In visita di Stato a Gerusalemme, il primo ministro ellenico ha discusso con il suo omologo israeliano Netanyahu di una serie di tematiche di comune interesse, con particolare riguardo alle questioni energetiche e alla situazione nel Mediterraneo orientale alla luce delle controverse iniziative turche.
In occasione del 30° anniversario dell’instaurazione di relazioni diplomatiche fra i due paesi, il premier greco Kyriakos Mitsotakis si è recato il 16 giugno in Israele con una delegazione di sei ministri per una visita di Stato di due giorni, la prima dopo la diffusione della pandemia di Covid-19, in occasione della quale ha discusso con l’omologo israeliano Benjamin Netanyahu di temi di ampia portata, fra cui agricoltura, turismo, sicurezza informatica, annessione delle terre occupate della Cisgiordania da parte di Israele, cooperazione e, soprattutto, della situazione nel Mediterraneo orientale, di energia e di EastMed.
La questione Turchia
In seguito ai recenti sviluppi che hanno portato le controversie nel Mediterraneo orientale a nuovi picchi, Mitsotakis durante il suo colloquio con Netanyahu ha accusato la Turchia di essere una “minaccia alla pace regionale” e ha condannato il “comportamento aggressivo della Turchia nel Mediterraneo orientale”.
Israele, Grecia e Cipro a gennaio hanno firmato l’accordo EastMed per la realizzazione di un enorme gasdotto che trasporterà gas dal Mediterraneo orientale verso l’Europa; un progetto a cui la Turchia si è sempre opposta, tanto da inviare navi alla ricerca di giacimenti a largo di Cipro e (solo la settimana scorsa) condurre esercitazioni aeree e navali nell’area. Un comportamento aspramente osteggiato dalla Grecia e considerato “illegale e provocatorio verso le frontiere marittime e terrestri” del paese ellenico. “La Turchia è invitata a rinunciare ai suoi sogni imperialistici e a cooperare con noi come partner paritario e rispettoso della legge, non come un bullo di quartiere”, ha affermato.
Mitsotakis ha anche criticato gli “effetti destabilizzanti che la Turchia ha avuto nei confronti delle relazioni di Atene con la Libia”. Ankara, oltre a sostenere e inviare sistemi di difesa al Governo di Accordo Nazionale (GNA) riconosciuto dalle Nazioni Unite e guidato da Fayez al-Serraj, lo scorso anno ha inoltre firmato un controverso accordo con il GNA che rivendicava le aree del Mediterraneo ricche di gas, un accordo ritenuto “completamente nullo” da Mitsotakis.
Dal canto suo Netanyahu, concentrandosi sui legami bilaterali tra i due paesi, si è astenuto dal criticare la Turchia ed è stato invece ottimista per la collaborazione di Gerusalemme con Atene. Il premier israeliano ha inoltre considerato la visita come un’opportunità per diluire l’opposizione europea alla prevista annessione delle terre occupate della Cisgiordania, cercando nel governo ellenico un sostegno presso l’UE.
Ma nella dichiarazione congiunta rilasciata dopo l’incontro a Gerusalemme si legge: “Siamo fortemente contrari ai tentativi di violare questi diritti in un modo che metta in pericolo la stabilità del Mediterraneo orientale e del Mar Egeo, viola il diritto internazionale e va contro le relazioni di buon vicinato”.
Cooperazione energetica ed EastMed
Il 2 gennaio scorso, Grecia, Cipro e Israele firmavano un Intergovernmental Agreement per la costruzione del gasdotto EastMed. Un progetto che punta a fornire il 10% del fabbisogno europeo di gas naturale entro il 2025, collegando l’Europa direttamente alle riserve di gas Leviathan e Aphrodite nel Mediterraneo Orientale e che si oppone al piano turco di costruire un gasdotto alternativo per lo sfruttamento congiunto da parte di Ankara e di Cipro Nord delle ingenti risorse di gas che si trovano nelle acque territoriali attorno all’isola.
Una firma arrivata dopo il memorandum d’intesa turco-libico del 27 novembre 2019, definito nullo da Grecia ed Egitto; non conforme al diritto internazionale e in violazione dei diritti sovrani di paesi terzi, dal Consiglio europeo, provocatorio e inutile, da parte del Dipartimento di Stato americano.
In definitiva, EastMed continua a essere un focolaio di attività geopolitica, nonostante la situazione di stallo causata dalla diffusione del Coronvirus. EastMed è una componente importante della cooperazione trilaterale israelo-greco-cipriota, in particolar modo per il contributo che il gasdotto apporterebbe alla sicurezza regionale.
Il presidente israeliano Reuven Rivlin, in seguito all’incontro con il primo ministro greco, ha affermato: “Oggi, la nostra cooperazione energetica è un pilastro della stabilità nella più ampia regione mediterranea. Il progetto EastMed approfondirà ulteriormente questa cooperazione.”