La piattaforma tecnologica nazionale, promossa dal Ministero dello Sviluppo economico e coordinata da ENEA, promuove la cooperazione fra ricerca e industria per lo sviluppo in Italia di batterie avanzate e di nuova generazione.

Lo scorso 3 luglio è stata lanciata l’Italian Battery Alliance (IBA), ovvero una piattaforma tecnologica nazionale dedicata all’energy storage, promossa dal Ministero dello Sviluppo economico (MiSE) e coordinata da ENEA nell’ambito delle strategie per la transizione energetica, la decarbonizzazione del trasporto, lo sfruttamento efficiente delle fonti rinnovabili e il rafforzamento della competitività industriale.
L’IBA formerà un punto di incontro italiano sull’accumulo chimico, concentrando in esso il know how e le skills di imprese e ricercatori.
Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha dichiarato: “Questa iniziativa ha una valenza particolarmente strategica. Questa piattaforma, infatti, vuole rafforzare la nascente value chain italiana, creare le condizioni per lo sviluppo di una industria competitiva delle batterie e accogliere le sollecitazioni degli stakeholder, imprese, centri di ricerca e associazioni imprenditoriali in un settore di primo piano a livello di politica industriale ed energetica. È fondamentale una gestione organica delle attività nel settore, in particolare per quanto riguarda ricerca e innovazione, per definire una roadmap tecnologica nazionale sulle batterie e partecipare ai tavoli europei in maniera più coesa e coordinata”.
Alla piattaforma potranno partecipare imprese, associazioni, centri di ricerca, università, agenzie di finanziamento per la ricerca e l’innovazione. Sarà essenzialmente uno strumento di consultazione e coordinamento di attività e programmi di R&I, a supporto della capacità industriale nel settore, per favorire collaborazioni fra ricerca e industria e una più ampia partecipazione alle iniziative europee e alle opportunità di finanziamento.
Il coordinamento di ENEA
L’Italian Battery Alliance sarà coordinata dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), già coordinatrice del gruppo di lavoro nazionale sulle batterie nell’ambito del SET Plan(*) e attiva in tutte le iniziative europee e internazionali relative alla “value chain” (catena del valore) delle batterie (come ad esempio IEA, ETIP BatteriesEurope, European Energy Research Alliance JP-Energy Storage, Battery2030PLUS, e European Battery Alliance – EBA@250 che riunisce oltre 200 soggetti tra imprese, ricerca, investitori istituzionali). A questo proposito il presidente di ENEA, Federico Testa, ha evidenziato: “L’ENEA ha presidiato sin dall’inizio le iniziative europee sulle tecnologie di accumulo, favorendo il più ampio coinvolgimento degli stakeholder italiani e partecipando ai tavoli europei con ruoli di rilievo nella governance e nel management. Vogliamo contribuire allo sviluppo di un’industria nazionale ed europea in grado di assicurare i volumi necessari alla mobilità elettrica e alle esigenze di accumulo stazionario a supporto della rete elettrica, ovviando all’attuale situazione di dipendenza dai Paesi Asiatici”.

Un lavoro di squadra
L’obiettivo cardine della piattaforma è quello di ampliare la partecipazione dell’industria e dei centri di ricerca pubblici e privati italiani ai futuri programmi internazionali e comunitari attraverso la creazione di condizioni di sistema favorevoli. Per far sì che ciò abbia successo, l’Italian Battery Alliance dovrà:
– individuare le potenzialità di rafforzamento della value chain;
– definire le priorità nazionali di R&I di breve e lungo periodo in una roadmap tecnologica;
– mettere a sistema le agende di R&I di ricerca e industria a livello nazionale;
– favorire l’allineamento dei programmi/iniziative di finanziamento pubblico ai diversi livelli nazionale/regionale, anche in vista della nuova programmazione dei fondi strutturali e promuovere lo sviluppo tecnologico e l’iniziativa industriale.
Il contesto europeo
Il compito principale dell’alleanza sarà quello, quindi, di replicare in Italia l’accordo tra mondo della ricerca e industria lanciato a livello comunitario dalla European Battery Alliance(**). Un contesto europeo molto dinamico che ha visto diversi Stati membri utilizzare piattaforme tecnologiche con lo scopo di creare connessioni sempre più strette fra ricerca e industria nel settore: la Germania, per esempio, ha avviato vasti programmi di R&I per favorire il trasferimento all’applicazione industriale e, a questo proposito, ha promosso la nascita di cluster e infrastrutture di ricerca, sempre basati sulla collaborazione ricerca-industria; allo stesso modo, anche Francia e Slovacchia hanno dato il via a simili iniziative.
Pure in Italia, nell’ambito dell’accordo di programma per la Ricerca di Sistema Elettrico finanziato dal MiSE, esiste un network derivante dalle attività relative a due progetti riguardanti le batterie (accumulo elettrochimico per uso stazionario e mobilità sostenibile). ENEA, CNR e RSE, ovvero gli enti affidatari, coordinano le attività attraverso una rete di gruppi universitari, la maggior parte dei quali patrocinati da ENEA. Dal punto di vista industriale, già in ambito SET-Plan e successivamente al lancio di EBA@250 ad ottobre 2017, è stato costituito un gruppo nazionale informale di scambio informativo da e verso i tavoli europei, a cui partecipano 28 industrie e 22 organizzazioni di ricerca oltre a importanti associazioni di settore.
(*) SET Plan: l’European Strategic Energy Technology Plan è il piano europeo che favorisce la transizione verso un sistema energetico neutro dal punto di vista climatico attraverso lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio, in modo rapido e competitivo sotto il profilo dei costi.
(**) L’European Battery Alliance è stata lanciata nell’ottobre 2017 e ha come obiettivo immediato quello di creare una value chain manifatturiera competitiva in Europa con batterie sostenibili. Per evitare una dipendenza tecnologica dai concorrenti e sfruttare il potenziale di lavoro, crescita e investimento delle batterie, l’Europa deve muoversi rapidamente nella corsa globale all’energy storage. Secondo alcune previsioni, l’Europa potrebbe acquisire un mercato delle batterie pari a 250 miliardi di euro all’anno dal 2025 in poi. La sola copertura della domanda dell’UE, infatti, richiede almeno da 10 a 20 “gigafactories” (impianti di produzione di batteri su larga scala).