La Turchia fornirà 1.000 MW di elettricità alla Libia

Lug 03 2020
a cura della Redazione
La società turca Karadeniz Holding potrebbe fornire una soluzione ai problemi energetici della regione controllata dal Governo di Tripoli attraverso le sue centrali galleggianti. Ankara ribadisce così il ruolo che vuole ritagliarsi nell’economia del paese nordafricano e nel Mediterraneo.
Una centrale elettrica galleggiante della flotta della Karadeniz Holding. (Foto da: AA Anadolu Agency)
Una centrale elettrica galleggiante della flotta della Karadeniz Holding. (Foto da: AA Anadolu Agency)

Le società turche sono in trattativa con il Governo di Accordo Nazionale (GAN), sostenuto dalle Nazioni Unite e guidato da Fayez al-Serraj, per soddisfare l’urgente necessità di elettricità in Libia, dove si verificano fino a 10 ore di interruzione di corrente al giorno. Le centrali galleggianti (powership) di Karpowership, controllata della compagnia turca Karadeniz Holding, potrebbero rappresentare la soluzione più rapida ai problemi energetici del paese nordafricano, mentre le imprese turche sono in trattative per rafforzare le infrastrutture del settore attraverso nuovi investimenti. Come riferisce il portale turco d’informazione economica “Dunya”, un accordo per la fornitura di 1.000 Megawatt (MW) di elettricità si sarebbe raggiunto proprio durante la missione turca in Libia del 17 giugno scorso, durante la quale si è discusso anche di cooperazione energetica.

Le trattative con la Libia

Una delegazione turca formata dal ministro degli esteri Mevlüt Çavuşoğlu, il ministro del Tesoro e delle finanze Berat Albayrak, il portavoce presidenziale Ibrahim Kalın e il capo dell’Organizzazione di intelligence nazionale turca (MIT), Hakan Fidan, si è infatti recata a Tripoli per svolgere una serie di incontri con il GNA. tra gli argomenti discussi c’erano proprio i problemi scaturiti dalle frequenti e prolungate interruzioni di corrente nel paese e le relative soluzioni per soddisfare la crescente domanda di energia elettrica. Per questo motivo, il ministero del Commercio turco ha chiesto a Çalık Enerji (Çalık Holding), a  Karpowership ( Karadeniz Holding) e Aksa Enerji di formulare alcune proposte di progetti riguardanti il ​​problema elettrico in Libia.

Il problema, quindi, potrebbe essere risolto momentaneamente grazie all’invio di una centrale elettrica galleggiante da parte della Karadeniz Holding, che possiede l’unica flotta di powership al mondo, mentre Aksa Enerji e Çalık Enerji lavoreranno per creare centrali elettriche terrestri e per fornire infrastrutture e servizi di distribuzione.

Una centrale elettrica galleggiante della flotta della Karadeniz Holding. (Foto da: AA Anadolu Agency)
Una centrale elettrica galleggiante della flotta della Karadeniz Holding. (Foto da: AA Anadolu Agency)
Le centrali galleggianti

Come riportato dal quotidiano turco “Daily Sabah”, al momento in Libia possono essere utilizzati solo 5.000 MW di potenza (il paese nordafricano ha una capacità installata di 8.000 MW). Oltre alla riparazione delle centrali elettriche danneggiate dalla guerra e agli sforzi per renderle nuovamente operative, il Ministero libico per l’Elettricità ha in programma di aggiungere ulteriori 2.000 MW all’attuale potenza installata per mezzo di centrali elettriche che verranno costruite nel prossimo futuro.

Il presidente della Karadeniz, Zeynep Harezi, ha annunciato di essere pronto a fornire elettricità a diverse regioni della Libia nel giro di 30-60 giorni con la potenza di 1.000 MW. Harezi ha spiegato che le centrali galleggianti sono in grado di fornire elettricità alla rete del paese per più di otto ore, fornendo una soluzione alle attuali interruzioni di corrente, e che tali centrali possono iniziare la loro produzione, “prevedendo che ci vorrà più tempo per la costruzione di centrali elettriche terrestri “.

Le centrali galleggianti, inoltre, possono essere facilmente collegate alle reti elettriche, fornendo ininterrottamente energia, e rimanere attive anche per 25 anni, offrendo in questo modo una soluzione non solamente momentanea. Ne sono esempio le due centrali in funzione vicino alle coste libanesi dal 2013, la MV Karadeniz Powership Fatmagul Sultan e la MV Karadeniz Powership Orhan Bey, equipaggiate con undici generatori elettrici e quattro trasformatori per una capacità di 202 MW ciascuna, prodotti con un sistema misto a gas e olio combustibile.

