La Corea del Nord presenta un nuovo SLBM: “È il più potente del mondo”

Gen 20 2021
a cura di Benedetta Pellegrino
In uno sfoggio di potenza rivolto agli Stati Uniti, Pyongyang ha mostrato i nuovi missili balistici Pukguksong-5 lanciati da sottomarino, il cui dispiegamento rappresenterebbe un punto di svolta strategico per il regime di Kim Jong-un.
Il nuovo SLBM (Submarine-Launched Ballistic Missile) Pukguksong-5 della Corea del Nord.
Il nuovo SLBM (Submarine-Launched Ballistic Missile) Pukguksong-5 della Corea del Nord.

Al termine dell’ottavo congresso del Partito del Lavoro di Corea (WPK), avvenuto il 14 gennaio scorso, durante la parata militare conclusiva in cui carri armati, aerei, fanteria e artiglieria delle forze armate hanno sfilato nella piazza Kim Il Sung a Pyongyang, la Corea del Nord ha presentato i nuovi SLBM (Submarine-Launched Ballistic Missile, ovvero missili balistici lanciati da sottomarino) Pukguksong-5, descritti dall’agenzia di stampa nordcoreana KCNA come “l’arma più potente del mondo”. Una dimostrazione di forza destinata agli Stati Uniti, definiti dal leader Kim Jong-un come “principale nemico” del suo paese, e in particolare all’amministrazione Biden che si insedia oggi (20 gennaio).

Un missile balistico lanciabile da un sottomarino sarebbe sicuramente un punto di svolta strategico e consentirebbe a Pyongyang di condurre un attacco a sorpresa da vicino agli Stati Uniti o di lanciarne uno anche dopo che le sue forze terrestri fossero state distrutte: per questo motivo è stato definito “l’arma nucleare definitiva del Nord” dal professor Park Won Gon, della scuola di studi internazionali della Handong Global University della Repubblica di Corea.

Il 17 gennaio, l’Assemblea suprema del Popolo ha poi approvato all’unanimità il piano quinquennale per l’economia proposto dal leader nordcoreano e che prevede anche un piano strategico militare, dopo che gli obiettivi proposti nel piano del 2016 non sono stati raggiunti. Durante il congresso del partito, Kim ha chiesto di accelerare gli sforzi nazionali per costruire un arsenale militare in grado di prendere di mira efficacemente gli alleati asiatici di Washington e lo stesso suolo degli Stati Uniti, annunciando inoltre una lunga “lista dei desideri” comprendente missili balistici intercontinentali a lungo raggio, sottomarini a propulsione nucleare, satelliti spia e armi nucleari tattiche.

I Pukguksong-5 che hanno sfilato il 14 gennaio a Pyongyang.
I Pukguksong-5 che hanno sfilato il 14 gennaio a Pyongyang.
Il missile Pukguksong-5

Dalle immagini diffuse dall’agenzia di stampa nordcoreana, almeno quattro esemplari (forse dei simulacri) del nuovo sistema d’arma hanno partecipato alla parata del 14 gennaio, trasportati su camion con pianale. Il nuovo missile SLBM sembra un ulteriore sviluppo dei precedenti missili Pukguksong-3 e -4.

Gli analisti hanno affermato che la Corea del Nord ha utilizzato il congresso del WKP e l’esibizione militare per inviare un messaggio di forza accuratamente calibrato all’amministrazione entrante a Washington, nel tentativo di ottenere concessioni.

L’agenzia di stampa KCNA ha detto che nella parata hanno sfilato razzi con la capacità “annientare completamente i nemici in modo preventivo al di fuori del territorio”, quindi con un raggio che si estende oltre la penisola coreana. “Le maestose unità d’élite e le invincibili truppe della Repubblica che sfileranno con orgoglio nella Piazza Kim Il Sung rappresentano la nostra potenza assoluta”, ha detto il ministro della Difesa nordcoreano Kim Jong Gwan in un discorso che ha preceduto la parata.

