La nuova variante da “attacco leggero” del velivolo da addestramento più avanzato al mondo, già ordinata da un cliente internazionale, rappresenta una soluzione ad alto grado di costo-efficacia per svolgere una vasta gamma di ruoli operativi. Il primo aereo sarà consegnato nel 2021.
Leonardo ha comunicato oggi (23 luglio) l’avvenuto primo volo del nuovo M-346 Fighter Attack (FA) nella configurazione operativa che integra una versione ottimizzata del radar Grifo di Leonardo. Il “battesimo dell’aria”, che ha avuto luogo dieci giorni fa, ha riguardato la nuova variante da attacco leggero del velivolo M-346 sviluppata nell’ambito del programma “M-346 Light Fighter Family of Aircraft (LFFA)” che ha l’obiettivo di offrire differenti livelli di capacità multiruolo sulla base di una singola piattaforma che assicura un alto grado di efficacia in ruoli sia addestrativi sia operativi. Lucio Valerio Cioffi, Capo della Divisione Velivoli di Leonardo, ha commentato: “Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto e soprattutto dei tempi in cui lo abbiamo fatto. Grazie al raggiungimento di questo importante traguardo, il velivolo da addestramento a più avanzata concezione disponibile sul mercato [attualmente in servizio con le aeronautiche militari di Italia, Singapore, Israele e Polonia – ndr.] avràal suo fianco molto presto il più versatile M-346 Fighter Attack. Si tratta di un aereo che conserva tutte le caratteristiche addestrative del trainer e che, con l’integrazione di equipaggiamenti e sensori di ultima generazione, diventa un efficace velivolo operativo da attacco leggero. Continuiamo il percorso di sviluppo del velivolo per essere pronti a consegnare nel 2021 il primo esemplare di produzione industriale al cliente di lancio internazionale.”
Le differenze tra l’M-346FA e l’M-346 Advanced Jet Trainer
L’M-346FA è equipaggiato con il radar a scansione meccanica multi-mode Grifo-M-346, sviluppato da Leonardo e ottimizzato per l’M-346FA: una soluzione affidabile e performante che offre grande accuratezza e permette ampia modularità del sistema. Inoltre, l’M-346FA è protetto da un completo sistema di difesa passiva (DASS – Defensive Aids Sub-System), mentre il sistema di comunicazione integrata e il data-link tattico assicurano ampia interoperabilità operativa, con la possibilità di integrare un data-link di tipo LINK-16 in caso di requisiti in ambito NATO.
L’M-346FA adotta un’ampia gamma di carichi aria-aria e aria-superficie (anche a guida IR, radar e/o laser/GPS), pod cannone, pod da ricognizione, designatore di bersagli ed electronic warfare, integrati con gli Helmet Mounted Display (HMD), visori interattivi posti sul casco dei piloti.
Relativamente al sistema di addestramento, l’M-346FA beneficia del livello tecnologico della versione trainer, inclusa la cosiddetta “Live Virtual Constructive”, ovvero la capacità di integrare il velivolo da addestramento con il simulatore a terra ed elementi virtuali “amici” e/o “nemici”, per mettere alla prova il futuro pilota con la complessità di ogni possibile scenario tattico.
Le capacità operative dell’M-346FA: parla il Project Test Pilot
Il primo volo del prototipo completamente equipaggiato dell’M-346FA – Fighter Attack è un’importante pietra miliare nel programma di sviluppo della famiglia degli M-346.
L’M-346FA è un’evoluzione dell’M-346 Advanced Jet Trainer ed è stato progettato come caccia leggero multiruolo, equipaggiato con radar Grifo-M346 della Divisione Elettronica di Leonardo. L’aereo è proposto per rispondere ad un’ampia serie di requisiti operativi per le forze aeree di tutto il mondo. L’M-346FA è in grado di svolgere sia missioni aria-suolo (CAS/COIN e interdizione con munizionamento guidato) sia aria-aria (air policing e homeland defence), nonché missioni di ricognizione e sorveglianza.
