La storica cannoniera volante dell’US Air Force, nella variante in servizio con lo Special Operations Command Central, ha dimostrato la propria interoperabilità con unità di superficie della US Navy durante un’esercitazione a fuoco reale che si è svolta nel Golfo Persico.
Pattugliatori costieri della classe Cyclone della Marina degli Stati Uniti e aerei Poseidon P-8A in forza allo US Naval Forces Central Command (NAVCENT) hanno condotto per la prima volta un’esercitazione congiunta con le cannoniere volanti AC-130W Stinger II assegnate allo Special Operations Command Central (SOCCENT), gli scorsi 8 e 9 marzo nel Golfo Persico. La notizia è stata diffusa da NAVCENT domenica 15. Nel corso dell’attività in questione, che aveva lo scopo di migliorare le capacità delle forze statunitensi di rispondere alle minacce marittime di superficie, velivoli P-8A della US Navy hanno effettuato ricognizioni a lungo raggio, mentre i pattugliatori hanno selezionato obiettivi di superficie simulati per l’ingaggio da parte degli AC-130W.
Una capacità per missioni di strike, ricognizione e sorveglianza armata
“Le nostre forze di superficie, integrate con velivoli che hanno la potenza di fuoco di un AC-130W, offrono una capacità alla forza combinata che migliora profondamente la nostra letalità nell’ambiente marittimo”, ha commentato il Capt. Peter Mirisola, comandante del Destroyer Squadron (DESRON) 50 e della Combined Task Force (CTF) 55.“La partecipazione della cannoniera volante alla guerra marittima migliora in modo significativo la nostra capacità di rilevare, tracciare, ingaggiare e neutralizzare le minacce di superficie, al fine di controllare lo spazio d’acqua nel Golfo Arabico [Golfo Persico, NdR.] L’efficacia di questa capacità congiunta per la condotta di attacchi marittimi, missioni di ricognizione e sorveglianza armata è stata chiaramente dimostrata nel corso di questa attività a fuoco reale.”
Il precedente degli MH-6M nell’operazione Earnest Will (1987-1988)
L’AC-130 è un quadrimotore a turboelica, variante per l’attacco al suolo del C-130 da trasporto, in servizio con l’US Air Force dalla fine degli anni ’60. La variante AC-130W Stinger II è caratterizzata da vari upgrade, compreso un pacchetto per lo strike di precisione. È stata impiegata in molteplici teatri operativi, inclusi l’Afghanistan e l’Iraq, utilizzando munizioni da 30 e 105 mm, nonché munizioni guidate di precisione, per eseguire missioni di supporto aereo ravvicinato e interdizione aerea.
L’esercitazione di marzo ha fatto segnare la prima volta che questi asset venivano integrati per fornire supporto diretto alle operazioni di sicurezza marittima nel Golfo Persico. Una simile integrazione delle forze navali statunitensi con asset delle Operazioni Speciali era già avvenuta in quel teatro durante l’operazione Earnest Will (luglio 1987 – settembre 1988), finalizzata alla protezione del traffico commerciale minacciato dalla guerra Iran-Iraq, ed ebbe per protagonisti gli elicotteri MH-6M Little Bird.
“In passato abbiamo effettivamente utilizzato simili capacità congiunte per contrastare le forze belligeranti che tentavano di interrompere od ostacolare il libero flusso del commercio e la libertà di navigazione in questa regione usando la forza, oppure di attaccare gli Stati Uniti o forze amiche”, Ha dichiarato il Vice Admiral (ammiraglio di squadra) Jim Malloy, comandante di NAVCENT. “Continueremo a lavorare attraverso i comandi di componente e i partner della coalizione per incrementare ulteriormente la letalità delle nostre forze attraverso la capacità di affrontare contemporaneamente una moltitudine di minacce nel Golfo Arabico, nel Mar Rosso e nelle acque adiacenti”.
Il DESRON 50/CTF 55 conduce operazioni di sicurezza marittima a sostegno della sicurezza e della stabilità regionali. Le sue responsabilità comprendono la pianificazione e la realizzazione di un intenso programma di cooperazione regionale con forze di coalizione provenienti da partner regionali e Marine alleate che operano nel Golfo Persico. L’area operativa della 5a flotta degli Stati Uniti comprende circa 2,5 milioni di miglia quadrate di area marittima e comprende il Golfo Persico, il Mar Arabico, il Golfo di Oman, il Mar Rosso e parti dell’Oceano Indiano. La distesa comprende 20 paesi e comprende tre vitali punti di transito presso lo stretto di Hormuz, il canale di Suez e lo stretto di Bab el-Mandeb, nella punta meridionale dello Yemen.