La Karadeniz Holding è proprietaria, operatrice e costruttrice della prima flotta di powership al mondo e dispone di 19 centrali elettriche galleggianti in 11 paesi diversi, tra cui Indonesia, Libano, Mozambico, Ghana, Gambia, Senegal e Cuba. La capacità dei 25 propulsori che l’azienda ha costruito è di 4.100 MW.

Nuove centrali elettriche

Per quanto riguarda invece le strutture terrestri, la compagnia energetica turca Çalık Enerji è in contatto con il ministero dell’Elettricità libico e sta negoziando con l’amministrazione tripolina il ripristino delle centrali elettriche, l’installazione di nuove e il rinnovamento delle linee di trasmissione. Oltre alla centrale da 550 MW nella città di al-Khums, che la compagnia ha consegnato all’amministrazione libica nel 2018 e che produce il 6% dell’attuale potenza elettrica in Libia, si prevede che verranno commissionate istallazioni per un totale di 1.000 MW attraverso diversi progetti.

Insieme a Çalık Enerji anche ENKA, compagnia di ingegneria e costruzioni turca, ha costruito centrali elettriche su larga scala nel paese nordafricano, le quali attualmente sono in fase di produzione e in attesa di fornire l’elettricità necessaria alla regione.

Incontro tra Fayez al-Serraj (a sinistra), a capo del GAN libico e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan (a destra) nel dicembre 2019.  (Foto da: AA Anadolu Agency)
Incontro tra Fayez al-Serraj (a sinistra), a capo del GAN libico e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan (a destra) nel dicembre 2019. (Foto da: AA Anadolu Agency)
Gli interessi petroliferi turchi in Libia

Tramite il suo ministro dell’Energia, Fatih Donmez, Ankara ha ribadito che continuerà le attività di prospezione petrolifera in Libia, prevedendo anche una cooperazione con la National Oil Corporation (NOC). Domnez ha dichiarato alla stampa turca che il petrolio e le risorse naturali di cui gode la Libia “devono essere utilizzati in primo luogo per far crescere la Libia e far raggiungere la prosperità al suo popolo”, ma non ha specificato in che modo la Turchia prenderà parte allo sfruttamento delle suddette risorse naturali.

In generale, Ankara sta mostrando quale ruolo primario voglia giocare nell’economia libica, non solo riguardo alle risorse energetiche e petrolifere, ma anche per quanto riguarda gli investimenti in infrastrutture. Tanto che già nel marzo scorso, Murtaza Karanfil, presidente del Consiglio delle relazioni economiche internazionali turco-libiche del DEIK, aveva preannunciato un piano di investimenti in Libia per le aziende turche che ammonterebbe a circa 120 miliardi di dollari. Egli aveva inoltre ribadito l’importanza della Libia anche come porta di accesso al mercato africano per la Turchia, aggiungendo che una volta reintrodotta nuovamente la stabilità nella regione, il volume delle transazioni commerciali tra i due paesi aumenterà ulteriormente.

Un legame sempre più stretto

In conclusione, la visita della missione turca in Libia lo scorso 17 giugno non ha fatto altro che affermare con forza il legame tra le nazioni. Le parti hanno discusso di come r rafforzare i legami bilaterali e la loro cooperazione in rapporto agli ultimi sviluppi nel paese, alla risoluzione del conflitto e agli sforzi internazionali in questo contesto.

I funzionari turchi e libici hanno anche discusso dei progetti e degli investimenti del settore pubblico e privato turco in merito alle infrastrutture e alle problematiche petrolifere in Libia, e inoltre è stata valutata la delimitazione marittima della ZEE (Zona Economica Escusiva) libica.

Il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu ha affermato: “Le attività commerciali delle imprese turche sono state interrotte in Libia a causa della guerra. Ci sono progetti, investimenti che devono essere completati. Pertanto, abbiamo anche discusso degli aspetti economici delle nostre relazioni”.

Incontro tra il ministro degli affari esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu (a sinistra) e Fayez al-Serraj (a destra), a capo del GAN libico, avvenuto nel 2018. (Foto da: Ministero degli affari esteri turco)
Incontro tra il ministro degli affari esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu (a sinistra) e Fayez al-Serraj (a destra), a capo del GAN libico, avvenuto nel 2018. (Foto da: Ministero degli affari esteri turco)

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