ITER: inizia l’assemblaggio

Lug 29 2020
a cura della Redazione
È entrata nella fase conclusiva la realizzazione del reattore a fusione nucleare che produrrà energia pulita e illimitata: un passaggio fondamentale verso quella “transizione energetica” che mette d’accordo i leader delle maggiori potenze mondiali.
Il contenitore in acciaio inossidabile a doppia parete, ermeticamente chiuso, che ospiterà le reazioni di fusione e fungerà da prima barriera di contenimento di sicurezza. (ITER Organization)
Il contenitore in acciaio inossidabile a doppia parete, ermeticamente chiuso, che ospiterà le reazioni di fusione e fungerà da prima barriera di contenimento di sicurezza. (ITER Organization)

Il 28 luglio si è tenuta a Cadarache, in Francia, la cerimonia inaugurale che ha dato inizio ai lavori di assemblaggio del reattore a fusione nucleare del progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor). Nell’occasione, il presidente francese Emmanuel Macron, i capi di Stato e i dignitari in rappresentanza dei paesi partecipanti al programma hanno rimarcato l’importanza di questo momento e riaffermato la loro fiducia nel successo del progetto, congratulandosi con il team di lavoro per i progressi compiuti nonostante i tempi eccezionalmente difficili che stiamo vivendo.

Ci sono momenti in cui le nazioni del mondo scelgono di superare le loro differenze per incontrare un momento particolare della storia. La decisione di lanciare ITER, a metà degli anni 2000, è stata uno di questi momenti”, ha dichiarato Macron all’inizio della cerimonia.

A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di CoVid-19, la platea presente nella sala delle assemblee a Cadarache, era esigua, ma grazie alla trasmissione in diretta dell’evento e alla connessione video il pubblico è stato globale.

Rappresentanti di tutti i membri di ITER si uniscono (virtualmente) alla cerimonia di avvio dell’assemblea di ITER il 28 luglio 2020, ospitata dal presidente della Francia Emmanuel Macron. (Foto da: ITER)
Rappresentanti di tutti i membri di ITER si uniscono (virtualmente) alla cerimonia di avvio dell’assemblea di ITER il 28 luglio 2020, ospitata dal presidente della Francia Emmanuel Macron. (Foto da: ITER)
Una fonte di energia illimitata

La fusione, reazione nucleare che alimenta il Sole e le stelle, è una potenziale fonte di energia sicura, senza emissioni di carbonio e praticamente illimitata. Sfruttare la potenza della fusione è l’obiettivo di ITER, che è stato progettato come il passo sperimentale chiave tra le odierne macchine di ricerca sulla fusione e le centrali di fusione di domani.

Nel suo discorso di apertura della cerimonia, il direttore generale di ITER, Bernard Bigot, ha affermato che la fusione nucleare è un “regalo di Dio”, perché senza questa reazione che avviene sul Sole non avremmo la luce e la vita sul nostro pianeta, aggiungendo che “la volontà di ricreare questa incredibile fonte di energia sulla Terra rappresenta il tipico approccio umano di prendere il meglio dalla natura: provare a capire la natura e, con l’immaginazione dell’uomo, ricreare ciò che la natura stessa ci mostra”.

Negli ultimi mesi tutte le componenti sono arrivate al cantiere di ITER, provenienti da tutto il mondo: il Tokamak Building è stato completato, così come l’Assembly Hall, luogo di pre-assemblaggio delle componenti; la base del criostato è stata installata e le bobine di campo poloidale sono a disposizione.

Come riportato da ITER, l’assemblaggio della macchina può così iniziare grazie al primo settore del vacuum vessel che arriverà in Francia dalla Corea e che, insieme alle due bobine di campo toroidali e alle sezioni dello scudo termico protettivo rivestito in argento, sarà tra le componenti necessarie per creare il primo sottogruppo Tokamak.

