Nonostante la fine dell’accordo relativo all’acquisto di azioni di Chantiers de l’Atlantique da parte della società triestina, la joint venture rimane operativa e, dopo aver ottenuto le certificazioni ISO e AQAP, sarà impegnata in nuovi progetti europei.
Il 31 gennaio scorso, al termine di una riunione telefonica tra il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, il ministro dello Sviluppo Economico italiano, Stefano Patuanelli, e Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, è stata annunciata la conclusione definitiva del progetto di integrazione tra Chantiers de l’Atlantique (ex Stx France) e Fincantieri, e reso noto che non si procederà a un’ulteriore proroga dell’accordo firmato il 2 febbraio 2018 e sottoposto all’approvazione della Commissione europea.
Dopo tre anni e 5 proroghe, le parti sono giunte alla decisione di non estendere l’accordo, considerate “le incertezze senza precedenti sul mercato turistico e crocieristico”, causate dall’epidemia di Covid-19, allo scopo di “consentire alle società di concentrarsi sulla propria strategia per uscire dalla crisi e su nuovi progetti”, come si legge in una nota diffusa dal Ministero dello Sviluppo economico.
In seguito al nulla di fatto sull’accordo Fincantieri – Stx, le preoccupazioni vertono sul futuro di Naviris, la joint venture tra Fincantieri e Naval Group (azionista anche dei Chantiers de l’Atlantique con l’11%). Interpellato dall’agenzia di stampa italiana Adnkronos, un portavoce di Naval Group ha rassicurato che “il dossier Chantiers de l’Atlantique è ‘disgiunto’ da quello Naviris. Non ha alcuna incidenza. Per questo motivo continuiamo a collaborare con Fincantieri e siamo molto soddisfatti”.
Naviris quindi rimane pienamente operativa da gennaio 2020, sostenuta da Roma e Parigi.
La joint venture Naviris
Naviris è una joint-venture 50/50 tra Fincantieri e Naval Group. In occasione del 34° vertice intergovernativo franco-italiano del settembre 2017, i due governi avevano annunciano la loro volontà di una più stretta collaborazione in ambito navale civile e militare. Una volontà che si è concretizzata tra Fincantieri e Naval Group il 14 giugno 2019 con la firma dell’Alliance Cooperation Agreement che ha definito i termini operativi e la roadmap della joint venture.
Nasce così Naviris che incarna la solidità della partnership e la convergenza di visioni a lungo termine che uniscono le due società madri. La joint venture ha lo scopo di gestire programmi di esportazione e cooperazione per navi di superficie e progetti di ricerca e sviluppo navale bi-nazionali.
Naviris ottiene le certificazioni NATO
Il 25 gennaio 2021 la joint venture ha ricevuto ufficialmente dal Lloyd’s Register le certificazioni ISO 9001:2015 e AQAP 2110, secondo quanto previsto dal regolamento integrativo NATO per i principali fornitori della Difesa. Certificazioni che sono fondamentali per poter gestire i programmi strategici di cui è responsabile Naviris e per la realizzazione di un sistema di Organization and Quality Management di alto livello. Inoltre le suddette certificazioni dimostrano ulteriormente quanto i due dossier non siano legati tra di loro, anzi rappresenta un ulteriore passo per lo sviluppo di Naviris.
Cosa riserva il futuro
Come riportato da un comunicato stampa diffuso da Fincantieri, il sopra citato sistema Organization and Quality Management è pienamente attivo sui due contratti già ricevuti dall’OCCAR (Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti), ovvero un contratto di R&T (Research & Technology) per un programma di 5 progetti richiesti da Francia e Italia (giugno 2020) e per lo studio di fattibilità per l’ammodernamento di mezza vita dei quattro cacciatorpediniere classe Horizon (luglio 2020).
Uno dei prossimi importanti passi per Naviris sarà quello di contribuire a nuovi progetti europei. Naviris sarà infatti coinvolta in particolare nell’ambizioso progetto European Patrol Corvette (EPC), nell’ambito del quale, sotto la guida dell’Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia lavoreranno insieme per sviluppare una nuova famiglia di navi da guerra. Il progetto beneficia del supporto della Commissione Europea attraverso il Fondo Europeo per la Difesa (EDF). Inoltre, la joint venture sta partecipando anche a progetti delle Marine Militari italiana e francese e, anche in contesti più ampi, Italia e Francia continueranno a sostenere la cooperazione economica e industriale tra le imprese dei due paesi.