Il Pentagono ha lanciato un programma che, attraverso l’integrazione di sensori avanzati, algoritmi dell’intelligenza artificiale e tecnologia virtuale, mira a fornire una “picture” operativa comune e in tempo reale dello spazio aereo nei più complessi e sfidanti ambienti A2/AD.

Lo spazio aereo sopra i futuri campi di battaglia si preannuncia sempre più congestionato da un gran numero di sistemi aerei con e senza equipaggio, munizioni e missili che riempiono i cieli. Per rendere meno potenzialmente “conflittuali” le attività delle forze amiche in tale spazio e contrastare rapidamente le azioni del nemico sono necessarie nuove tecnologie per integrare efficacemente le capacità fornite dai tutti i domíni della guerra.
Una capacità fondamentale per attuare il concetto di Mosaic Warfare
A tal fine, la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) del Pentagono ha annunciato il 7 aprile il lancio del programma Air Space Total Awareness for Rapid Tactical Execution (ASTARTE), condotto in collaborazione con l’US Army e la US Air Force. L’obiettivo del progetto è consentire operazioni efficienti ed efficaci nello spazio aereo e la “de-confliction” nel congestionato spazio di battaglia del futuro. Questa capacità è particolarmente importante per l’implementazione del concetto di Mosaic Warfare della DARPA, che richiede un coordinamento ininterrotto all’interno di una complessa rete di “nodi” aerei, terrestri e marittimi che forniscono la potenza di fuoco e le altre capacità necessarie a sconfiggere il nemico.
“ASTARTE mira a fornire un quadro operativo comune e in tempo reale dello spazio aereo dinamico nei più complessi e sfidanti ambienti Anti-Access/Area Denial, o A2/AD”, ha affermato Paul Zablocky, responsabile del programma presso lo Strategic Technology Office della DARPA. “Vogliamo fornire una picture più accurata e tempestiva dello spazio aereo, che consentirà di svolgere missioni di fuoco a lungo raggio e impiegare aeromobili con e senza equipaggio a bordo in modo simultaneo e più sicuro, nello stesso spazio aereo.”
L’attuale sistema di controllo dello spazio aereo è troppo rigido
ASTARTE si concentrerà sul problema dello spazio aereo più impegnativo: quello al di sopra di una divisione dell’US Army che opera sotto una bolla A2/AD del nemico. Questo volume può contenere velivoli con equipaggio, UAS (Unmanned Aerial Systems) e munizioni messi in campo da US Army, US Air Force, US Navy, Marines, Forze per Operazioni Speciali (SOF) e alleati di coalizione, oltre che dal nemico.
Le forze armate statunitensi stanno profondendo sforzi per prepararsi ai conflitti futuri. In quest’ottica, ASTARTE andrà a integrare i recenti esperimenti condotti a livello di Joint Staff (Stati Maggiori Congiunti) e di singoli servizi per affrontare i problemi connessi con lo spazio aereo futuro e i nuovi concetti di guerra in fase di sviluppo al Pentagono, con lo scopo ultimo di supportare le operazioni JADC2 (Joint All-Domain Command and Control).“La pianificazione e il controllo dello spazio aereo che si attuano oggi costituiscono un processo in gran parte manuale con corridoi, rotte e zone aeree abbastanza statici che non consentono una rapida riassegnazione delle risorse aeree in un ambiente frenetico”, ha spiegato Zablocky. Il modo in cui si coordinano le azioni e il fuoco degli utenti dello spazio aereo è oggi “lento e impreciso, richiedendo un coordinamento verbale che spesso dà agli avversari il tempo di sparare e manovrare incontrastati.”

ASTARTE sarà compatibile con i sistemi C2 nativi delle forze “joint”
ASTARTE non solo fornirà un’immagine real-time in movimento, in continuo aggiornamento e quadridimensionale (spazio e tempo) dello spazio di battaglia per le forze amiche, ma utilizzerà anche la sua rete di sensori per rilevare e mappare le posizioni degli avversari, aumentando la consapevolezza della situazione all’interno degli ambienti A2/AD. A differenza dei precedenti tentativi di creare una picture operativa comune dello spazio aereo dinamico, ASTARTE non cerca di sviluppare una cornice software e hardware comune che i partner delle operazioni congiunte e di coalizione dovrebbero poi acquisire, bensì sarà progettato per essere compatibile con i sistemi di comando e controllo (C2) esistenti e futuri utilizzati dalle varie forze armate e invierà automaticamente le informazioni più aggiornate e pertinenti sullo spazio aereo a tutte le unità “joint” sui loro sistemi C2 nativi.
Le tre aree tecniche in cui si svilupperà il programma
Per raggiungere i suoi obiettivi, il programma ASTARTE si concentra su tre Aree Tecniche.
La prima svilupperà algoritmi per la comprensione e il processo decisionale che siano in grado di prevedere i conflitti nell’utilizzo dello spazio aereo, proporre soluzioni di “de-confliction”, con i livelli di rischio associati, e dirigere i sensori della rete ASTARTE in modo da mantenere l’immagine dello spazio aereo necessaria in un dato momento. Questi algoritmi sarebbero utilizzabili da qualsiasi sistema C2.
L’Area Tecnica 2 si occuperà degli stessi sensori, richiedendone lo sviluppo di nuovi o l’utilizzo di altri già esistenti, a basso costo, per rilevare e tracciare in tempo reale velivoli con e senza equipaggio, sistemi d’arma e altri potenziali rischi per la sicurezza del volo, come ad esempio i palloni aerostatici senza equipaggio, in un ambiente A2/AD.
L’Area Tecnica 3, infine, prevede lo sviluppo di un banco di prova virtuale. Questo laboratorio consentirà la modellazione, simulazione e sperimentazione virtuale, utilizzando una combinazione degli attuali sistemi C2 e della tecnologia ASTARTE. Come ha ricordato Zablocky, i team che vorranno concorrere per il programma potranno attingere idee e capacità da numerose tecnologie civili e commerciali, come il gaming (videogiochi), la virtualizzazione e l’intelligenza artificiale, per elaborare le soluzioni che soddisfano gli obiettivi di ASTARTE.