La Corea del Nord ha rivelato pubblicamente per la prima volta il Pukguksong-4 nell’ottobre del 2020, senza però indicazioni di un effettivo lancio. Nell’ottobre dell’anno precedente, Pyonyang aveva annunciato di aver condotto un lancio di prova del Pukguksong-3, il più grande missile balistico a combustibile solido realizzato dal paese fino a quel momento, ma il test era stato effettuato da una piattaforma sommersa in mare anziché da un sottomarino. Ad oggi il Pukguksong-1 è l’unico missile nordcoreano di cui sia certo l’avvenuto lancio da un sottomarino.

Ci sono alcune indicazioni che il Pukguksong-5 sia più lungo del Pukguksong-3, (del quale il Pukguksong-4 è una versione accorciata) ed è anche possibile, sulla base di un confronto visivo approssimativo, che il nuovo missile sia leggermente più grande del predecessore.

Tutti i missili balistici della serie Pukguksong sono di tipo a combustibile solido, rispetto alla serie Hwasong di missili balistici a propellente liquido che include i missili balistici intercontinentali Hwasong 15 e 16 (ICBM). I missili a combustibile solido segnano un importante passo avanti per la Corea del Nord rispetto alla sua precedente tecnologia a combustibile liquido. Non solo i missili a propellente solido sono molto più veloci da mettere in azione, poiché non richiedono complessi preparativi per il rifornimento, ma rappresentano fondamentalmente un prerequisito per una capacità missilistica balistica lanciabile da sottomarini in modo sicuro e affidabile.

La Piazza Kim Il Sung, nella capitale nordcoreana, teatro della parata di metà gennaio con la quale il regime di Kim Jong-un ha inviato un “messaggio” al neo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Corea del Nord SLBM

Corea del Nord SLBM

Corea del Nord SLBM
La Piazza Kim Il Sung, nella capitale nordcoreana, teatro della parata di metà gennaio con la quale il regime di Kim Jong-un ha inviato un “messaggio” al neo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Le sanzioni contro la Corea del Nord

Il professor Park Won Gon ha affermato che con questa dimostrazione di forza “Kim sta dicendo che se l’amministrazione Biden non rimuoverà le sue ‘politiche ostili’ contro la Corea del Nord, nella misura desiderata da Kim, questa è la strada che il suo paese è disposto a prendere”.

Kim non ha escluso ulteriori colloqui con gli Stati Uniti, ma ha chiesto a Washington di abbandonare la sua politica ostile nei confronti di Pyongyang. Durante il Congresso del Partito, ha affermato che “non importa chi è al potere [a Washington], la vera natura della sua politica contro la Corea del Nord non cambierà mai”.

La Corea del Nord è sottoposta alle sanzioni della comunità internazionale dal 2006, da quando il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ne approvò l’attivazione per fermare i programmi missilistici e nucleari di Pyongyang. Successivamente, a causa delle continue violazioni da parte del regime di di Kim Jong-un, sono state adottate misure più stringenti che hanno colpito anche il commercio di materie prime e di prodotti civili.

Alcuni analisti affermano che le sanzioni prolungate, combinate con le chiusure delle frontiere legate alla pandemia e i disastri naturali che hanno messo a dura prova l’agricoltura del paese durante il 2020, stanno probabilmente creando le condizioni per una tempesta economica nella Corea del Nord che destabilizza i mercati e innesca panico e disordini pubblici.

Anche l’Unione Europea, il 30 luglio 2020, ha prorogato di un ulteriore anno le sanzioni verso 57 personalità e 9 entità della Corea del Nord per aver contribuito ai programmi di quest’ultima relativi al nucleare, ai missili balistici o ad altre armi di distruzione di massa, oppure per aver eluso le precedenti sanzioni.

Le penalità dell’Unione Europea nei confronti di Pyongyang sono le più severe mai imposte da Bruxelles a un paese. L’UE ha manifestato a più riprese la sua profonda convinzione che una pace duratura e la denuclearizzazione della penisola coreana debbano essere raggiunte con mezzi pacifici e che il processo diplomatico debba continuare, in quanto unica via per realizzare questo obiettivo.

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