Per conoscere meglio come le capacità intrinseche del nuovo M-346FA ne fanno un eccellente ed efficace caccia leggero multiruolo, Leonardo ha fornito un’intervista con Giacomo Iannelli, Project Test Pilot Trainers della Divisione Velivoli di Leonardo, che ha effettuato il primo volo del nuovo velivolo.
Giacomo, hai centinaia di ore di volo sull’M-346 in versione addestratore e hai anche volato, dalla fine dello scorso anno, il dimostratore dell’M-346FA. Quali sono le differenze tra queste varianti e la nuova versione, completamente equipaggiata e conforme alla produzione di serie dell’aereo?
La possibilità di avere a bordo, sin dal primo volo, tutti gli equipaggiamenti previsti per la versione FA è da considerarsi come il vero valore aggiunto di questo velivolo pre-serie. Le eccellenti caratteristiche di volo e il livello di energia della variante Fighter Attack sono basicamente le stesse della variante da addestramento. Non dovendo verificare nessuno di questi aspetti abbiamo avuto la possibilità, sin dal primo volo, di passare a pieno regime a esplorare l’inviluppo di volo dell’aereo che ha, rispetto alla variante trainer, delle modifiche aerodinamiche. Nessuna sorpresa su questo fronte, come prevedibile. Questo permette l’immediata attenzione ai test sul radar, sui sistemi di guerra elettronica e di autodifesa, al 100% delle possibilità di questo nuovo nato della famiglia degli M-346.
Quali sono le principali sfide di questo programma di test?
Ritengo che la parte maggiormente sfidante per il programma di sviluppo di questa nuova variante sia quella di fare in modo che tutti i nuovi sistemi di bordo e il sistema d’arma siano perfettamente integrati sulla piattaforma, e il primo volo ci ha dato prova che siamo sulla strada giusta. Questo programma prevede uno stretto coordinamento tra le varie funzioni aziendali e i partner esterni, e un importante lavoro ingegneristico per adeguare le caratteristiche dell’aereo al top delle sue possibilità operative. Un esempio di quanto sopra è la scelta del pod di designazione e puntamento Litening 5, che è sicuramente tra i più tecnologicamente avanzati tra quelli disponibili sul mercato. Consentitemi di dire che sono molto onorato di far parte di questo progetto, la sfida di partecipare a un programma di sviluppo di un aereo che può facilmente passare dal ruolo di trainer a una piattaforma da combattimento e viceversa, è un salto di qualità non da poco negli sforzi di razionalizzazione di ogni moderna forza aerea.
Considerando la tua vasta esperienza operativa, vorremmo avere il tuo giudizio sull’M-346FA come caccia leggero per impieghi sui moderni scenari internazionali.
Se si valutano le attività sugli scenari operativi di tutto il mondo sui quali le forze aeree hanno operato negli ultimi 20 anni, si può sottolineare un aspetto molto evidente: dopo i primi giorni di operazioni, in cui si opera in un contesto di confronto di alto livello con l’impiego di caccia di prima linea (come Eurofighter, Rafale, Tornado, F-16, F-15 e, oggi, anche F-35) il livello di proiezione di forza, che è sempre il principale compito di queste piattaforme, si riduce in modo deciso. A quel punto il ruolo del potere aereo cambia e le missioni diventano la protezione e la scorta delle forze di terra che si muovono in territorio ostile. Alla fine di ogni campagna è sempre emerso che le missioni CAS, COIN e di sorveglianza sono in gran parte dei casi almeno il 50% del totale. Considerando questo dato e il costo per ora di volo dei moderni velivoli da difesa, ritengo sia efficace pianificare queste missioni con aerei agili e capaci e con un basso costo operativo, lasciando ai caccia di prima linea “pesanti” il ruolo di stabilire, e poi mantenere, il dominio dei cieli sul campo di battaglia. L’M-346FA è nato per svolgere queste missioni e le sue capacità sono esattamente il frutto delle esperienze operative fatte dalle forze aeree di tutto il mondo nelle campagne svoltesi nei decenni passati.