L’US Air Force realizza un’arma laser per aerei da combattimento

Feb 25 2021
a cura della Redazione
L’Air Force Research Laboratory riceverà entro pochi giorni il primo di tre sottoassiemi che comporranno il Self-Protect High Energy Laser Demonstrator (SHiELD), dando il via all’integrazione del sistema completo che sarà testato nel 2024
Sistema tattico di armi laser aviotrasportate di Lockheed Martin.
Sistema tattico di armi laser aviotrasportate di Lockheed Martin.

L’Air Force Research Laboratory (AFRL), principale centro di ricerca e sviluppo scientifico del Department of the Air Force statunitense, si appresta a ricevere il pod che conterrà gli altri due sottoassiemi del sistema Self-Protect High Energy Laser Demonstrator (SHiELD), cioè il generatore di luce laser e il direzionatore del fascio. Questi ultimi due elementi dovrebbero essere consegnati entro luglio.

Lo sviluppo di ciascuno dei tre elementi principali dello SHiELD è assegnato a un’azienda diversa. Lockheed Martin ha sviluppato il generatore di luce laser LANCE (Laser Advancements for Next-generation Compact Environments), per il quale ha ottenuto un contratto di 26,3 milioni di dollari; Northrop Grumman si è occupata del direzionatore del fascio con il progetto STRAFE (SHiELD Turret Research in Aero Effects), mentre Boeing ha realizzato il pod nell’ambito del programma LPRD (Laser Pod Research & Development).

Lo scopo del programma SHiELD ATD (Advanced Technology Demonstration) è dimostrare come la tecnologia relativa ai laser ad alta energia sia abbastanza matura da poter essere integrata in un aereo da combattimento. Il passo successivo dovrebbe essere la realizzazione di un sistema di autoprotezione capace di abbattere i missili in arrivo.

Un passo avanti verso il primo test

Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato fianco a fianco con Lockheed Martin, Boeing e Northrop Grumman, portando avanti la tecnologia che avrebbe fatto funzionare questo sistema”, ha affermato Jeff Heggemeier, responsabile del programma SHiELD, che ha poi continuato: “Avere finalmente i sottosistemi in laboratorio, sarà un enorme passo avanti verso il completamento del sistema”.

Tuttavia, mancano ancora alcuni anni per un test completo del sistema. Originariamente previsto per il 2021, nel giugno scorso l’AFRL ha posticipato la campagna di test in volo al 2023. Ora, il laboratorio annuncia che il primo test completo del sistema sarà condotto solo nel 2024.

I membri del programma SHiELD e il loro team di appaltatori Boeing ispezionano il pod SHiELD appena arrivato (Foto da Boeing).
I membri del programma SHiELD e il loro team di appaltatori Boeing ispezionano il pod SHiELD appena arrivato (Foto da Boeing).
Alcuni dubbi sul programma

Anche se il programma SHiELD continua a fare progressi, alcuni importanti funzionari hanno messo in dubbio la praticità dei laser aerei. In particolare l’anno scorso, l’allora sottosegretario alla Difesa per la ricerca e l’ingegneria Mike Griffin ha dichiarato che il raggiungimento dell’obiettivo del programma, ovvero abbattere missili in volo, era improbabile. “Sono estremamente scettico sul fatto che possiamo mettere un grosso laser su un aereo e usarlo per abbattere un missile avversario, anche da una distanza ravvicinata”, ha detto Griffin. “È stato fatto come esperimento, ma come sistema d’arma, equipaggiare un aereo con il tipo di laser che riteniamo necessario, con il livello di potenza e i sistemi di supporto che richiede, e la necessità di portare l’aereo a quote in cui la turbolenza atmosferica [che deforma il fascio laser – ndr] possa essere efficacemente compensata… Questa combinazione di cose non funziona su una piattaforma”.

A tale proposito, il capo delle acquisizioni dell’Air Force Will Roper ha riconosciuto che l’installazione di laser su jet da combattimento per l’autodifesa contro minacce missilistiche potrebbe non essere l’opzione migliore.

Importanti sfide tecniche e i traguardi finora raggiunti

Le sfide tecniche legate all’abbattimento dei missili in arrivo con un laser installato su un aereo sono enormi poiché il sistema dovrebbe essere in grado di funzionare efficacemente mentre l’aereo compie manovre evasive ad alta velocità e a elevato numero di g, compensando contemporaneamente la distorsione del fascio dovuta dalle variazioni nella densità atmosferica e alle turbolenze (anche quelle generate dall’aereo stesso), colpendo con il fascio laser per un tempo sufficiente un missile che a sua volta si sposta manovrando a velocità supersonica.

Questi sono problemi difficili che stiamo risolvendo”, ha affermato il program manager di SHiELD, Jeff Heggemeier, Heggemeier.

È importante sottolineare, però, che il team SHiELD ha raggiunto importanti traguardi del programma e una certa maturazione tecnologica. Infatti secondo quanto riferito da AFRL, sono stati effettuati test su alcune delle tecnologie abilitanti. L’Air Force ha condotto con successo un volo di prova del pod laser, installato su un F-15, e alcuni missili lanciati da aereo sono stati abbattuti da un’installazione sperimentale terrestre impiegando un laser rappresentativo di quello che sarà impiegato nel sistema SHiELD. “Queste dimostrazioni provano che il nostro sistema a energia diretta è sulla buona strada, (…) siamo fiduciosi che dopo anni di sviluppo e di test, SHiELD farà quello che abbiamo detto sia capace di fare. E questa è una grande vittoria per i nostri aviatori”, ha dichiarato Kelly Hammett, Direttore del Directed Energy Directorate di AFRL.

Immagine da Northrop Grumman.
Immagine da Northrop Grumman.

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