NATO: sviluppato un software per “dribblare” i jammer dei servizi GNSS

Apr 17 2020
a cura della Redazione
La Communications and Information Agency ha messo a punto uno strumento, battezzato REACT, in grado di stimare l’area in cui un segnale interferente potrebbe degradare o impedire il funzionamento dei sistemi globali di navigazione satellitare.
(Foto: NATO Communications and Information Agency)

software dribblare jammer GNSS

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(Foto: NATO Communications and Information Agency)

I GNSS, come il Global Positioning System (GPS) degli Stati Uniti o il Galileo europeo, forniscono servizi di posizionamento e temporizzazione fondamentali per le operazioni della NATO. Per questo motivo gli avversari dell’Alleanza hanno studiato tecniche di disturbo (jamming) basate su segnali interferenti che limitano o addirittura impediscono la funzionalità di tali sistemi. “Gli avversari della NATO hanno la capacità di degradare o disabilitare del tutto le capacità collegate all’impiego del GPS”, ha dichiarato Jean-Philippe Saulay, ufficiale di stato maggiore (Navigazione e Identificazione) presso il Quartier Generale dell’Alleanza. “La NATO deve prendere le misure appropriate per garantire che le forze alleate possano operare in un ambiente degradato o precluso [con riferimento all’utilizzo di servizi GPS, ndr].

Il Radar Electromagnetic and Communication Coverage Tool

Un passo importante in questa direzione è stato annunciato lo scorso 6 aprile dalla NATO Communications and Information Agency (NCI), che ha sviluppato il software Radar Electromagnetic and Communication Coverage Tool (REACT) nell’ambito del NATO Navigation and Identification Programme of Work. Tale software, disponibile anche gratuitamente per i paesi dell’Alleanza, viene al momento utilizzato solamente per prove e sperimentazioni, e serve per la dimostrazione pratica della soluzione messa a punto dalla NCI, grazie alla quale è possibile valutare la portata di un segnale interferente e il suo potenziale impatto sulle operazioni. “La NATO deve mantenere la superiorità nell’ambiente elettromagnetico, inclusi, a titolo esemplificativo, i servizi di posizionamento, navigazione e temporizzazione”, ha spiegato Enrico Casini, ingegnere per le comunicazioni e la navigazione presso la NCI. “La consapevolezza situazionale dei sistemi di navigazione in un ambiente elettromagnetico contestato contribuisce a tale superiorità.”

(Foto: NATO Communications and Information Agency)
(Foto: NATO Communications and Information Agency)
Il software sarà presto integrato nelle reti classificate della NATO

Il funzionamento di REACT è stato mostrato agli operatori durante l’esercitazione NATO Trident Jupiter 2019-1 per avere un loro riscontro. L’anno precedente, la Russia era stata accusata pubblicamente dalle autorità norvegesi di aver azionato i suoi jammer per disturbare i segnali GPS durante la medesima attività addestrativa.
Per utilizzare REACT gli operatori inseriscono informazioni sui jammer conosciuti, come le loro posizioni e caratteristiche tecniche, e il software produce una mappa dell’area nella quale i segnali radio interferenti degraderebbero o impedirebbero del tutto la funzionalità dei ricevitori GNSS. Tale area può essere visualizzata sul NATO Core Geographical Information System (GIS). La fase successiva del progetto mirerà a garantire che il software possa funzionare sulle reti NATO classificate, in modo da permettere ai comandi operativi di testarne l’integrazione in operazioni reali.

Il crescente impiego dei jammer da parte di Russia, Cina e Iran

“La NATO sta migliorando la sua conoscenza della tecnologia per la guerra elettronica”, ha affermato Casini. “L’ambiente elettromagnetico è diventato ancora più contestato negli ultimi anni. Un aspetto di ciò è l’interferenza con i sistemi GNSS.”
Lo sviluppo del software REACT rappresenta, infatti, una risposta al sempre maggiore utilizzo dei jammer da parte dei potenziali avversari dell’Alleanza, in primis Russia, Cina e Iran, che in tempi recenti hanno investito molto in questa tipologia di sistemi.
Iniziative statunitensi per contrastare la minaccia dei jammer sono quelle portate avanti dall’US Army, che nel 2019 ha dotato di antenne anti-jamming il suo 2° Reggimento Cavalleria di stanza in Germania; e dalla US Space Force, che sta implementando la GPS Enterprise Modernization, ovvero il programma che punta a modernizzare il Global Positioning System per applicazioni sia militari che civili, con ricevitori dotati di una capacità anti-jamming otto volte superiore a quella dei sistemi fin qui utilizzati.

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