Nella foto i segmenti del coperchio superiore del criostato completati nello stabilimento di Larsen & Toubro Hazira, in India, e pronti per la spedizione. (Foto da: ITER)
Nella foto i segmenti del coperchio superiore del criostato completati nello stabilimento di Larsen & Toubro Hazira, in India, e pronti per la spedizione. (Foto da: ITER)
Un progetto corale

Lanciato nel 2006, il progetto ITER ha riunito 35 paesi, tra cui Stati Uniti, Corea del Sud, India, Giappone, Svizzera e Russia. Anche l’Italia ne è protagonista con la ricerca e l’industria nazionali: Fincantieri si è aggiudicata un ordine da circa 100 milioni di euro per una serie di forniture e installazioni di equipaggiamenti di alto profilo, e la realizzazione della prima bobina è avvenuta a La Spezia. Un’importante partecipazione dell’Italia si potrà vedere anche nella nuova fase del progetto appena incominciata.

Molti sono i leader politici che hanno mostrato il proprio entusiasmo per questo evento. Ad esempio, Alexej Likhachev, direttore generale di Rosatom (azienda pubblica russa attiva nel settore dell’energia nucleare), ha letto in videoconferenza il saluto del presidente russo Vladimir Putin ai partecipanti alla cerimonia: “Vorrei ringraziare sinceramente tutti coloro che hanno lavorato per molti anni al progetto ITER. Un ringraziamento speciale va al presidente francese Emmanuel Macron quale presidente del paese ospitante del progetto, che fornisce il sito per il reattore e un aiuto inestimabile nella sua costruzione”.

Anche il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, ha inviato una lettera di auguri in cui ha osservato come la scienza sia senza confini e l’innovazione infinita. La cooperazione internazionale nella scienza e nella tecnologia riveste un grande significato per far fronte alle sfide che sono di fronte all’umanità. Questo progetto per la realizzazione di un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale mostra il desiderio dell’umanità circa l’impiego pacifico dell’energia nucleare.

Il segretario dell’Energia americano ha affermato: “Lo sforzo di ITER ha anche contribuito a rinnovare l’entusiasmo e l’ottimismo per le potenzialità commerciali dell’energia da fusione. Diverse start-up in tutto il Nord America sono state create negli ultimi anni per esplorare potenziali concetti relativi a questo tipo di energia. Andiamo a lavorare: cambiamo il mondo!”.

Queste invece le parole del commissario per l’Energia dell’Unione Europea, Kadri Simson: “Oggi celebriamo più di una semplice pietra miliare tecnica. Vorrei sottolineare tre cose in particolare: in primo luogo, la forza della collaborazione internazionale; in secondo, che ITER rappresenta la determinazione dell’UE nella lotta ai cambiamenti climatici; infine, vorrei parlare dell’importanza di continuare a sostenere progetti come questi in tempi difficili. La pandemia di CoVid-19 ci ha costretti tutti a rivedere le nostre priorità, e l’Europa non fa eccezione.”

Questo grande coperchio superiore è la quarta sezione del criostato in ordine di assemblaggio dopo la base, il cilindro inferiore e il cilindro superiore. (Foto da: ITER)
Questo grande coperchio superiore è la quarta sezione del criostato in ordine di assemblaggio dopo la base, il cilindro inferiore e il cilindro superiore. (Foto da: ITER)
Il futuro dell’energia

In un periodo storico in cui si cerca di procedere con la transizione energetica grazie alla ricerca e allo studio di nuove tecnologie, il passo in avanti compiuto dal progetto ITER rappresenta un traguardo importante per il mondo scientifico.

ITER è una grande opportunità di ottenere un’energia che è senza limiti, a differenza di quelle rinnovabili oggi disponibili, che mostrano problemi di continuità e stoccaggio. “Una delle sfide più ambiziose della storia umana”: così il Bigot aveva definito il progetto finalizzato alla produzione di energia pulita senza l’emissione di gas serra.

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