L’EastMed Gas Forum diventa organizzazione regionale

Set 26 2020
a cura di Benedetta Pellegrino
La trasformazione, che arriva nel mezzo delle tensioni nel Mediterraneo orientale causate dalle esplorazioni di Ankara nelle acque contese con Grecia e Cipro, mira a rafforzare la cooperazione e il dialogo sul gas naturale instaurando per la prima volta una cooperazione regionale tra i paesi arabi ed europei.
Una foto della video conferenza del EastMed Gas Forum. (Foto da account Twitter di See News Egypt)
Una foto della video conferenza del EastMed Gas Forum. (Foto da account Twitter di See News Egypt)

Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Italia, Giordania e Autorità Nazionale Palestinese hanno formalmente trasformato l’East Mediterranean Gas Forum (EMGF) in un’organizzazione regionale con sede al Cairo che riunisce produttori di gas, consumatori e Stati di transito con l’obiettivo di promuovere un mercato sostenibile del gas. La Francia ha già chiesto di diventare anch’essa membro a pieno titolo del Forum; Stati Uniti, Unione Europea e Banca Mondiale, di parteciparvi in qualità di osservatori.

Il documento è stato firmato nel corso di una riunione in videoconferenza, tenutasi il 23 settembre, dal ministro egiziano del Petrolio e delle risorse minerarie, Tarek El-Molla; dal ministro cipriota dell’Energia, del Commercio e dell’Industria, Natasa Pilides; dal ministro greco dell’Ambiente e dell’Energia, Konstantinos Hatzidakis; dal ministro israeliano dell’Energia, Yuval Steinitz; dalla sottosegretaria italiana allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, e dal ministro dell’Energia giordano, Hala Zawati.

“Il Forum può promuovere un modello sostenibile per lo sviluppo della regione Mediterranea”

Il Forum EMGF è già realtà”, ha commentato la sottosegretaria Todde. “Si tratta di un importante quadro di dialogo energetico regionale che crea una positiva interdipendenza a vantaggio della prosperità dei suoi Paesi fondatori e dell’intera regione. In una fase di difficoltà dell’economia globale, gli investimenti nel settore dell’energia possono oggi contribuire a sospingere la ripresa economica post Covid-19 e a raggiungere gli obiettivi sia del Piano Nazionale Clima ed Energia italiano, sia del Green Deal europeo. Questo Forum può perciò promuovere un modello sostenibile per lo sviluppo della regione Mediterranea”.

Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Italia, Giordania e Autorità Nazionale Palestinese firmano la carta della fondazione East Med Gas Forum (EMGF), al Cairo il 16 gennaio 2020. (Foto da Ministero greco dell'Ambiente e dell'Energia)
Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Italia, Giordania e Autorità Nazionale Palestinese firmano la carta della fondazione East Med Gas Forum (EMGF), al Cairo il 16 gennaio 2020. (Foto da Ministero greco dell’Ambiente e dell’Energia)
Gli obiettivi dell’EMGF

Il forum è stato istituito con lo scopo di creare un mercato regionale del gas, ottimizzare lo sviluppo delle risorse, tagliare i costi delle infrastrutture, offrire prezzi competitivi e migliorare i legami commerciali. L’EMGF stabilirà “una visione condivisa e un dialogo sistematico e regolamentato sulle politiche del gas naturale per massimizzare le risorse della regione”, ha dichiarato il ministro egiziano del Petrolio e delle risorse minerarie, Tarek El-Molla, il quale ha aggiunto: “L’EMGF rispetta pienamente i diritti dei suoi membri riguardo alle loro risorse naturali, ai sensi del diritto internazionale, e sostiene gli sforzi per investire le loro riserve e il loro uso delle infrastrutture attuali e future per il gas attraverso un’efficace cooperazione con le parti dell’industria del gas”.

Quindi, l’EMGF è aperto all’annessione di membri provenienti da qualsiasi Stato del Mediterraneo orientale e accetta qualsiasi altro Stato od organizzazione regionale o internazionale in qualità di osservatore.

In una dichiarazione separata, il ministro egiziano El-Molla ha affermato che trasformare il forum in un’organizzazione governativa internazionale nella regione darà un impulso al rafforzamento alla cooperazione e al dialogo sul gas naturale. Il rappresentante del Cairo ha inoltre affermato l’importanza del ruolo dei paesi membri nel finalizzare la Carta in un tempo record e nell’istituzione degli organi del forum nonostante le circostanze globali instabili. “I paesi EMGF sono riusciti a fare la storia e contribuiscono insieme a promuovere la pace”, ha aggiunto El-Molla.

Anche l’Egitto, dunque, mira a diventare hub energetico dell’area. Come affermato dal ministro del Petrolio: “L’EMGF costituisce un’iniziativa molto importante dell’Egitto, in quanto sfrutta al massimo le eccellenti relazioni e la cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo orientale al fine di trovare le modalità per sviluppare al meglio la ricchezza naturale della regione in particolare il gas naturale”.

Yuval Steinitz, invece, ha affermato che per Israele il forum, “primo del suo genere nella storia, porta una cooperazione regionale tra i paesi arabi ed europei, con contratti per esportare gas (israeliano, ndr) in Giordania ed Egitto per un valore di 30 miliardi di dollari. E questo è solo l’inizio.

(Foto da Unsplash - Grant Durr)

organizzazione regionale

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(Foto da Unsplash – Grant Durr)
Il contesto: le tensioni nel Mediterraneo orientale

Questo “upgrade” dell’Est-Med Forum arriva mentre il Mediterraneo orientale assiste all’escalation di tensioni tra Grecia e Turchia a causa delle esplorazioni turche nell’area, nonché per i due accordi di demarcazione marittima firmati da Turchia e Governo di Accordo Nazionale (GNA) della Libia nel novembre 2019 e da Grecia ed Egitto nell’agosto 2020. Per di più, nei mesi scorsi Israele, Grecia e Cipro hanno raggiunto un accordo per la creazione del gasdotto East Med, destinato a fornire di gas l’Europa bypassando la Turchia, un progetto a cui Ankara si è fermamente opposta.

Tuttavia è stato proprio l’accordo turco-libico, in base al quale Ankara ha rivendicato vaste aree del Mar Mediterraneo orientale, a irritare i paesi mediterranei confinanti con quello anatolico. Tale accordo ha portato prima alla creazione, il 14 gennaio 2020, del Forum per il coordinamento delle politiche energetiche nel Mediterraneo orientale, che ha escluso la Turchia dai suoi membri, poi all’accordo sopra citato fra Atene e il Cairo. Le tensioni sono aumentate nelle ultime settimane per le decisioni turche di effettuare nell’area esercitazioni militari e missioni di esplorazione del gas.

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