L’Agenzia Europea per la Difesa e la Banca Europea per gli Investimenti hanno messo a punto uno strumento finanziario che consente di “sincronizzare” le risorse degli Stati membri ed eliminare i problemi di budget che ostacolano il lancio o l’attuazione dei progetti cooperativi in ambito militare.
Un importante passo avanti per incentivare e agevolare il lancio di programmi collaborativi nel campo della difesa in Europa si è registrato il 9 dicembre con la firma di un accordo di programma tra l’European Defence Agency (EDA) e l’European Investment Bank (EIB) che istituisce un meccanismo finanziario cooperativo (Cooperative Financial Mechanism – CFM). L’atto formale si è svolto nella sede di Bruxelles dell’EDA tra il direttore di quest’ultima, Jorge Domecq, e il vicepresidente della EIB, Alexander Stubb.
Nato per iniziativa dell’EDA, il CFM è stato messo a punto negli ultimi tre anni. È stato sviluppato come un programma “Categoria A” dell’Agenzia ed è interamente volontario: gli Stati membri possono decidere liberamente se partecipare ai singoli progetti, contribuire ad essi e sostenerli. Ad oggi sono dieci i paesi (Belgio, Bulgaria, Cipro, Francia, Grecia, Ungheria, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna) che hanno già firmato l’accordo di programma o dichiarato l’intenzione di aderirvi, mentre altri hanno espresso la volontà di farlo nelle prossime settimane.
Il CFM entrerà in vigore dopo la firma dell’ultimo paese che ha dichiarato l’intenzione di aderire
Il CFM è chiamato a risolvere, o almeno ad attenuare, un problema ricorrente. Accade spesso, infatti, che il lancio di progetti collaborativi per l’acquisizione di capacità o per la ricerca nel campo della difesa sia ritardato, se non impedito, dal fatto che le disponibilità di budget per le spese militari differiscono fra i partner dei suddetti progetti, ad esempio per una restrizione di bilancio imprevista o un cambiamento delle priorità nazionali. Di conseguenza, può succedere che i paesi interessati a un progetto collaborativo non possano aderirvi o debbano rinviare la loro partecipazione perché il finanziamento richiesto non è approvato o disponibile in un determinato momento. Ebbene, il CFM è stato istituito per mitigare questo problema, fungendo da piattaforma di fiducia che offre un aiuto interstatale reciproco o, in alternativa, il sostegno esterno della BEI. Tale strumento entrerà in vigore alla data della firma dell’ultimo paese che ha dichiarato la propria intenzione di aderire.
Il direttore dell’EDA, Jorge Domecq ha dichiarato: “Il ruolo dell’Agenzia è quello di promuovere e incentivare progetti di difesa collaborativa in Europa e contribuire a creare le condizioni giuste a tale scopo. Il CFM aggiunge uno strumento molto potente a quelli di cui già disponiamo, nel contesto di un maggiore slancio per la cooperazione nel settore della difesa promosso dalle iniziative dell’UE. In futuro, i cicli di bilancio non corrispondenti, o le temporanee carenze di finanziamenti, non dovranno più escludere gli Stati membri dalla partecipazione ai programmi multinazionali.”
Interessati anche i progetti rientranti nel quadro della Cooperazione Strutturata Permanente dell’UE (PESCO)
Da parte sua, il vicepresidente della BEI, Alexander Stubb, ha commentato: “L’Europa deve essere in prima linea nello sviluppo delle principali tecnologie strategiche per la difesa, tra cui l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione. Con la cooperazione possiamo migliorare l’efficienza e la capacità di innovazione della UE, nonché rafforzarne la capacità di prevenire e rispondere alle minacce ibride. La mancanza di accesso a soluzioni finanziarie adeguate che consentano di sincronizzare meglio le risorse comuni è visto come uno dei principali ostacoli al lancio o all’attuazione di progetti di cooperazione in materia di difesa. Qui entra in gioco la banca europea. Tramite il CFM”, ha concluso Stubb, “la BEI può rafforzare la sua attività creditizia a sostegno di progetti del settore pubblico, con, tra l’altro, potenziali investimenti nei settori dell’RDI (Research, Development and Innovation, ndr.) dual use per le tecnologie della difesa o la sicurezza cibernetica, compresi i progetti previsti nell’ambito della Cooperazione Strutturata Permanente della UE (PESCO).”
I due pilastri su cui si basa il Cooperative Financial Mechanism
Il meccanismo del CFM poggerà su due pilastri:
— il primo prevede che la European Investment Bank sia l’unico finanziatore mediante la conclusione di accordi quadro di prestito bilaterali fra la stessa BEI e lo Stato membro interessato che ha aderito all’accordo CFM (questo Stato è detto “Membro CFM”).
Per ottenere il sostegno finanziario della BEI, i progetti presentati devono rispettare i requisiti di ammissibilità stabiliti dalla politica di prestito della Banca, mentre il volume del prestito e il tasso di interesse applicato sono negoziati caso per caso dalla BEI e dal Membro CFM interessato. Il coinvolgimento della BEI è supportato e facilitato dall’EDA, che fungerà da “Facility Agent” per conto della BEI sotto le sue istruzioni e responsabilità, fungendo da punto di contatto principale tra la Banca e il Membro CFM beneficiario nella valutazione tecnica della fattibilità di ciascun progetto;
— il secondo pilastro prevede una forma di supporto “da Stato a Stato”, attraverso un sistema di anticipi rimborsabili e pagamenti differiti che può essere utilizzato per supportare qualsiasi progetto relativo alla difesa.
Tale strumento si basa un insieme di singoli conti bancari che vengono aperti e gestiti dall’EDA sotto il controllo dei Membri CFM. In quest’ambito, ogni Membro CFM può presentare una richiesta di supporto finanziario ad altri Membri CFM che fanno parte di uno stesso progetto collaborativo.
Mentre l’accordo sul programma fornisce il quadro giuridico generale che stabilisce i requisiti e le condizioni generali per il sostegno “da Stato a Stato”, le condizioni specifiche di ciascun anticipo saranno stabilite in accordi separati da concludere tra il Membro CFM sostenitore, quello beneficiario e l’EDA (in qualità di facilitatore). I costi amministrativi e operativi del CFM saranno coperti dalle risorse EDA esistenti, il che significa che i Membri CFM non dovranno sostenere costi aggiuntivi per la gestione del meccanismo. A prescindere da qualunque sostegno finanziario concesso nell’ambito del CFM, i progetti o i programmi beneficiari di tale sostegno rimarranno sempre organizzati e gestiti secondo le proprie regole.