L’Italia avrà un Comando Operazioni Spaziali

Gen 23 2020
a cura della Redazione
Nel corso della 12th European Space Conference di Bruxelles, il sottosegretario alla Difesa Tofalo ha annunciato che il dicastero sta lavorando a “un organismo che accentri le capacità di avvistare, identificare e reagire alle eventuali minacce portata nello spazio o contro gli assetti spaziali”.
Il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo nel corso del suo intervento alla European Space Conference di Bruxelles. (Ministero della Difesa)

Italia Comando Operazioni Spaziali
Il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo nel corso del suo intervento alla European Space Conference di Bruxelles. (Ministero della Difesa)

“Nell’ambito del dicastero della Difesa italiano è all’esame la creazione di un Comando Operazioni Spaziali”. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo nel corso del suo intervento alla dodicesima Conferenza europea sullo spazio, dedicata al tema “Spazio e Difesa: le nuove sfide in un contesto internazionale in evoluzione”, che si è svolta il 21 e 22 gennaio a Bruxelles con la partecipazione delle massime cariche istituzionali europee, dei ministri dei Paesi dell’UE e dei responsabili delle agenzie spaziali, oltre a scienziati, accademici e rappresentanti dell’industria di settore.

La nuova struttura “potrà avere connotazione interforze e, forse, anche inter-agenzia”

Il rappresentante del Governo italiano ha così descritto la futura struttura: “Un organismo che accentri le capacità di avvistare, identificare e reagire alle eventuali minacce portata nello spazio o contro gli assetti spaziali. Tale Comando potrà avere connotazione interforze e, forse, anche inter-agenzia, ma verosimilmente dovrà presentare una guida chiara e una forte aderenza ambientale con la dimensione ‘verticale’ della minaccia, trovando il raccordo tra le esistenti capacità di difesa aerea, di Early Warning and Missile Defence e di Space Situational Awareness, in una naturale e progressiva crescita ‘verso l’alto’ delle competenze, al fine di garantire risposte tempestive ed efficaci alle minacce dirette al territorio e agli interessi europei”.

Anche Le Forze Armate sono condizionate dallo sviluppo delle applicazioni spaziali

Il passo a cui si apprestano le Forze Armate italiane è reso necessario dal progresso tecnologico che ha creato nuove opportunità in campo economico e sociale (“Lo Spazio e la Difesa sono settori portatori d’innovazione, capaci di generare ingenti moltiplicatori economici”, ha ricordato Tofalo) e, dunque, nuovi interessi da proteggere contro rischi naturali e minacce intenzionali portate dagli attori umani.

“I programmi spaziali europei (i cosiddetti ‘flagship programmes’ quali Copernicus, Galileo, SST) sono un banco di prova e di applicazione del meglio della ricerca tecnologica ed industriale del nostro continente”, ha sottolineato Tofalo a Bruxelles. “Grazie alle infrastrutture spaziali beneficiamo di informazioni e applicazioni indispensabili nella vita quotidiana di ciascuno di noi. La società, come la conosciamo oggi, non sarebbe neanche immaginabile senza alcuni di questi servizi che diamo per scontato.” Ne consegue che, “l’interesse strategico a proteggere attivamente questi servizi ormai essenziali responsabilizza fortemente il mondo della difesa e sicurezza e, in particolare, le Forze Armate. Esse stesse, peraltro, sono fortemente condizionate dallo sviluppo delle applicazioni spaziali.”

Il generale Claudio Graziano, Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea, e il sottosegretario Tofalo. (Ministero della Difesa) 

Italia Comando Operazioni Spaziali

Italia Comando Operazioni Spaziali
Il generale Claudio Graziano, Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea, e il sottosegretario Tofalo. (Ministero della Difesa)
Lo Spazio da “ambiente abilitante” a “dominio di confronto militare”

Nel nuovo contesto, lo spazio non può più essere considerato un semplice “ambiente abilitante”, bensì “un vero e proprio dominio di confronto militare”. Non a caso, anche il recente summit NATO di Londra lo ha “promosso” a dominio autonomo delle operazioni militari. Per questo motivo è “necessario individuare chi possa essere l’attore, a livello nazionale e internazionale, in grado di difendere con maggior efficacia le infrastrutture e i servizi spaziali dalle minacce poste nell’ambiente spaziale.” L’attore nazionale sarà il nuovo Comando Operazioni Spaziali. Per quanto riguarda l’Europa, invece, “posto che i paesi membri già condividono le spese per la progettazione e l’implementazione degli ambiziosi programmi spaziali comuni (Copernicus, Galileo, STT e, in futuro, GovSatCom), potrebbe essere naturale pensare a federare anche le capacità essenziali per difenderli”.

Su questo punto, Tofalo trova un evidente parallelismo con la difesa cibernetica: “anche in questo caso, si tratta di un dominio autonomo e con un’elevata trasversalità delle responsabilità nazionali ed internazionali. Ed anche in questo caso, le sinergie tra i paesi membri europei potrebbero essere vincenti, grazie a una consolidata base/capacità industriale sulla quale fare leva, condividendo oneri e benefici in un programma europeo di ampia visione e portata.”

A margine della Conferenza: gli incontri con i generali Graziano e Nordio

Nel corso della visita a Bruxelles, il sottosegretario alla Difesa ha incontrato il generale Claudio Graziano, Presidente del Comitato militare dell’Unione Europea, il più alto organo militare istituito in seno al Consiglio. L’attuale situazione geopolitica, e in particolare il Medio Oriente, dove l’Europa ha un ruolo fondamentale nella risoluzione della crisi, sono stati i principali temi trattati nel corso del colloquio.

Tofalo ha visitato anche la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea, dove è stato accolto dal generale di squadra aerea Roberto Nordio che, dal novembre 2019, riveste l’incarico di Rappresentante militare presso i comitati UE e NATO. L’ambasciatore permanente presso il Comitato politico e di sicurezza dell’Unione, Luca Franchetti Pardo, ha quindi presentato i ruoli e le funzioni degli uffici che gestisce e con cui si interfaccia.

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