La Cina è il secondo venditore mondiale di armi

Gen 27 2020
a cura della Redazione
Lo svela una ricerca condotta dallo Stockholm International Peace Research Institute, la prima a fornire una stima attendibile del valore economico dei prodotti e servizi militari forniti dalle principali aziende cinesi dell’Aerospazio e Difesa al mercato domestico e a quello dell’export.
Il caccia multiruolo di quinta generazione FC-31 Gyrfalcon (Shenyang J-31), prodotto dalla Shenyang Aircraft Corporation, parte del gruppo AVIC, che il Governo cinese intende proporre anche sul mercato dell’export.
Il caccia multiruolo di quinta generazione FC-31 Gyrfalcon (Shenyang J-31), prodotto dalla Shenyang Aircraft Corporation, parte del gruppo AVIC, che il Governo cinese intende proporre anche sul mercato dell’export.

La Cina è il secondo maggior venditore di armi al mondo, dietro gli Stati Uniti ma davanti alla Russia. A svelarlo è un nuovo studio pubblicato il 27 gennaio dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), prestigioso istituto internazionale indipendente specializzato in ricerche scientifiche in materia di conflitti, armamenti e cooperazione. Lo studio in questione presenta il quadro più completo mai compilato sulle vendite di sistemi d’arma cinesi. In passato, infatti, la poca o nulla trasparenza in materia aveva reso pressoché impossibile stimare il valore economico di tali vendite, motivo per cui le compagnie cinesi non erano state incluse nella SIPRI Top 100, la classifica annuale delle 100 maggiori società mondiali per vendita di armi. (In questo caso l’espressione “vendita di armi” ha il più ampio significato di “vendita di armi e servizi militari a clienti militari, sia per il procurement domestico che per l’export”.)

NORINCO è la più grande produttrice mondiale di sistemi terrestri

Per il suo nuovo studio, il SIPRI ha raccolto informazioni sul periodo 2015-2017 riguardanti le quattro principali compagnie cinesi per le quali oggi sono disponibili dati finanziari credibili, ovvero AVIC (Aviation Industry Corporation of China), NORINCO (China North Industries Group Corporation), CETC (China Electronics Technology Group Corporation) e CSGC (China South Industries Group Corporation), che insieme coprono tre settori della produzione di armi convenzionali: aerospazio, elettronica e sistemi terrestri.

Il termine di paragone per la ricerca è stata la SIPRI Top 100 del 2017, secondo la quale, escludendo le compagnie cinesi per mancanza di dati affidabili, 11 dei 20 maggiori “vendor” del settore avevano sede negli Stati Uniti, 6 in Europa occidentale e 3 in Russia. Ebbene, confrontando i loro dati con quelli finalmente disponibili sulle quattro più grandi aziende cinesi, si è scoperto che quest’ultime sarebbero tutte rientrate nelle Top 20, e tre nelle Top 10. In particolare, la maggiore società cinese, la AVIC, con 20,1 miliardi si classificherebbe al sesto posto mondiale, mentre NORINCO con 17,2 miliardi si piazzerebbe all’ottavo, risultando però anche la più grande produttrice mondiale di sistemi terrestri. Le vendite di CETC e CSGC sono state stimate in 12,2 e 4,6 miliardi rispettivamente.

Quanto alla classifica per Stati, il primo posto resta saldamente in mano agli Stati Uniti che, sempre usando come anno di riferimento il 2017, hanno venduto prodotti e servizi militari per complessivi 226,6 miliardi di dollari, seguiti dalla “new entry” Cina con 54,1 miliardi e dalla Russia con 37,7 miliardi.

Lancio da piattaforma veicolare di un missile anticarro Hong Jian-9, in dotazione all’Esercito Popolare di Liberazione. (NORINCO) 

Cina secondo venditore armi

Cina secondo venditore armi
Lancio da piattaforma veicolare di un missile anticarro Hong Jian-9, in dotazione all’Esercito Popolare di Liberazione. (NORINCO)
Le aziende cinesi tendono a una maggiore specializzazione rispetto a quelle straniere

Il SIPRI ha rilevato come le compagnie cinesi siano tendenzialmente specializzate in un particolare settore di produzione: ad esempio, AVIC si occupa perlopiù di aerei e avionica. La maggior parte delle grandi compagnie non cinesi, invece, produce una gamma più ampia di prodotti militari nei diversi settori (aerospaziale, terrestre e navale) all’interno della medesima società.

I dati relativi alle aziende cinesi, sottolinea il SIPRI, sono probabilmente ancora sottostimati. Sebbene meno che in passato, la poca trasparenza riguardo alle cifre sulle vendite di armi continua a ostacolare una completa comprensione dell’industria cinese del settore. L’Istituto con sede a Stoccolma ha precisato che i ministeri degli Esteri e della Difesa di Pechino non hanno risposto alle richieste di commenti inviate via fax, e che i tentativi di contatto telefonico con AVIC, NORINCO e CSGC sono rimasti senza risposta, mentre CETC non ha voluto rilasciare dichiarazioni sui dati della ricerca pubblicata il 27 gennaio. Quest’ultima rappresenta, in ogni caso, un importante punto di partenza che apre la strada a ulteriori ricerche e prepara il terreno per una stima più accurata delle vendite di armi e servizi militari da parte delle aziende cinesi.

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