L’obiettivo dell’impegno sottoscritto tra la controllata del Ministero dell’Economia e delle Finanze e le due società italiane è quello di sviluppare progetti integrati in settori chiave della transizione energetica come l’idrogeno, l’economia circolare e la mobilità sostenibile, facendo leva sulle rispettive competenze.
A conferma del comune impegno nel percorso verso la decarbonizzazione, il gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP), ENI e Snam hanno firmato il 23 dicembre una lettera d’intenti per avviare una collaborazione strategica nella transizione energetica.
Il documento, sottoscritto dagli amministratori delegati Fabrizio Palermo (CDP) Claudio Descalzi (ENI) e Marco Alverà (Snam), prevede che le tre aziende possano realizzare congiuntamente, lungo l’intera catena del valore, progetti integrati in settori chiave per la transizione energetica come la filiera dell’idrogeno, dell’economia circolare (tra cui l’utilizzo di biometano) e la mobilità sostenibile. In particolare, ENI e Snam apporteranno le proprie competenze tecniche e industriali complementari, rispettivamente nell’upstream/downstream e nel midstream, mentre CDP apporterà le proprie competenze economico-finanziarie nonché di gestione dei rapporti con le istituzioni coinvolte nelle iniziative.
L’AD di CDP, Fabrizio Palermo, ha commentato tramite l’account Twitter del gruppo: “Sosteniamo in un’ottica di sistema gli obiettivi di sviluppo sostenibile, contrastiamo il climate change e realizziamo un modello di crescita orientato alla sostenibilità”.
Gli obiettivi dell’accordo
L’accordo rientra nel più ampio impegno di CDP, ENI e Snam a supporto del raggiungimento del target di riduzione del 55% delle emissioni di CO₂ etro il 2030, stabilito dall’Unione Europea, e dell’implementazione delle strategie europee e nazionali sull’idrogeno e sull’economia circolare.
In dettaglio le tre società, nel rispetto della normativa applicabile (in primis della normativa in materia di “unbundling”*), promuoveranno possibili iniziative congiunte, incluse partnership, finalizzate allo sviluppo della produzione, del trasporto e della commercializzazione dell’idrogeno verde. La cooperazione riguarderà anche la produzione e l’utilizzo di idrogeno nei trasporti ferroviari, facendo leva sulle competenze di ENI nella produzione elettrica e da energie rinnovabili e sulle competenze di Snam in ambito infrastrutture ed elettrolizzatori, nello stoccaggio e nelle soluzioni logistiche.
Più in generale, nella mobilità sostenibile, le parti collaboreranno per realizzare stazioni di rifornimento multifunzione a CNG (gas naturale compresso), LNG (gas naturale liquefatto) e idrogeno, e sviluppare infrastrutture necessarie a garantire l’approvvigionamento di LNG sul territorio nazionale per i trasporti terrestri e marittimi.
La decarbonizzazione
Le tre società coopereranno anche nella decarbonizzazione dei settori industriali nei quali è più difficile abbattere le emissioni di CO₂, come le raffinerie, sia attraverso lo sviluppo del potenziale di Carbon Capture and Storage (CCS) per promuovere la produzione di idrogeno blu nella fase di transizione, sia progressivamente attraverso l’idrogeno verde. La collaborazione riguarderà anche la realizzazione di infrastrutture e attività di ricerca e sviluppo per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno o della CO₂.
Fabrizio Palermo ha affermato: “L’impegno congiunto di CDP, ENI e Snam è per noi motivo di grande soddisfazione. Si tratta di un’alleanza strategica, realizzata in un’ottica di sistema, che punta allo sviluppo di progetti innovativi legati alla transizione energetica e all’economia circolare, in grado di generare un impatto positivo a livello socio-economico ed ambientale su tutto il territorio nazionale. Questa intesa si inserisce pienamente nel percorso previsto dal Piano Industriale di CDP a sostegno degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, contribuendo al contrasto dei cambiamenti climatici e alla realizzazione di un modello di crescita sempre più orientato alla sostenibilità.”
Da parte sua l’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, ha commentato: “Oggi abbiamo dato vita a un’alleanza strategica per il nostro paese, che riunisce competenze d’eccellenza e le mette a servizio del percorso di decarbonizzazione che il nostro Paese sta intraprendendo. Metteremo a fattor comune le nostre rispettive esperienze, risorse e tecnologie innovative per creare importanti sinergie in quegli ambiti della transizione energetica che rappresentano il futuro, come la cattura e stoccaggio della CO2, la filiera dell’idrogeno, verde e blu, le rinnovabili e i prodotti decarbonizzati per la mobilità sostenibile. L’Italia vanta importanti competenze economiche e industriali in grado di offrire al paese una pluralità di soluzioni fondamentali per vincere questa grande sfida della decarbonizzazione, e queste avranno ancora più valore se realizzate sfruttando tutte le possibili sinergie”.
“La collaborazione tra aziende – ha dichiarato l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà – è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione nazionali ed europei e consentire al nostro Paese di essere in prima fila nelle nuove tecnologie sostenibili a livello globale. In questo senso, l’alleanza strategica avviata oggi da ENI e Snam, due società leader nei rispettivi settori e dalle competenze complementari, con il supporto e il know-how di CDP, è una tappa essenziale per abilitare la transizione energetica lungo tutta la catena del valore, in particolare per favorire lo sviluppo dell’idrogeno verde nella mobilità e nell’industria, contribuendo a creare una filiera nazionale e nuove opportunità di sviluppo e occupazione nel nostro Paese”.
L’intesa appena siglata sarà sviluppata attraverso successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto della normativa applicabile, ivi inclusa quella in materia di “unbundling” e operazioni tra parti correlate.
* Unbundling si riferisce alla separazione tra le varie componenti della filiera produttiva di un’impresa verticalmente integrata finalizzata a introdurre una maggiore competitività nel mercato di riferimento.