L’Air Force statunitense ha ampliato la rosa delle aziende che concorrono per realizzare la famiglia di droni da combattimento che implementeranno il concetto di “Loyal Wingman”, basato sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di accedere al meglio che l’industria è in grado di offrire attraverso una pluralità di approcci e di background.
L’Air Force Life Cycle Management Center ha annunciato il 28 settembre l’assegnazione di nove ulteriori contratti per la fase di prototipazione e sperimentazione operativa SPEAD (Skyborg Prototyping, Experimentation and Autonomy Development) del programma con cui l’Aeronautica statunitense punta a dotarsi di una famiglia di sistemi aerei senza equipaggio dotati di una serie di capacità basate sull’intelligenza artificiale, in grado di operare in spazi contesi e condurre missioni aeree che potrebbero risultare troppo pericolose per i piloti umani. Tali sistemi (definiti “attritable”) dovranno avere un costo limitato affinché la loro eventuale distruzione in combattimento, tutt’altro che improbabile visti i contesti in cui saranno impiegati, non costituisca una perdita economica troppo elevata. Tuttavia, essi sono concepiti per essere riutilizzabili, il che li differenzia dai sistemi cosiddetti “spendibili” (expendable); inoltre, dovranno cooperare in modo integrato con i velivoli pilotati secondo il concetto di “Loyal Wingman” (“fedele gregario”), grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
“Un pool di fornitori diversificato e competitivo”
I primi quattro contratti per la fase SPEAD, i cui lavori si concluderanno nel 2026, erano stati assegnati nel mese di luglio a Boeing, Northrop Grumman, General Atomics e Kratos Unmanned Aerial Systems. A queste aziende si sono ora aggiunti nove nuovi contractor: AeroVironment, Autodyne, BAE System Controls, Blue Force Technologies, Fregata System, Lockheed Martin Aeronautics Company, NextGen Aeronautics, Sierra Technical Services, Wichita State University – Kansas). Le tredici compagnie non hanno ricevuto finanziamenti per la fase SPEAD, ma ciascuna di loro competerà con le altre per aggiudicarsi contratti che saranno assegnati successivamente, del valore complessivo di 400 milioni di dollari. Con questo obiettivo, i concorrenti “condurranno ricerche per sviluppare, dimostrare, integrare e rendere disponibili tecnologie e sistemi relativi a veicolo aereo, payload e automazione, che forniranno capacità rivoluzionarie ed economiche attraverso il programma Skyborg”.
La logica dell’allargamento della “rosa” dei concorrenti per la fase SPEAD del programma Skyborg Vanguard è stata spiegata dal Brig. Gen. Dale White, responsabile del programma Fighters and Advanced Aircraft, che insieme al Brig. Gen. Heather Pringle, comandante dell’Air Force Research Laboratory (AFRL), è a capo del programma Skyborg Vanguard: “Questa seconda assegnazione di contratti stabilisce un pool di fornitori diversificato e competitivo, aggiungendo diversi contractor tradizionali e non tradizionali che riteniamo rappresentino delle aggiunte importanti per il progetto. La diversità di approcci e background ci consente di accedere al meglio che l’industria ha da offrire.”
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
L’idea di fondo alla base dei progetti riferibili al concetto di “Loyal Wingman” (“gregario fedele”), come l’Airpower Teaming System (ATS) che Boeing sta sviluppando per la Royal Australian Air Force o l’XQ-58A Valkyrie di Kratos, è di fare in modo che i futuri UAV (Unmanned Aerial Vehicle) cooperino in modo integrato con i velivoli pilotati, ma senza che quest’ultimi debbano sempre controllarli o supervisionarli. I nuovi droni, infatti, quali veri e propri “gregari robotici” dovranno eseguire gli ordini del “leader” umano della formazione aerea in cui sono inseriti, ma – grazie all’intelligenza artificiale – disporranno di autonomia decisionale riguardo alle modalità di esecuzione, nonché di reazione al verificarsi di imprevisti e minacce improvvise. Inoltre, dovranno essere capaci di proseguire la missione in caso di interruzione del collegamento radio con il “leader”. Un grosso vantaggio garantito dalla disponibilità di gregari robotici consiste nel poterli utilizzare per sostituire quelli umani nello svolgimento di compiti particolarmente pericolosi, o addirittura come veri e propri “kamikaze” in azioni suicide.