Il nuovo motore per impieghi militari e civili destinato ai settori UAV, Trainer e Light Transport, concepito grazie al decisivo contributo di Avio Aero, è frutto della crescita tecnologica dell’industria continentale e offre il vantaggio competitivo di non essere soggetto al regime ITAR.
Il GE Catalyst™, il turboelica di GE Aviation progettato e sviluppato ex-novo in Europa grazie al contributo di 6 Stati, fra i quali l’Italia, e con tecnologie interamente europee, è pronto a tagliare un altro importante traguardo della propria fase di sviluppo: è previsto infatti entro la primavera 2020 il primo volo del turbopropulsore concepito per soddisfare le esigenze sia del mercato civile che di quello militare, con particolare riferimento a velivoli a pilotaggio remoto (UAV), Trainers e Light Transport.
La variante militare del Catalyst sarà soggetta solo al regime di esportazione italiano
L’annuncio è stato dato il 14 febbraio dall’italiana Avio Aero, che con la propria ingegneria ha fornito un ampio contributo alla concezione del motore, il quale si distingue nella sua classe di riferimento (1.100-1.300 cavalli) per prestazioni, sistemi e componenti inediti. Di grande rilevanza è anche il suo carattere europeo che, oltre ai benefici dell’indipendenza continentale e della crescita tecnologica delle nostre industrie, offre un altro fondamentale vantaggio competitivo: l’indipendenza rispetto al regime ITAR (International Traffic in Arms Regulations). Il propulsore, infatti, non è soggetto al controllo governativo americano e la variante militare del Catalyst sarà soggetta solo al regime di esportazione italiano.
“Il propulsore ha superato le più rosee aspettative in termini di prestazioni e affidabilità”
“Il Catalyst è un caso di scuola relativo a un progetto paneuropeo con tecnologie e prestazioni allo stato dell’arte, nel quale l’Italia ha un ruolo da protagonista grazie al know-how progettuale e produttivo di Avio Aero”, ha affermato Paolo Salvetti, Sales Director Military Catalyst di Avio Aero. “Il propulsore ha superato in termini di prestazioni e affidabilità le più rosee aspettative e, con il primo volo entro la primavera, arriva a un ottimo stadio del proprio percorso di sviluppo. Siamo sicuri che potrà costituire per molti anni a venire un’eccellente risposta alle richieste sempre più sfidanti di utilizzatori sia civili che militari in un’ampia gamma di utilizzi.”
Caratteristiche inedite per questa classe di motori, a cominciare dal FADEC
Il Catalyst è il primo motore della sua categoria a disporre del sistema FADEC (Full Authority Digital Engine Control) che controlla non solo il motore ma anche l’elica, consentendo l’ottimizzazione delle prestazioni a tutti i regimi di volo con una diminuzione dei consumi di circa il 15-20% rispetto alla media. Questo accade attraverso un singolo punto di controllo, per un’esperienza di pilotaggio simile a quella di un jet, in cui il pilota agisce attraverso un’unica leva per controllare la spinta del sistema propulsivo. Una caratteristica di grande importanza per i velivoli a pilotaggio remoto, perché il FADEC semplifica notevolmente l’integrazione con l’avionica di bordo.
Tra le altre caratteristiche inedite per la classe del Catalyst vi sono i due stadi di compressione a geometria variabile e le pale della turbina ad alta pressione raffreddate, elementi che garantiscono un migliore rendimento, una risposta più pronta ai comandi e un’elevata affidabilità; in aggiunta, il turboprop incorpora parti sviluppate in “additive manufacturing” (la stampa 3D) negli stabilimenti italiani di Avio Aero, tecnologia che permette di risparmiare peso e di aumentare così le performance in maniera sostenibile. Il propulsore vanta inoltre: un rapporto di compressione di 16:1, il più alto nella sua categoria, garanzia di un elevato rendimento termico e quindi di prestazioni più elevate con consumi contenuti, e 98 tecnologie brevettate, a dimostrazione di un progetto all’avanguardia dal punto di vista dell’innovazione.
Per le applicazioni militari è in corso l’integrazione con l’elica MT Propeller
Un passo importante in vista del primo volo e di una veloce entrata in servizio del Catalyst è l’integrazione, avviata il 23 gennaio scorso da Avio Aero nel suo stabilimento di Brindisi, con l’elica tedesca MT Propeller per le applicazioni militari che, grazie ad una particolare struttura che unisce legno, metallo e materiali compositi, permette un range di riduzione del peso tra l’8 e il 20%, e di rumore e vibrazioni dal 30 fino al 50% rispetto alle altre eliche presenti sul mercato. L’integrazione in fase di sviluppo a Brindisi consentirà di ridurre notevolmente tempi e rischi sulle future applicazioni del velivolo, nonché di offrire ai futuri utilizzatori militari una soluzione pre-integrata motore-elica già testata e ottimizzata anche grazie al contributo del sistema FADEC.
Le eccellenti capacità dimostrate dal Catalyst nei test già effettuati
Il Catalyst, che ha accumulato oltre 1.300 ore di test con oltre 850 avviamenti, ha già superato nel maggio 2019 i test in quota fino a 41 mila piedi (12.496 m), ha inoltre completato nell’ottobre 2019 il primo test di certificazione, e concluderà l’intero processo certificativo entro l’autunno del 2021. Nei test il Catalyst ha dimostrato, grazie alle proprie caratteristiche tecnologiche, un’eccellente capacità di fornire maggior potenza e prestazioni ottimizzate in quota, anche grazie a un’architettura a ridotta sezione frontale che consente una sensibile riduzione della resistenza aerodinamica e, quindi, consumi più contenuti, un incremento del 10% del carico utile e oltre 2 ore in più rispetto al tempo di permanenza in volo caratteristico di una tipica missione UAV.