Il futuro della guerra: dalla “kill chain” alla “kill web”

Set 24 2020
a cura della Redazione
Due nuovi software sviluppati dalla branca sperimentale del Pentagono forniranno ai comandanti di missione la possibilità di selezionare sensori, armi ed elementi di supporto appartenenti a tutti i domini militari per produrre gli effetti desiderati sull’obiettivo con il massimo livello di integrazione e flessibilità.
Illustrazione grafica della “kill web”. (Defense Advanced Research Projects Agency)
Illustrazione grafica della “kill web”. (Defense Advanced Research Projects Agency)

Nella recente dimostrazione dell’Advanced Battle Management System (ABMS) condotta tra la fine di agosto e gli inizi di settembre dal Dipartimento dell’US Air Force in collaborazione con lo US Northern Command e lo US Space Command, un ruolo fondamentale lo hanno svolto due tecnologie sviluppate dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) del Pentagono: un nuovo ausilio decisionale per i comandanti di missione e uno strumento per l’integrazione rapida del software.

ACK (Adapting Cross-domain Kill-webs)

La prima tecnologia consiste nel programma ACK (Adapting Cross-domain Kill-webs). Questo sta sviluppando un sistema che assiste i comandanti di missione nell’identificazione e nella selezione rapida delle opzioni per il tasking e il re-tasking degli assetti a loro disposizione. In particolare, l’ACK assiste gli utenti nella selezione di sensori, effettori ed elementi di supporto appartenenti a tutti i domini militari (terra, aria, mare, spazio cosmico e spazio cibernetico) in cui operano le diverse forze armate per fornire gli effetti desiderati sugli obiettivi. Invece di “kill chain” predefinite, monolitiche e limitate, queste forze più disaggregate possono essere utilizzate per formulare “kill webs” adattive basate su tutte le opzioni disponibili.

Durante la dimostrazione dell’Advanced Battle Management System, l’ACK è stato utilizzato in uno scenario di difesa aerea nel quale un comandante doveva fronteggiare minacce aeree in arrivo e aveva la necessità di decidere rapidamente il modo migliore per contrastarle. “Il software di ausilio decisionale ACK ha analizzato migliaia di opzioni per formare kill webs inter-dominio, quindi ha raccomandato al comandante di missione gli assetti per la kill chain e la miglior soluzione di comando e controllo”, ha riferito il colonnello dell’USAF Dan Javorsek, responsabile del programma ACK. “Una volta selezionato, il software ACK ha inviato il ‘play’ alla C2 Incident Management Emergency Response Application (C2IMERA) e al sistema di controllo del fuoco integrato Composite Tracker and Classifier (CTC), basato a terra a terra, che ha utilizzato messaggistica automatizzata e la segnalazione machine-to-machine attraverso Link-16 per far decollare i caccia e intercettare i missili da crociera.”

Le tecnologie ACK (Adapting Cross-domain Kill-webs) e STITCHES (System-of-systems Technology Integration Tool Chain for Heterogeneous Electronic Systems) hanno avuto un ruolo centrale nella dimostrazione dell’Advanced Battle Management System (ABMS) organizzata dal Dipartimento dell’US Air Force fra il 31 agosto e il 4 settembre 2020. Nella foto, un militare e alcuni sistemi (incluso il “robodog” Vision 60) impegnati nelle attività. (US Air Force photo by Tech. Sgt. Cory D. Payne)

Pentagono software 


Pentagono software
Le tecnologie ACK (Adapting Cross-domain Kill-webs) e STITCHES (System-of-systems Technology Integration Tool Chain for Heterogeneous Electronic Systems) hanno avuto un ruolo centrale nella dimostrazione dell’Advanced Battle Management System (ABMS) organizzata dal Dipartimento dell’US Air Force fra il 31 agosto e il 4 settembre 2020. Nella foto, un militare e alcuni sistemi (incluso il “robodog” Vision 60) impegnati nelle attività. (US Air Force photo by Tech. Sgt. Cory D. Payne)
STITCHES (System-of-systems Technology Integration Tool Chain for Heterogeneous Electronic Systems)

Le comunicazioni machine-to-machine per abilitare questo controllo del fuoco distribuito sono state eseguite dalla toolchain (insieme di software) di integrazione STITCHES (System-of-systems Technology Integration Tool Chain for Heterogeneous Electronic Systems), la seconda tecnologia di cui sopra. Quest’ultima, interamente di proprietà governativa, è progettata per integrare rapidamente sistemi eterogenei di qualsiasi dominio generando automaticamente middleware (insieme di programmi che “collega” tra loro piattaforme software e dispositivi diversi) a latenza estremamente bassa e throughput (quantità di dati effettivamente trasmessi nell’unità di tempo) elevato tra i sistemi, senza la necessità di aggiornare l’hardware o interferire con il software di sistema esistente. La toolchain non impone uno standard di interfaccia comune; piuttosto, crea rapidamente le connessioni necessarie sulla base delle capacità esistenti sul campo, ovviando alla necessità di upgrade per poter interoperare.

Nell’ottica della Mosaic Warfare

Il Lt. Col. Jimmy Jones, responsabile del programma SoSITE, ha sottolineato il fatto che le nuove tecnologie “devono funzionare con sistemi implementati più di 40 anni fa”. Nonostante ciò, “STITCHES consente la condivisione dei dati senza aggiornamenti di sistema”.
Oltre a fornire le tecnologie ACK e STITCHES, la DARPA è stata in grado di accreditare questi e altri software utilizzati dall’ABMS su una propria rete sicura in pochi giorni, contribuendo in modo significativo al successo complessivo della dimostrazione.“Siamo molto soddisfatti di aver dimostrato due delle tante tecnologie avanzate che stiamo sviluppando nell’ambito della nostra strategia Mosaic Warfare, finalizzata alla fornitura di una letalità multi-dominio congiunta, veloce, scalabile e adattiva”, ha affermato Tim Grayson, direttore dello Strategic Technology Office della DARPA. “Aspettiamo con impazienza di sviluppare e testare ulteriori capacità per l’ABMS.”

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