Un nuovo webinar riguardante il progetto di ricerca sulla sorveglianza marittima finanziato dall’UE ha illustrato l’importanza della partecipazione al progetto delle PMI, nell’ottica di una più ampia collaborazione e inclusione nel mercato della difesa.
Il 18 novembre si è svolto un webinar intitolato “OCEAN2020 – Small actors, large players, one defence”, volto a illustrate il ruolo delle piccole e medie imprese (PMI) nell’ambito del progetto “Open Cooperation for European mAritime awareNess” finanziato dall’Unione Europea. I diversi oratori che si sono susseguiti hanno illustrato sia il contributo della propria azienda al progetto, sia i benefici a medio e lungo termine attesi.
In OCEAN2020 le PMI rappresentano un fattore chiave, dal momento che il consorzio è formato da 43 partner provenienti da 15 paesi europei, 11 dei quali sono piccole e medie imprese. OCEAN2020 è il più grande progetto di ricerca finanziato dall’UE nel settore della difesa e si occupa di sviluppare una maggiore “consapevolezza situazionale” in mare attraverso l’impiego di diverse tipologie di sistemi a controllo remoto (Unmanned Systems). I partner del consorzio sono dunque grandi player, PMI, università, istituti di ricerca e utenti finali. Questa ampia dimensione europea è fondamentale per dimostrare la possibilità di perseguire una futura collaborazione nelle capacità e nei programmi della difesa, con l’inclusione dei piccoli paesi nel quadro generale.
Le prospettive europee
Dopo gli interventi introduttivi di Sylvia Kainz Huber, Head of Unit- European Defence Fund-Research della Commissione Europea, e di Pieter Taal, Head of Unit Industry Strategy & EU Policies dell’EDA (European Defence Agency), che hanno delineato il contesto della politica dell’Unione Europea a favore delle PMI e la relativa prospettiva dell’EDA, alcuni partner del consorzio OCEAN2020 hanno presentato la loro esperienza e i loro risultati in questo progetto.
Nello specifico, Kainz Huber ha sottolineato l’importanza di portare innovazione nell’ambito della difesa e di facilitare l’ingresso delle aziende di tutte le grandezze in questo mercato, promuovendo un network per tale settore che ha patito la crisi causata dalla diffusione della pandemia del CoVid-19. Taal, dal canto suo, ha delineato la prospettiva dell’EDA e quanto sia importante la partecipazione delle PMI nella Ricerca e Sviluppo del settore difesa, che ne beneficia in termini di innovazione, competitività, agilità, integrazione di attori non tradizionali, inclusione di un’ampia gamma di industrie e Stati membri negli investimenti nell’European Technological & Industrial Base (EDTIB), autonomia strategica europea sostenibile. In definitiva, Taal sottolinea nel suo discorso il bisogno di una grande varietà di aziende che investano risorse nelle priorità della difesa, e OCEAN2020, in questo senso, rappresenta un programma guida per i progetti europei di R&S.
Ma la partecipazione delle PMI non è così semplice, perché questo mercato ha specificità di cui bisogna essere consapevoli, dovute alle differenti e imprevedibili decisioni delle istituzioni politiche. Per quanto riguarda l’impegno nel settore, infatti, ogni Stato membro decide quali siano le proprie priorità, e in questo caso risultano rilevanti le KSA (Key Strategic Activities), ovvero la possibilità di indagare su quali saranno le capacità e le competenze richieste dalle aziende in futuro nell’ambito militare, anche attraverso piattaforme online.
Esperienza e risultati dei partner del progetto
Antonino Arecchi, coordinatore di OCEAN2020 per Leonardo, ha sottolineato come il progetto abbia promosso la cooperazione tra le varie realtà aziendali e come queste siano importanti per coprire i differenti aspetti del progetto, dai sistemi di simulazione a quelli di progettazione, dalla modellazione al fattore umano.
La prima azienda a presentarsi è stata il Baltic Institute of Advanced Technology (BPTI) di Vilnius, rappresentato dal CEO Tomas Zalandauskas, il quale ha descritto i compiti svolti dalla sua società nel progetto. In particolare, si è occupato del fattore umano (progettazione della Pilot Operator Interface e dei relativi strumenti) e sull’integrazione del sistema e le prove dal vivo, oltre ad aver partecipare alla gestione generale del progetto quale membro del Supervisory Management Board.
Baldur Kubo, project manager di Cybernetica, considera la sua azienda fortunata per aver partecipato alla gestione generale di OCEAN2020. L’azienda si occupa di sviluppare e vendere software e sistemi mission-critical di e-government, sicurezza informatica, comunicazioni radio e sorveglianza. Nell’ambito di OCEAN2020, insieme con Leonardo, INDRA, SAAB, IDE e VTT ha partecipato all’analisi e alla progettazione della Communication and Information System Security (CISS), e questo grazie alla sua esperienza nella progettazione e sviluppo di piattaforme sicure per lo scambio di dati a livello nazionale.
L’azienda francese Prolexia, rappresentata da Kenny Barraud, ingegnere informatico per OCEAN2020, ha fornito al progetto europeo: radar sensor behavior simulator (simulatore di comportamento radar), AIS messages simulator (simulatore di messaggi automatici di identificazione) e synthetic-aperture radar simulator (simulatore di radar ad apertura sintetica).
Benjamin Shpigler, direttore tecnico di Infinite Vision, ha illustrato i modelli 3D forniti dall’azienda con sede a Monaco di Baviera per visualizzare le simulazioni. Si tratta di modelli costruiti attraverso piani (blueprint) e immagini, e la maggior parte dei modelli presenta due livelli di dettagli. Gli strumenti utilizzati sono Modo, Maya, Remo 3D e Photoshop.
Ultimo a presentare l’apporto della propria azienda al progetto è stato Athanasios Glamas, responsabile di ALTUS-LSA, società che si occupa di soluzioni nel campo dei sistemi a pilotaggio remoto e che per OCEAN2020 ha fornito le proprie competenze nella simulazione e modellazione di sistemi, nonché nell’addestramento del personale.
I benefici ottenuti dalle aziende
Il webinar si è concluso con l’intervento del vicepresidente dell’Europarlamento, Fabio Massimo Castaldo, il quale ha sottolineato come le PMI rivestano un ruolo fondamentale nell’economia europea e il progetto OCEAN2020 rappresenti un esempio di inclusione di tali realtà.
Tutti gli oratori hanno concordato sul fatto che che le loro aziende abbiano ricevuto numerosi benefici dalla partecipazione a OCEAN2020, definendoli nei seguenti termini: esperienza, conoscenza e nuove partnership nei mercati della difesa e sicurezza; allargamento del network dei venditori dell’industria europea della difesa; esperienza nella cooperazione e negoziazione; miglioramento del settore di ricerca e sviluppo; partecipazione ai futuri progetti europei; miglioramento della competitività; appartenenza a un network internazionale.