Il Segretario Generale Stoltenberg ha visitato la base siciliana per dare il benvenuto ai primi due droni RQ-4D Global Hawk appartenenti al sistema grazie al quale l’Alleanza colmerà un importante gap di capacità in termini di intelligence, sorveglianza e ricognizione.
Si è svolta la mattina del 17 gennaio, presso l’Aeroporto di Sigonella, la cerimonia di inaugurazione del sistema NATO Alliance Ground Surveillance (AGS) alla presenza del Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, e del Sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi. Hanno preso parte all’evento anche il Presidente del Comitato Militare dell’Alleanza, maresciallo dell’aria Stuart Peach, e il Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa, generale Tod Wolters.
Stoltenberg ha ringraziato l’Italia e il ministero della Difesa, nonché i comandanti della base aerea di Sigonella: “Ho appena incontrato alcuni eccellenti piloti, tecnici e analisti di dati provenienti da molte nazioni alleate. Ci sono voluti tempo e sforzi per consegnare il sistema, ma questo ci ha aiutati a sviluppare il nostro processo di certificazione dell’aeromobile, con l’eccezionale sostegno del ministero della Difesa italiano. Oggi la NATO colma un importante gap di capacità in termini di intelligence, sorveglianza e ricognizione.” Stoltenberg si è inoltre congratulato con la NATO AGS Management Organization e la NATO AGS Management Agency per il raggiungimento di questo importante obiettivo.
Un singolo drone può sorvegliare un territorio grande quanto la Polonia e volare per 30 ore consecutive
Il programma AGS viene sviluppato grazie al contributo di 15 alleati (Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Stati Uniti) e svolgerà una funzione vitale per le operazioni e le missioni NATO. In particolare, il sistema risponde all’esigenza dell’Alleanza di dotarsi di una propria capacità operativa, basata su tecnologia radar, dedicata esclusivamente alla sorveglianza del territorio. Il sistema AGS consentirà ai comandanti di identificare le minacce e visualizzare la situazione sul terreno, con qualsiasi condizione meteo. “Un singolo drone può sorvegliare un territorio di dimensioni paragonabili alla Polonia”, ha sottolineato Stoltenberg. Inoltre, può volare per più di 30 ore consecutive: “Può raggiungere l’estremo Nord e il Sahel, il Medio Oriente e l’Atlantico”.
L’AGS sarà operato da tutti gli alleati della NATO
Il programma prevede l’acquisizione di 5 droni RQ-4D Global Hawk Block 40 dell’US Air Force modificati e l’installazione, a Sigonella, delle apparecchiature per il loro controllo. Ad oggi, sono due gli aeromobili a pilotaggio remoto (APR) giunti nella base aerea siciliana, il primo dei quali vi atterrò il 21 novembre scorso dopo 22 ore di volo transoceanico, proveniente dalla base aerea di Palmdale in California (Stati Uniti).
Quando tutti gli APR saranno operativi, l’Alleanza sarà in grado di monitorare e aiutare a proteggere due grandi regioni con copertura “h24”.
Di proprietà collettiva, il sistema AGS sarà operato da tutti gli alleati della NATO, e tutti beneficeranno dei dati d’intelligence raccolti durante le sue missioni di sorveglianza e ricognizione. Saranno circa seicento i membri del personale dell’Alleanza che gestiranno il sistema. “Sono la nostra forza più recente”, ha affermato Stoltenberg con riferimento alla “AGS Force”, sottolineando che l’Alliance Ground Surveillance è una dimostrazione visibile dell’impegno della NATO per l’innovazione (leggi le caratteristiche tecniche del sistema).
L’Italia è il terzo paese contributore di questo programma
“Un’occasione di sviluppo tecnologico per l’industria della difesa”, ha precisato Calvisi, il quale ha aggiunto: “Oggi inauguriamo un sistema di alto contenuto tecnologico, l’anello di congiunzione mancante tra un satellite e un aereo di ricognizione. Si tratta di un elemento importante e innovativo. Un programma ambizioso dal punto di vista scientifico e industriale, sviluppato in un lungo periodo di tempo. Come Paese abbiamo sempre creduto nell’AGS, al punto che siamo il terzo paese contributore di questo programma in termini finanziari e ospitiamo i sistemi a Sigonella, dando sostegno infrastrutturale, logistico e tecnico.”