Il nuovo sistema aero-lanciato, sviluppato da Northrop Grumman in cooperazione con Griffon Aerospace, sarà meno costoso e consumerà meno carburante rispetto ad altri sistemi già in servizio, rendendo possibili una serie di soluzioni operative di valenza strategica.
Presso la base aeronautica di Edwards (California), il 416th Flight Test Squadron (FTLS) dell’US Air Force ha recentemente completato una serie di test con il prototipo di missile da crociera “Gray Wolf”, sotto l’egida dell’Air Force Research Laboratory (AFRL) che dirige il programma. Quest’ultimo ha per oggetto la produzione e dimostrazione di prototipi di missili da crociera “collaborativi” a basso costo, subsonici e operanti all’interno di network digitali, progettati per essere lanciati in sciame contro le difese aeree integrate del nemico. In attesa di effettuare un lancio reale del nuovo cruise (sviluppato da Northrop Grumman in cooperazione con Griffon Aerospace) da un F-16C, previsto entro la fine di quest’estate presso il poligono della base aeronavale di Point Mugu (California), il programma Gray Wolf ha completato alcuni passaggi importanti, inclusi una campagna di test di volo del motore TDI-J85, il controllo EMIC (Electromagnetic Interference & Compatibility) del missile, e un volo “captive carry” con un F-16. Come ha spiegato Conor Most, Flight Test Engineer del 416th FLTS, “l’EMIC è un controllo eseguito a terra per confermare che il missile è idoneo a volare sullo specifico aereo designato per il test, mentre un volo ‘captive carry’ è il primo effettuato con l’arma e ha l’obiettivo di provarne il profilo di volo e raccogliere dati critici sul sistema.”
Modellazione e simulazione non sostituiscono i test in ambiente reale
Most ha sottolineato l’importanza di effettuare test fisici, nonostante la possibilità di condurre simulazioni di laboratorio, per quanto sofisticate: “Far volare l’arma e raccogliere dati è fondamentale per lo sviluppo di un nuovo sistema come questo. Con un solo volo ‘captive-carry’, il team ha imparato di più rispetto a settimane o mesi di test di laboratorio. La modellazione e la simulazione aiutano molto a predire come si comporterà una nuova arma, ma non sostituiranno mai la pratica di metterla su un aereo e osservare come si comporta effettivamente in un ambiente reale.”
Il team impegnato nei test del Gray Wolf ha dovuto affrontare le difficoltà imposte dalle restrizioni anti-Covid-19, poiché parte di esso ha lavorato in strutture diverse da quella di Edwards: il personale dell’Air Force Research Laboratory a Point Mugu e quello della base aeronautica di Eglin, in Florida. Come ha spiegato il Capt. Adam Corley, direttore del programma Gray Wolf: “Grazie a una stretta collaborazione, siamo stati in grado di volare sul poligono navale di Point Magu e trasmettere dirette in streaming alle sale di controllo di Edwards ed Eglin, superando il problema del divieto di viaggiare e consentendo a tutto il personale di partecipare ai test di volo.”
I vantaggi economici e (soprattutto) operativi dei nuovi missili cruise
L’Air Force Research Laboratory ha avviato il programma Gray Wolf nel 2017 per dimostrare la fattibilità di un missile da crociera aero-lanciato molto economico e a basso consumo di carburante rispetto ad altri sistemi esistenti, come l’AGM-158 Joint Air-to-Surface Standoff Missile (JASSM) e relative varianti.
Il costo inferiore non si tradurrebbe “soltanto” in risparmio di denaro del contribuente, bensì anche nella possibilità di rendere possibili attacchi missilistici di saturazione, cosa impensabile con il suddetto JASSM, ogni esemplare del quale costerà all’US Air Force 1,266 milioni di dollari nell’anno fiscale 2021. La rilevanza del costo aumenterà ulteriormente quando entreranno in servizio le munizioni autonome attualmente in fase di sviluppo, che verranno utilizzate in “sciami”.
Quanto al minor consumo di carburante dei nuovi missili cruise, esso si tradurrebbe in due vantaggi: un raggio stand-off più esteso, caratteristica preziosa contro le sempre più performanti difese aeree dei potenziali avversari degli Stati Uniti; un minor impiego di carburante per raggiungere determinate distanze, liberando spazio all’interno del sistema per montare testate più grandi, sistemi di guida e seeker migliorati o altre capacità, il tutto senza aumentare il fattore di forma. Quest’ultimo aspetto agevolerebbe anche la realizzazione di velivoli con caratteristiche stealth, i quali, per minimizzare la propria sagoma e ottenere così la bassissima visibilità ai radar che li caratterizza, devono trasportare quanto più possibile le proprie munizioni in stive interne.