Testata una nuova capacità anti-jamming per i satelliti WGS

Ago 29 2020
a cura della Redazione
La US Space Force ha messo alla prova un pacchetto di aggiornamenti software e hardware che consentirà al segmento di controllo terrestre della costellazione Wideband Global SATCOM, spina dorsale delle comunicazioni militari statunitensi, di geolocalizzare e mitigare le interferenze del segnale, abbreviandone i tempi di ripristino.
Gli upgrade hardware e software testate il 18 agosto conferiranno ai satelliti della costellazione WGS una resistenza doppia ai tentativi nemici di disturbare o sopprimere il loro segnale. (US Air Force)
Gli upgrade hardware e software testate il 18 agosto conferiranno ai satelliti della costellazione WGS una resistenza doppia ai tentativi nemici di disturbare o sopprimere il loro segnale. (US Air Force)

Lo Space and Missile Systems Center (SMC) della United States Space Force ha completato il primo test (First Article Test Increment 3) della capacità anti-jamming del MAJE (Mitigation and Anti-Jam Enhancement) per i suoi satelliti del programma WGS (Wideband Global SATCOM). La nota dello SMC, diffusa il 26 agosto, precisa che l’attività in oggetto si è svolta il giorno 18. Durante la prova sono state testate con successo le capacità Adaptive Nulling e Detection, con 165 requisiti soddisfatti. Il test Adaptive Nulling ha dimostrato la capacità del MAJE di sopprimere le interferenze per ottimizzare le prestazioni quando queste sono contrastate. I test Detection hanno misurato la capacità del MAJE di rilevare interferenze simulate in base al livello di potenza e alla frequenza.

Le prove si sono svolte in modo virtuale a causa delle misure anti-Covid

Il Mitigation and Anti-Jam Enhancement consiste in aggiornamenti hardware e software per il sistema di controllo terrestre GSCCE (Global SATCOM Configuration Control Element), gestito dall’Esercito statunitense, che esegue il rilevamento, l’identificazione, la geolocalizzazione e la mitigazione dell’energia di radiofrequenza che disturba il funzionamento dei satelliti WGS 1-10. A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia di Covid-19, i dieci giorni di test sono stati completati in modalità virtuale, con operatori e testimoni impegnati in telelavoro. Il personale dell’US Army e della US Space Force ha assistito all’esecuzione delle prove mentre le apparecchiature ad esse sottoposte si trovavano fisicamente a Colorado Springs, presso il Mission Operations Support Center di Boeing che è il prime contractor del programma WSG. Il Capt. Connor Macmillan della Geosynchronous Polar Orbit Division dello SMC, responsabile WGS Test & Integration, e Nasir Muhammad, responsabile MAJE per Aerospace Corporation, hanno supervisionato l’esecuzione dei test.

Il WGS-11, che avrà capacità superiori rispetto ai primi dieci satelliti della costellazione, sarà consegnato da Boeing nel 2023. (Boeing BSS)
Il WGS-11, che avrà capacità superiori rispetto ai primi dieci satelliti della costellazione, sarà consegnato da Boeing nel 2023. (Boeing BSS)
I prossimi test in programma

Quando il MAJE sarà operativo, i satelliti WGS 1-10 disporranno di una capacità intrinseca di geolocalizzazione e mitigazione delle interferenze che consentirà un rapido isolamento dei segnali indesiderati e tempi di ripristino più rapidi delle comunicazioni degli utenti autorizzati interessati dal disturbo. Il First Article Test Increment 4 (FAT-4), previsto per il prossimo autunno, metterà alla prova la capacità di geolocalizzazione del sistema MAJE. Il successivo e finale FAT-5 completerà i test multi-capacità ed “end to end”, cioè dell’intera funzionalità del sistema. Quando tutte le attività FAT saranno state completate con successo, il sistema di controllo terrestre (GSCCE-MAJE) sarà pronto per passare alla verifica dell’interfaccia con i sottosistemi dell’US Army.“Il MAJE raddoppierà le capacità anti-jamming a favore delle comunicazioni satellitari di sei [dei sette, ndr.] Comandi Combattenti con competenza geografica”, ha sottolineato il Col. John Dukes della divisione Geosynchronous Polar Orbit Division, con riferimento alle strutture di comando unificato del Dipartimento della Difesa statunitense, come AFRICOM (United States Africa Command) o CENTCOM (United States Central Command), per fare solo due esempi.

Un razzo ULA Delta IV che trasporta la missione WGS-10 decolla dallo Space Launch Complex-37 di Cape Canaveral alle 8:26 p.m. del 15 marzo 2017. (United Launch Alliance)

anti-jamming satelliti WGS


anti-jamming satelliti WGS


anti-jamming satelliti WGS
Un razzo ULA Delta IV che trasporta la missione WGS-10 decolla dallo Space Launch Complex-37 di Cape Canaveral alle 8:26 p.m. del 15 marzo 2017. (United Launch Alliance)
La costellazione WGS oggi e domani

I satelliti WGS costituiscono la spina dorsale delle comunicazioni satellitari globali delle Forze Armate e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, sfruttando metodi costo-efficaci e progressi tecnologici dell’industria civile del settore. Ognuno di questi veicolo spaziale fornisce un servizio in entrambe le bande di frequenza X e Ka, con una capacità cross-band senza precedenti. Queste e altre caratteristiche tecniche garantiscono un salto di qualità in termini di capacità di comunicazione, connettività e flessibilità per le forze militari statunitensi e i partner internazionali, integrandosi perfettamente con i terminali attuali e futuri in banda X e Ka. Un solo satellite WGS fornisce più capacità SATCOM dell’intera costellazione DSCS (Defense Satellite Communications System). I partner internazionali che partecipano al programma sono Australia, Canada, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia e Repubblica Ceca.

Il sistema WGS è composto da tre segmenti principali: Segmento spaziale (satelliti), Segmento di controllo (operatori) e Segmento terminale (utenti). MILSATCOM è responsabile per lo sviluppo, l’acquisizione, la messa in campo e il sostegno del programma WGS. Il lancio del primo dei 10 veicoli spaziali attualmente in orbita avvenne nell’ottobre 2007, mentre quello del decimo si è tenuto nel marzo 2017. Il WGS 11, la cui consegna da parte di Boeing è prevista nel 2023, avrà prestazioni ancora superiori a quelle dei primi 10 satelliti, come ha annunciato lo Space and Missile Systems Center in un comunicato del 2 gennaio scorso. Queste nuove capacità, su tutte il “beam forming”, consentiranno agli operatori di creare aree di copertura satellitare ovunque all’interno del campo visivo del satellite, concepite su misura per una specifica missione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *