Il tratto europeo del Corridoio Meridionale del Gas inizia l’attività commerciale: portando il gas azero in Europa, sarà di supporto al processo di decarbonizzazione, soprattutto nella regione sudorientale del continente, e rappresenterà una nuova fonte di energia per i mercati di primaria importanza.

Il Gasdotto Trans-Adriatico (conosciuto come TAP, acronimo di Trans-Adriatic Pipeline) entra finalmente nella fase operativa, quattro anni e mezzo dopo la cerimonia di inaugurazione dei lavori di costruzione a Salonicco. Con l’avvio delle operazioni commerciali, il TAP porterà il gas azero in Europa attraversando gli 878 chilometri che collegano la Grecia, l’Albania, il mare Adriatico e l’Italia, diventando un’infrastruttura energetica strategica per il continente e per i singoli paesi che attraversa.
La nuova pipeline rappresenterà inoltre un supporto per il processo di decarbonizzazione, soprattutto nell’Europa sudorientale. “Realizzare il TAP e aprire il Southern Gas Corridor è un passo fondamentale verso la energy security e la diversificazione”, ha affermato Veysalov Vugar, responsabile degli Affari esterni TAP alla sessione plenaria del Transportation Oil & Gas Congress 2020 (TOGC 2020).
Luca Schieppati, Managing Director di TAP, ha commentato: “Oggi, la nostra visione a lungo termine è finalmente diventata realtà. Sono estremamente orgoglioso di questo risultato, reso possibile, in primo luogo, dalla dedizione e dall’impegno delle donne e degli uomini di TAP, dalla solida fiducia e dal sostegno continuo dei nostri azionisti, di tutti i governi presenti lungo la catena del valore e dell’Unione Europea, così come dei fornitori e degli appaltatori che hanno lavorato al progetto. In qualità di nuovo Transmission System Operator che opera in conformità con le migliori pratiche e standard del settore, TAP consente di raggiungere un doppio obiettivo: l’apertura di una nuova rotta dell’energia affidabile e sostenibile e la disponibilità di una nuova fonte di gas che raggiungerà milioni di utenti finali europei nei decenni a venire”.
I numeri del Gasdotto Trans-Adriatico
TAP è un’infrastruttura in grado di trasportare 10 miliardi di metri cubi all’anno di nuove forniture di gas dall’Azerbaigian verso i mercati europei. Il gasdotto è stato progettato e poi realizzato con la possibilità di raddoppiare la sua capacità di trasporto a 20 miliardi di metri cubi l’anno. Nello specifico, la pipeline si sviluppa attraverso la Grecia per 550 km e l’Albania per 215 km, passa poi sotto il mare Adriatico per 105 km e termina in Italia (8 km) dove approda sulla costa di Melendugno (provincia di Lecce). Le condotte posate lungo il percorso sono circa 55.000 e il gasdotto ha raggiunto un’altitudine di circa 2.100 metri sulle montagne albanesi e una profondità di 810 metri nell’Adriatico.
Il TAP è stato realizzato grazie a un Project Financing da 3,9 miliardi di euro e ha previsto l’implementazione di diversi investimenti sociali e ambientali (per un totale di circa 55 milioni di euro) nei territori che attraversa, allo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile, migliorare le condizioni e la qualità della vita e incentivare la gestione ambientale.
Gli azionisti del TAP sono BP (20%), Socar (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagas (16%) e Axpo (5%), i quali hanno approvato la delibera relativa allo sviluppo e alla costruzione del progetto alla fine del 2013.

Il Corridoio Meridionale del Gas
Il Gasdotto Trans-Adriatico rappresenta la parte finale del Corridoio Meridionale del Gas, ovvero un tragitto di 3.500 chilometri che attraversa sette Paesi per un investimento di circa 40 miliardi di dollari. Il Corridoio, quindi, comprende tre gasdotti: la South Caucasus Pipeline (SCPX) che parte dall’Azerbaigian e prosegue per la Georgia, la Trans Anatolian Pipeline (TANAP) che attraversa la Turchia, e il TAP. Quest’ultimo rappresenta un tratto fondamentale perché apre a una vasta serie di opportunità di connessione a gasdotti già esistenti o in programma: in particolare, in Italia si è collegato a alla rete nazionale gestita da Snam Rete Gas, dalla quale in seguito potranno essere raggiunti tutti i punti di uscita italiani verso le destinazioni europee.
Murad Heydarov, presidente del consiglio di amministrazione di TAP, ha aggiunto: “Il Corridoio Meridionale del Gas apre la via per l’approvvigionamento di gas naturale dall’Azerbaigian all’Europa ed è uno dei sistemi più moderni e affidabili attualmente disponibili per il trasporto di energia. Componente essenziale dei 3.500 km del Corridoio Meridionale del Gas, TAP garantisce all’Europa una fornitura strategica e competitiva in grado di rafforzarne la sicurezza energetica. Allo stesso tempo, TAP offre un contributo all’obiettivo dell’Unione Europea di realizzare un mercato energetico integrato e di mettere a disposizione un mix energetico sostenibile, sicuro e diversificato per la transizione energetica in corso”.

La questione ambientale
Prima dell’avvio dei lavori, TAP ha condotto Valutazioni di Impatto Sociale e Ambientale (ESIA) in ciascuno dei tre Paesi attraversati, mappando tutti i possibili impatti ambientali, culturali e socio-economici del gasdotto e individuando misure per evitarli e mitigarli. Le proteste da parte degli ambientalisti non sono mancate, tanto che nel 2017 i comitati di protesta bloccarono per più giorni l’avvio della costruzione del gasdotto, opponendosi alla rimozione di circa 200 ulivi. Il Movimento No TAP, in seguito all’annuncio della messa in funzione del gasdotto, ha fatto sentire la propria voce tramite Facebook: “Mentre in Tribunale è in corso un processo per presunto disastro ambientale [per sversamento di sostanze inquinanti, costruzione di una recinzione in area sottoposta a vincoli paesaggistici e ipotesi di lavori fatti con autorizzazione illegittima perché rilasciata con due VIA differenti per TAP e Snam NdR] da parte di TAP, la multinazionale dichiara terminati tutti i lavori del gasdotto. Una domanda ci sorge spontanea: hanno finito davvero, oppure hanno finito sulla carta per avere i soldi ad opera completa?”