cipro a Creta e circa 310 km fra Creta e la Grecia continentale), posato a una profondità massima di circa 2.700 metri e con una capacità installata tra 1 e 2 GW. Il progetto dovrebbe essere completato entro il 2024 e diventare operativo l’anno successivo.

Definendo il progetto una “autostrada da 2.000 mega watt”, Pilides ha dichiarato: “Questo evento segna un’altra tappa importante negli sforzi congiunti dei nostri tre paesi per promuovere la cooperazione regionale nel campo dell’energia. Il progetto rappresenta un passo fondamentale per la transizione verso un’economia verde, la fine dell’isolamento energetico dell’isola e, di conseguenza, della nostra dipendenza dai combustibili pesanti”.

Una mappa dell’EuroAsia Interconnector (Immagine: EuroAsia Interconnector).

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Una mappa dell’EuroAsia Interconnector (Immagine: EuroAsia Interconnector).

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